Margherita Missoni ricorda la nonna Rosita Missoni

“Mi piacerebbe che il mondo della moda ricordasse mia nonna prima di tutto come un’innovatrice”. Con queste parole, Margherita Maccapani Missoni, nipote di Rosita Missoni e terza generazione della famiglia, ha affidato ad Harper’s Bazaar un ricordo personale della nonna, che si è spenta il 2 gennaio all’età di novantatré anni. Capelli corti che terminano in un’irriverente treccia sulla nuca, piccoli occhiali allungati e abiti morbidi, di maglia, colorati. Così ricorderemo Rosita Missoni, nata Jelmini, matriarca e co-fondatrice, assieme al marito Ottavio “Tai” Missoni, della maison italiana che porta il loro cognome e che nel 2023 ha tagliato il traguardo dei settant’anni.

E Rosita, in effetti, innovatrice lo è stata davvero. Pioniera del Made in Italy quando il termine era ancora al di là dall’essere coniato, “una delle prime donne forti italiane, che ha aperto la strada femminile nella moda”, come l’ha ricordata Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, intervenuto al suo funerale nella Basilica di Sant’Ambrogio, a Milano. A lei si devono la trasfigurazione della maglieria in arte applicata — citata sulle colonne del New York Times come “la migliore e la più bella del mondo” — e la codificazione del DNA Missoni, così forte che nel 1997 la griffe è stata premiata dalla critica e dal mercato per l’esemplare fedeltà alla propria cifra stilistica.

Nipote di artigiani con una fabbrica di scialli e tessuti, Rosita è la donna dietro all’invenzione tutta italiana del put together, cioè l’intreccio, solo apparentemente casuale, di colori, punti a maglia e fantasie, entrati a far parte dell’araldica di Missoni tanto quanto lo zigzag e il patchwork. C’è sempre lei dietro il motivo fiammato e il nude look, che debutta per caso e con grande scandalo nel 1967, e da allora non è ancora passato di moda. Frutto di una creatività libera e sempre in movimento, le idee di questa donna lombarda cresciuta in Liguria diventano realtà grazie all’innovazione tecnica che si sperimentava in fabbrica, e portano il brand a crescere da Gallarate a Sumirago, dall’Italia al mondo.

“Porterò per sempre nel cuore il ricordo delle domeniche mattina trascorse assieme a lei ai mercatini, oppure nei prati a cercare le insalate selvatiche”, ci racconta Margherita Maccapani Missoni, figlia di Angela Missoni, che “a suo modo” porta avanti l’eredità di Rosita attraverso il suo brand di womenswear Maccapani. “Non ci sarebbe stata nessuna famiglia Missoni, nessun Missoni Way senza di lei”, ha scritto sui social la designer. “Lei era il collante di tutto e per me è stata un’insegnante amorevole, che ha cesellato alcuni dei miei tratti migliori, cosa per cui le sarò per sempre grata”.

Sulla pagina Instagram di Maccapani, il brand che Margherita ha lanciato nel 2023, Rosita è ricordata come “the original Maccapani inspiration”. “Quello che volevo dire”, ci spiega l’erede della griffe di Sumirago, “è che se non ci fosse stata lei, non avrei un punto di vista sulla moda. Ma anche che l’idea di creare con il mio brand un abbigliamento in grado di seguire la vita delle donne moderne è sicuramente stata stimolata dal fatto di averla vista fare lo stesso a sua volta”. Quello che scriveva Pia Soli su Il Tempo negli anni Settanta — “I Missoni vestono la gente per la vera vita” — sembra rivivere oggi nel progetto di Margherita, che si rivolge a una platea sempre più ampia di donne attraverso il suo stile pop, colorato, funzionale e body-conscious.

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Margherita Maccapani Missoni, Angela e Rosita Missoni, 2021

“Le loro strutture sono elementari, cariche soltanto di disegni e colori che saltano fuori a ogni stagione più prepotenti che mai”, continuava la giornalista romana a proposito dello stile inventato dalla coppia Ottavio e Rosita. Una vera e propria filosofia di vita, un’elevazione del lifestyle — l’ultima occupazione di Rosita in azienda è stata la direzione creativa della Home Collection, la collezione dedicata alla casa, una continuazione naturale del suo ruolo di stilista — che ha trasformato, ed esportato in tutto il mondo, il senso del vestire come gioco inclusivo e multiforme.

Rosita che amava unire colori e forme senza porsi limiti, in un trionfo cromatico in cui si esprimeva a pieno la sua anima di donna, di creativa e di imprenditrice, riposa ora in una semplice bara di legno decorata dai disegni colorati e dalle dediche della famiglia, realizzati nella casa di Sumirago, nei giorni precedenti alle esequie, mentre lei riposava nella sua amata serra. Una celebrazione della vita, qualsiasi sia le forma che essa prenda, in pieno stile Missoni. “L’avrebbe adorato”, ha scritto Margherita, che con Harper’s Bazaar condivide l’insegnamento più importante che le ha trasmesso la nonna: “Sicuramente, l’indipendenza”.

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