Av Salerno-Reggio, solo una velocizzazione? Se ne discute in Regione

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Nei prossini giorni il tema dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria sarà affrontato nel Consiglio Regionale. Con una richiesta di discussione congiunta dei gruppi consiliari del Partito Democratico, del Movimento 5Stelle e del gruppo misto, è stata posta l’attenzione sul problema.

“Neanche la recente intervista al Tgr della Calabria dell’assessore ai Lavori Pubblici della Regione ha potuto ridimensionare l’entità della questione” afferma in proposito Domenico Francesco Richichi, della Direzione regionale del Pd Calabria ed ex assessore all’Urbanistica della città di Reggio.

“Le dichiarazioni dell’Assessore dice sono apparse evanescenti, e inconcludenti e non idonee ad evitare quella che, ormai, è una certezza: l’Alta Velocità in Calabria sarà impossibile o molto complicata e realizzabile in un futuro che non si conosce. L’ipotizzata e agognata infrastruttura sconta, purtroppo, l’assenza assoluta della politica la quale, fino ad ora, non ha mai preteso chiarezza dai governi degli ultimi 10 anni sulle scelte e le intenzioni che hanno ispirato i ministri che si sono susseguiti nel tempo e gli amministratori delegati di RFI”.

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Un minimo di chiarezza va fatta e per questo Richichi spiega che “La ‘nostra’ Alta Velocità ha solo la denominazione di “AV Salerno-Reggio Calabria” in quanto, con i fondi PNRR, è stata, ad oggi, finanziata solo per il lotto “Battipaglia-Romagnano”, dove arriva da una deviazione prevista da Battipaglia, prima verso est e poi, addirittura, risalente verso nord, e che si unirà, successivamente, alla linea che porta a Potenza, Metaponto e Taranto. Questo il dato! … e questa non è l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, è un’altra cosa”.

Sperando nella presa di coscienza avvenuta in Consiglio regionale, per il dirigente Dem sarebbe auspicabile quindi che venissero quanto meno formulate delle proposte o delle richieste.

La prima, da fare al governo e a RFI, per Richichi potrebbe essere che il tratto Battipaglia-Romagnano in costruzione con i fondi PNRR debba, invece, diventare, solo una interconnessione con la futura Roma-Napoli-Salerno-Battipaglia-Reggio Calabria, “perché per quanto riguarda i lotti che restano fuori dal PNRR, non si ha alcun dato, né di progetti, né di finanziamenti”.

“Un’altra assurdità – prosegue – è rappresentata dalla deviazione “Battipaglia-Romagnano” prevista dall’attuale progetto. Essa comporterebbe l’aumento dei chilometri di tracciato che si è costretti a realizzare per far andare e tornare la linea da Romagnano verso la costa, precisamente a Praia a Mare, con la conseguente impossibilità di riduzione dei tempi di percorrenza, caratteristica peculiare dell’AV. Un tracciato diretto “Battipaglia-Praia a Mare”, con attraversamento del territorio del Cilento, consentirebbe, invece, di ridurre il percorso di ulteriori 75 km e abbatterebbe in modo considerevole i costi di costruzione di un inutile tratto di rete ferroviaria ad alta tecnologia”.

“Dopo che è stata abbandonato, da parte di RFI, il progetto di un percorso Praia-Tarsia-Montalto-Cosenza-Paola-Reggio Calabria, – continua il rappresentante del Pd – l’idea più saggia sarebbe il proseguimento verso Sud, con un nuovo tracciato a mezza costa da Praia a Mare a Paola. Invece, le indiscrezioni che emergono, quasi, giornalmente non possono che condurre alla logica conclusione che ciò che si sta proponendo da parte di Ministero e di RFI è la “velocizzazione della linea Salerno-Reggio Calabria” da Praia a Gioia Tauro e non più “l’Alta Velocità della linea Salerno- Reggio Calabria”.

Per Richichi si tratterebbe in pratica della velocizzazione annunciata, a suo tempo, in una intervista su La7, dal Ministro alle infrastrutture Enrico Giovannini, cioè un lieve aumento dell’attuale velocità massima di circolazione dei treni Frecciarossa e Italo a 180 km/h e, in alcuni tratti, a 200Km/h, “cosa che impedirà, per decenni, la possibilità di avere in circolazione quei treni da 400 km/h già previsti per le linee del centro nord d’Italia”.

Ipotesi, quest’ultima, che secondo il Dem sarebbe avvalorata e confermata dalle dichiarazioni dell’ing. Giampiero Trisciuglio, Amministratore Delegato di RFI, rese in occasione di un incontro tenutosi presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, quando, parlando dell’alta velocità, ha comunicato, “come fosse un annuncio sensazionale” che “l’impegno a migliorare gli standard della tratta Roma-Reggio Calabria attraverso opere che abbatteranno i tempi di percorrenza,” quindi di “velocizzazione” a 180/200 km/h e non più Alta Velocità a 300/400 km/h”.

“Con l’attuale progetto, dunque, tra Praia a Mare e Reggio Calabria non ci sarà l’Alta Velocità” botta ancora Rechichi aggiungendo che se si vuole realizzare la “Vera Alta Velocità”, e quindi proseguire da Praia sulla litoranea per arrivare a Paola, “bisogna redigere un nuovo progetto di vera Alta Velocità, e non continuare con quello ipotizzato, sibillinamente, da RFI di “velocizzazione della linea”.

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La “Vera Alta Velocità” dovrebbe partire, pertanto, da Battipaglia, attraversare la Lucania, arrivare a Paola, circolando per la zona tirrenica (ciò farebbe anche raggiungere Cosenza più facilmente, considerando il progetto, già finanziato e appaltato sulla tratta Cosenza-Paola relativo a una galleria a doppia canna ad alta velocità, di 15 km che sostituirà l’attuale galleria esistente), proseguire verso Lamezia e Reggio Calabria sempre alla velocità di 300 Km/h, in un primo tempo, e di 400 km/h, in futuro. Da Roma si arriverebbe a Reggio Calabria in due ore e quaranta minuti e a Cosenza in due sole ore”.

Una questione a parte e di grande rilievo è, infine, il collegamento della linea ad Alta Velocità con il Ponte sullo Stretto la cui eventuale costruzione porterebbe la linea ferroviaria a dover salire, più o meno, da Gioia Tauro a Campo Piale, punto in cui è previsto l’innesto verso il Ponte ad una altezza sul livello del mare compresa fra i 70 e 90 m, a seconda di quanto sarà il franco libero del Ponte. Dal punto di innesto, la nuova linea non potrebbe così assolutamente raggiungere né Villa San Giovanni né Reggio Calabria”.

“Questi sono i problemi da affrontare mettendo da parte parole e rivendicazioni, pur elettoralmente giustificabili, sebbene fuorvianti”, conclude Rechichi.





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