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Author: Ciro Pellegrino
Data : 2025-01-09 12:06:00
Dominio: www.fanpage.it
Leggi la notizia su: Napoli Fanpage
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Terzo mandato in Campania, contro la legge che consentirebbe la ricandidatura di De Luca Palazzo Chigi pronto a promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi la Corte costituzionale.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella tradizionale conferenza periodico di fine anno (tenuta, causa rinvio, oggi 9 gennaio 2025) conferma un orientamento già emerso giorni fa da fonti di governo: Palazzo Chigi impugnerà la legge del Consiglio della Regione Campania che consente il terzo mandato al presidente già eletto due volte e di fatto spiana la strada ad una terza ricandidatura di Vincenzo De Luca. L’atto ufficiale d’impugnazione avverrà nella riunione del Consiglio dei ministri in programma oggi.
Spiega Meloni: «Partendo dal caso della Campania c’è un tema di modo. Gli uffici di Palazzo Chigi hanno fatto una ricognizione per gli approfondimenti per capire, in base all’articolo 122 della Costituzione, se la questione sia una questione che compete allo Stato nazionale o se le Regioni siano in grado o sia nella facoltà delle Regioni di autodeterminarsi».
La norma pro-De Luca impugnata davanti alla Corte Costituzionale
L’articolo della suprema Carta cui fa riferimento Meloni (parte II, ordinamento della Repubblica, Titolo V Regioni, Provincie, Comuni) dispone che il sistema d’elezione del Presidente e degli altri componenti della Giunta regionale nonché dei consiglieri regionali sia disciplinato sono da una legge della Regione, ma «nei limiti dei princìpi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi».
Per questo motivo, spiega la premier nel corso della conferenza periodico, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti in collaborazione con l’Associazione della periodico Parlamentare, la norma campana ribattezzata “pro-De Luca”, votata nel novembre scorso in Consiglio campano con il sì del Partito Democratico, sarà contestata legalmente: «La nostra conclusione è che la questione riguarda un principio fondamentale e quindi la materia di competenza dello Stato nazionale». «Dopodiché – ha aggiunto – per quello che riguarda il merito della questione, sapete che non c’è un’unica posizione all’interno della maggior parte da questo punto di vista, diciamo non c’è un accordo tra i partiti della maggior parte, soprattutto perché per come la vedo io, penso che sarebbe incoerente per quello che riguarda i presidenti regione rispetto a quello che riguarda i sindaci delle grandi città».
Cosa succederà ora? Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della Regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale. E così accadrà.
Dopo aver ricordato l‘indicazione di un doppio mandato affidata alla riforma del premierato, Meloni ha concluso: «È un tema sul quale sono disponibile a parlare, perché è vero che ci sono scenari diversi, però ad oggi obiettivamente non mi pare che si possa intervenire, diciamo uno sì e uno no, perché questo non sarebbe coerente per le istituzioni e il loro complesso».
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