Catania, chiesti 10 anni per Angelo Lombardo: è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa

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IL PROCESSO

Il fratello dell’ex governatore Raffaele Lombardo, assolto in via definitiva per lo stesso reato, è secondo l’accusa una sorta di “ponte di collegamento” tra Cosa nostra e imprenditoria

Di Laura Distefano |

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Dieci anni di reclusione. E’ stata questa la richiesta di pena avanzata dal procuratore aggiunto Agata Santonocito alla prima sezione penale del Tribunale di Catania nei confronti di Angelo Lombardo accusato di concorso esterno alla mafia. Il fratello dell’ex governatore Raffaele Lombardo, assolto in via definitiva per lo stesso reato, è secondo l’accusa una sorta di “ponte di collegamento” tra Cosa nostra e imprenditoria.

Sono state tre le udienze dedicate alla requisitoria dei pm Antonino Fanara e Santonocito dove sono stati sviscerati decide e decine di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, appartenenti anche alla mafia nissena e al clan Cappello. Sono state citate le intercettazioni, ormai famose, nella masseria del geologo Giovanni Barbagallo in contrada Margherito a Ramacca, dove nel 2008 si svolse la festa per l’elezione di Angelo Lombardo. Ed è nella stessa casa che si è svolta la riunione dove Enzo Aiello, capo finanziario della famiglia catanese di Cosa nostra, si sarebbe lamentato della “chiusura” di Raffaele Lombardo dopo la sua vittoria alle Regionali. Cosa nostra “delusa” dalle “mancate promesse”. Hanno detto i pm più volte analizzando l’imponente apparato probatorio.

L’aggressione

Per punire i Lombardo, i boss catanesi avrebbero organizzato un pestaggio ai danni dell’imputato. Un’aggressione di cui si vociferava nell’ambiente mafioso e che per la procura trova riscontro nel ricovero al Cannizzaro di Angelo Lombardo a fine maggio 2008. La pm Santonocito, leggendo il certificato medico, solleva dubbi su un accertamento strumentale a cui viene sottoposto l’imputato: perché una rx alla spalla destra se il motivo dell’arrivo al pronto soccorso è un problema di pressione arteriosa e poi un disagio alla mano destra? Il medico, sentito al dibattimento, ha dato una spiegazione ma questa non ha convinto i pm.

Gli altri imputati

Le richieste di pena degli altri imputati del processo che rispondono solo di corruzione aggravata al metodo mafioso: per Enzo Aiello chiesti 3 anni e 1.000 euro di multa, per il geologo Giovanni Barbagallo 3 anni e 1.000 euro di multa, per il collaboratore di giustizia Gaetano D’Aquino 1 anno e 1.000 euro di multa. Chiesta invece l’assoluzione per Rosario Di Dio.

Si torna in aula a febbraio per le arringhe dei difensori. Forse in primavera la sentenza. Ricordiamo che siamo ancora in primo grado, per accuse che riguardano una campagna elettorale di quasi 20 anni fa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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