Quali sono le principali agevolazioni volte a favorire l’occupazione delle donne nel 2025?
Sono diversi i bonus attivi nel 2025 per favorire l’occupazione femminile.
Dal nuovo bonus donne introdotto lo scorso anno dal decreto Coesione alle agevolazioni previste già da tempo dalla Legge n. 92/2012 per l’assunzione di donne in particolari condizioni svantaggiate e disoccupate.
Sono previsti poi incentivi per i datori di lavoro che assumono donne vittime di violenza e per le aziende in possesso della certificazione della parità di genere.
Dalle conferme alle novità, una panoramica sulle principali agevolazioni per l’assunzione di donne.
Bonus assunzione donne 2025: istruzioni e novità per le agevolazioni
Esonero contributivo per l’assunzione di donne
Il primo dei bonus assunzione per incentivare l’occupazione delle donne è una novità: si tratta dell’agevolazione introdotta lo scorso anno dal decreto Coesione e attiva, almeno per ora, fino alla fine del 2025.
Consiste in un esonero contributivo per i datori di lavoro che assumono donne in particolari condizioni svantaggiate e senza alcun limite di età.
Nello specifico, l’agevolazione prevede per i datori di lavoro del settore privato che assumono lavoratrici a tempo indeterminato un esonero totale dal pagamento della contribuzione previdenziale a loro carico (ad esclusione di premi e contributi INAIL) per massimo 2 anni, nel limite massimo di 650 euro su base mensile.
Rientrano nella definizione di lavoratrici “svantaggiate” le donne:
- di qualsiasi età;
- disoccupate da almeno 6 mesi;
- residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno, ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea o che svolgono attività lavorativa in settori economici caratterizzati da un’elevata disparità occupazionale di genere (articolo 2, punto 4), lettera f), del regolamento (UE) n. 651/2014).
L’esonero contributivo spetta anche per l’assunzione di donne di qualsiasi età e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, senza vincoli di residenza.
Le assunzioni devono avvenire nel periodo compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 e devono comportare un incremento occupazionale netto. L’esonero non è valido per i contratti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato ma è compatibile con la maxi deduzione fino al 120 per cento.
L’agevolazione è già operativa dallo scorso settembre ma per la fruizione dell’esonero si attende ancora la pubblicazione del decreto attuativo e delle istruzioni operative da parte dell’INPS.
Incentivi per l’assunzione di donne in condizioni svantaggiate e disoccupate
Il secondo bonus per l’assunzione di donne è già operativo da tempo. Si tratta dell’agevolazione introdotta nel 2012 dalla legge n. 92/2012 (commi 8-11) che prevede anche in questo caso un esonero contributivo per i datori di lavoro che assumono donne in particolari condizioni svantaggiate.
Non sono previsti limiti di età, gli unici requisiti per potere beneficiare dell’agevolazione sono i seguenti, l’assunzione deve riguardare:
- donne di qualsiasi età, ovunque residenti, e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi;
- donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate (individuate nella Carta degli aiuti a finalità regionale per l’Italia) e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere (oltre il 25 per cento) e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.
I settori e le professioni caratterizzati da un elevato tasso di disparità uomo-donna sono stati definiti per il 2025 dal decreto n. 3217/2024 del Ministero del Lavoro.
L’esonero è strutturale, non sono previsti termini di scadenza per l’assunzione o l’invio delle domande. Garantisce ai datori di lavoro uno sgravio contributivo del 50 per cento sui premi e contributi INPS e INAIL.
L’esonero ha una durata di:
- 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato o trasformazione da determinato;
- 12 mesi per le assunzioni a tempo determinato.
Anche in questo caso, le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto. Sono esclusi i rapporti di lavoro occasionale, domestico, intermittente e in apprendistato.
Per fruire dell’incentivo, i datori di lavoro devono inviare un’apposita domanda all’INPS, utilizzando il modulo di istanza on line “92-2012“, disponibile nel Cassetto previdenziale di riferimento del sito istituzionale.
Esonero contributivo per la certificazione di parità di genere
Altra agevolazione volta ad incentivare l’occupazione femminile è quella legata al possesso della certificazione della parità di genere da parte delle aziende.
Come stabilito dall’articolo 5 della Legge n. 162/2021, infatti, per i datori di lavoro con la certificazione della parità di genere è previsto un esonero dal versamento dell’1 per cento dei contributi previdenziali, nel limite massimo di 50.000 euro annui.
La certificazione deve essere rilasciata da specifici organismi che risultino accreditati ai sensi del regolamento n. 765/2008 della Commissione Europea.
La domanda deve essere presentata all’INPS tramite il modulo online dedicato. I datori di lavoro che hanno ottenuto la certificazione entro il 31 dicembre 2024 possono fare domanda entro il 30 aprile 2025.
Una volta approvato, lo sgravio è automaticamente riconosciuto per tutti i 36 mesi di validità della certificazione.
Bonus assunzione per donne vittime di violenza e beneficiarie del reddito di libertà
Dal 2024 è operativo un nuovo bonus destinato a favorire in particolare l’occupazione delle donne vittime di violenza e che beneficiano del reddito di libertà.
La misura è destinata alle donne, cittadine italiane, comunitarie o con permesso di soggiorno, vittime di violenza, senza figli o con figli minori, che sono seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
Ai fini dell’agevolazione, quindi, le lavoratrici devono avere i seguenti requisiti:
- essere disoccupate (con DID, dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro);
- percepire il reddito di libertà al momento dell’assunzione.
L’incentivo, un esonero contributivo del 100 per cento nel limite massimo di 8.000 euro annui, è riconosciuto ai datori di lavoro per le nuove assunzioni effettuate nel triennio 2024-2026. Per le assunzioni effettuate nel 2024, l’esonero è riconosciuto anche alle donne che hanno percepito il reddito di libertà nel 2023.
Spetta per diverse tipologie di assunzione e con durata differente:
- a tempo indeterminato, per un massimo di 24 mesi;
- a tempo determinato, per la durata del rapporto di lavoro fino a un massimo di 12 mesi (anche in caso di proroga);
- trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto a termine, sia già agevolato che non agevolato, per massimo 18 mesi a partire dalla data dell’assunzione a tempo determinato.
L’esonero spetta anche in caso di part-time e lavoro in somministrazione.
Bonus mamme lavoratrici
Anche se non rientra tra i bonus assunzione, possiamo annoverare nell’elenco delle agevolazioni dedicate alle lavoratrici anche il bonus mamme, l’agevolazione introdotta nel 2024 per le lavoratrici madri.
Si tratta dell’esonero contributivo del 100 per cento, fino a 3.000 euro annui, riconosciuto alle lavoratrici madri dipendenti titolari di rapporto a tempo indeterminato e con almeno due figli. Il bonus spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Una misura che da quest’anno subisce diverse importanti modifiche per effetto delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025.
In primo luogo, l’agevolazione viene estesa anche alle lavoratrici autonome, precedentemente escluse, anche se con delle limitazioni, tra cui la condizione di non aver aderito al regime forfettario.
Inoltre, da quest’anno cambia anche l’importo dell’esonero che non sarà più totale ma parziale. Sarà un apposito decreto attuativo MEF-MLPS a definire i dettagli.
L’esonero contributivo, infine, spetterà a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro su base annua.
Nel 2025-2026 il nuovo bonus non si applica in favore delle lavoratrici dipendenti, madri di 3 o più figli, che beneficiano dell’esonero contributivo nella forma prevista dalla Legge di Bilancio 2024.
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