Mercatini di Natale, visitatori in calo: «Non puntiamo sui numeri ma sulla qualità dell’offerta»

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di
Marzia Zamattio

«Trento città del Natale», l’ultima edizione della manifestazione ha comunque superato i 700mila visitatori. L’assessora al turismo Bozzarelli:«garantire la piena vivibilità cittadina»

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Confermato il trend di superamento quota 700mila visitatori (710mila per questa edizione, 800mila nel 2023 grazie al weekend dell’Immacolata e 750mila nel 2022), «la leggera flessione numerica» registrata nell’ultima edizione non preoccupa la vicesindaca e assessora al turismo e cultura Elisabetta Bozzarelli, che parla del brand «Trento città del Natale» da espandere in altre zone della città dopo piazza Fiera e piazza Mostra con le casette, piazza Battisti con la piastra del ghiaccio e piazza Dante l’area per bambini. Ipotizzando, tra le novità, il quartiere delle Albere come una «mini Trauttmansdorff» (i giardini del castello di Merano illuminati quest’anno a Natale da 300 installazioni) dove sviluppare l’idea per una nuova veste per l’area. Puntando per il futuro sempre più su qualità, equilibrio, sostenibilità della città piuttosto «che essere presa d’assalto da turisti», in risposta anche a chi chiede di sedersi a un tavolo e rivedere l’offerta, con una formula diversa da un timbro del mercatino degli ultimi trent’anni. Che resta, comunque, il traino principale per la città.

Trento città del Natale

«Due anni e mezzo fa — spiega infatti Bozzarelli — insieme all’Apt e a Trentino marketing abbiamo fatto una ricerca con i turisti che avevano già visitato Trento e con i potenziali arrivi per capire per cosa conoscessero la città: la risposta fu il Mercatino di Natale». Da questa consapevolezza «abbiamo cercato di fare del mercatino una porta di accesso alla città con il format sempre più consolidato “Trento città del Natale” e fare leva sulla manifestazione perché tutta l’economia della città potesse respirare», prosegue. Un effetto trainante per il territorio che ha visto nell’ultimo mese e mezzo l’occupazione media negli alberghi del 79% (+4% di un anno fa) con punte del 98% nel weekend dell’Immacolata, anche se le presenze sono state elevate in tutti i fine settimana con un dato superiore al 95%, stabilizzandosi attorno all’87% dal 26 dicembre. Effetto positivo anche per gli operatori economici, commerciali e per i produttori.




















































I visitatori

Alta l’affluenza che ha visto un pubblico, nel periodo pre-natalizio, composto per il 65% da italiani, provenienti in particolare da Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio e più diffusamente dalle regioni del Sud. Notevole anche l’arrivo di visitatori stranieri, in prevalenza da Germania, Spagna e Francia. «Il pubblico ha dimostrato di apprezzare trasversalmente l’intera proposta — che ha spaziato tra gusto, storia, cultura, scienza e musica, intrattenimento per adulti e bambini — racchiusa in un unico contenitore, merito anche di una comunicazione mirata, finalizzata a ottimizzare l’esperienza dei visitatori», continua la vicesindaca. «In tal senso, il nuovo sito lanciato proprio a ridosso della manifestazione si è rivelato uno strumento utile per reperire tutte le informazioni necessarie, dal programma ai luoghi clou della rassegna e le specifiche su dove poter mangiare, alloggiare e parcheggiare».

«Non ci interessano affluenze più alte»

Ma tutti i numeri devono essere bilanciati dalla vivibilità della città: «Non ci interessano affluenze più alte — rimarca Bozzarelli — ma un turismo di qualità, vogliamo proseguire con la scelta di equilibrio tra il sostegno necessario all’economia turistica e all’indotto con la volontà di garantire la piena vivibilità cittadina, affinché tutta la città possa giovarne».
Allargamento e diffusione del marchio Natale in altre aree del capoluogo, turismo di qualità dopo il trend consolidato di visitatori, ma non solo. Miglioramenti anche sull’offerta delle 74 casette dislocate tra piazza Fiera e piazza Mostra con l’enogastronomia e l’artigianato locale, se serve per ribattere alle critiche. Da discutere sempre attorno a un tavolo con tutti gli interlocutori. Tutto si può fare, ammette la vicesindaca: «Forse serve migliorare ancora l’offerta con l’artigianato più tipico e caratteristico come anche le scelte culinarie dando l’opportunità a nuovi espositori». Anche se, conclude, «Trento si conferma meta ideale per vivere la magia di questo particolare momento dell’anno in una città colma di luce, attrazioni ed esperienze culturali».

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7 gennaio 2025 ( modifica il 7 gennaio 2025 | 15:48)

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