Vcs: “In tre anni il debito del Comune di Lucca è aumentato di circa 26 milioni”

“Desideriamo approfittare della opportunità offerta dal prossimo consiglio comunale durante il corso del quale verrà discusso, fra le altre cose, il bilancio comunale al fine di esternare una situazione che ci ha meravigliato Dal ‘bilancio di previsione in pillole 2023/25’, allegato alla presente, apprendiamo che la situazione debitoria del Comune di Lucca nel 2020 corrispondeva a 58.978.861,29 euro, nel 2022 corrispondeva a 68.884.293,58 euro, mentre nel 2025 viene stimata in 94.504.711,96 il che lascia supporre che nel 2027 il debito del comune di Lucca sarà nettamente superiore ai 100 milioni di euro che è una vetta mai raggiunta, quanto meno durante gli ultimi anni”. Inizia così la lettera del comitato Vivere il Centro Storico indirizzata a sindaco e assessori.

“Noi non siamo esperti della finanza e con molta umiltà ammettiamo di non essere in grado di capire se tutto ciò sia normale oppure no – proseguono -. Da semplici esperti di ‘bilancio familiare’ sappiamo che se compriamo qualcosa facendo debiti poi dovremo restituire il capitale e gli interessi e, a parità di entrate, per far tornare i conti dovremo fare a meno di qualche spesa. Secondo questa ottica semplicistica ci e vi domandiamo: queste previsioni sono attendibili? In tal, caso è da considerarsi normale un aumento del debito di circa 26 milioni in tre anni anche se non abbiamo alcun dubbio circa il fatto che ciò rispetti gli standard contabili previsti per la pubblica amministrazione? Come pensa il Comune di trovare i soldi per ripagare questo enorme aumento del debito visto che finora il bilancio chiudeva pressoché in pari nonostante ci fosse un debito considerevolmente minore da essere restituito? Considerato che al momento non ci pare di vedere qualche possibilità di sostanziale aumento delle entrate comunali, secondo la nostra modesta esperienza quando si devono pagare maggiori debiti a parità di entrate, l’unico modo per far quadrare i conti è quello di fare nuove tasse, oppure tagliare le spese. Visto che di recente è già stata emanata la tassa sui passi carrabili, il ticket dei bus turistici è già stato già aumentato così come la tassa di soggiorno, mentre l’incremento del costo di suolo pubblico sembra sia stato sonoramente bocciato dalle associazioni di commercianti, i quali peraltro sono i maggiori beneficiari dei costosi eventi promossi dall’amministrazione, supponiamo che sarebbe impopolare proporre altre forme di tassazione. Per quanto riguarda le diminuzioni di spese non possiamo dimenticare che è già stata abolita l’Imu agevolata allo 0.96 e pertanto ci domandiamo, dove potranno aver luogo gli altri tagli se questi dovessero rilevarsi necessari”.

“Restando nell’ambito delle spese del Comune di Lucca non possiamo dimenticare alcuni episodi che ci sembrano significativi – continuano -. Con la determinazione 829 del 21 aprile 2023 è stato approvato e finanziato un accordo quadro composto da due lotti per lavori di adeguamento pavimentazioni stradali e segnaletica per un importo di 1,5 milioni di euro. Con la determinazione n. 1309 del 14 giugno 2023 il Comune si è attivato per contrarre un prestito ordinario di 1,5 milioni di euro per pagare le opere previste alla determinazione 829 di cui sopra. Allo stesso tempo il Comune destina 1,5 milioni di euro per eventi che vanno a vantaggio non di tutta la città, ma principalmente degli operatori del centro storico. A questo importo si devono poi aggiungere le spese accessorie quali pulizia straordinaria, straordinari del personale ecc., per un altro mezzo milione circa che porta ad un totale approssimativo di 2 milioni. Quindi si pagano 2 milioni per gli eventi prendendoli dal bilancio mentre si stipulano mutui per le opere necessarie ed indifferibili di pari importo. Sicuramente la voce debiti del Comune di Lucca si compone per la gran parte di cofinanziamenti necessari per gli stanziamenti ottenuti per la realizzazione di opere pubbliche e ciò è meritorio, ma visto l’enorme aumento di questo importo, siamo certi che possiamo continuare a permetterci di spendere oltre 2 milioni l’anno per feste e festine che peraltro vanno a vantaggio di una sola componente sociale, ma che vengono pagate da tutti i cittadini sottraendo risorse dalle voci di bilancio, rendendo necessario ricorrere a mutui e prestiti per le opere necessarie e indifferibili per tutta la collettività?“.