Torino e la biblioteca del futuro, un luogo di memoria, comunità e innovazione centrato sulla lettura

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Non esiste una culla della democrazia sulla terra pari a una biblioteca pubblica

(Andrew Carnegie)

 

Senza Biblioteche che cosa abbiamo? Non abbiamo né passato né futuro

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La nuova Biblioteca Centrale di Torino, posta al centro del ridisegno strategico della città, si propone di ripensare il ruolo della biblioteca pubblica nella società contemporanea e nel suo rapporto con la comunità. Una biblioteca che, con le sue peculiarità e in relazione con altre realizzazioni di nuove biblioteche nel nostro Paese (Milano, Roma, Cuneo), rappresenta un’occasione di rilancio per il settore e per la professione bibliotecaria, per costruire una nuova visione di futuro.

Il progetto si inserisce in una precisa idea strategica di rigenerazione urbana e sociale che pone al centro la cultura come motore di coesione, benessere e crescita collettiva e come punto d’incontro per persone e comunità.

Il lavoro sulla nuova Biblioteca Centrale, inserito nelle linee strategiche di rilancio della Città, sta rappresentando un’occasione importante per il riassetto dell’intero sistema bibliotecario (diciotto biblioteche territoriali, due bibliobus che diventeranno tre nel corso del 2025, servizi bibliotecari negli istituti penitenziari e in ospedale) frutto di un lavoro congiunto con altri servizi e con la comunità territoriale. Questa nuova fase per le Biblioteche civiche torinesi ha portato a una nuova definizione delle funzioni, dei servizi e dei processi di organizzazione, gestione e comunicazione delle collezioni, per migliorare l’efficacia e per produrre ottimizzazioni ed economie di scala. Si è inoltre provveduto ad assumere nuovo personale bibliotecario per adeguare la macchina organizzativa dell’intero sistema bibliotecario alle nuove esigenze e ai nuovi bisogni della comunità di riferimento.

La riorganizzazione ha reso così il servizio più snello, guardando al futuro e alle specifiche esigenze della nuova Biblioteca Centrale, potenziando i servizi digitali e i processi di gestione coordinata delle collezioni e della programmazione culturale, inserendo soggetti del terzo settore nei processi di costruzione di attività e iniziative nelle diverse sedi, con riferimento anche ad altri ambiti culturali, legati alle arti performative e alla musica, in sinergia con altre istituzioni della cultura e del sociale.

Unire visione e organizzazione sta consentendo al Servizio Biblioteche di operare con una nuova attenzione e con un accresciuto dinamismo rispetto al passato, dando così forma a un nuovo posizionamento.

Di seguito proveremo, procedendo per parole chiave, a disegnare la visione di biblioteca che è stata posta al centro dell’intero impianto progettuale, con l’intento di radicarlo nella tradizione italiana, ma guardando alle principali realizzazioni di nuove biblioteche come la Deichman Library di Oslo, Oodi di Helsinki, Dokk1 di Aarhus.

Questi i tratti distintivi che rendono questa visione specifica e peculiare: radicamento nella filiera del libro e della lettura; valorizzazione delle collezioni storiche e contemporanee in costante dialogo fra di loro; reinterpretazione di un edificio esistente per conferirgli nuovo valore; socialità e partecipazione al servizio della comunità; sostenibilità e resilienza per un polo culturale di nuova generazione, nuovo centro del sistema bibliotecario.

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Una vista in notturna dall’alto della Nuova Biblioteca Centrale e del Teatro nuovo

UNO SNODO CENTRALE DELLA FILIERA CULTURALE E DELLA LETTURA

La nuova Biblioteca Centrale, istituzione nata nel 1869 da un’intuizione dell’editore e allora consigliere comunale Giuseppe Pomba, sarà un nodo strategico nella filiera culturale e della lettura a livello cittadino e nazionale. In sinergia con scuole, università, musei, fondazioni e associazioni, il progetto mira a creare una rete capace di generare opportunità e sviluppare nuove forme di collaborazione. Sarà un luogo dove la cultura si produce, si condivide e si innova. Torino inoltre è ancora oggi una delle poche città in Italia ad avere attiva, viva e pulsante tutta la filiera editoriale, del libro e della lettura; per questo il progetto della nuova Biblioteca Centrale pone al centro la lettura, con l’obiettivo di orientare i comportamenti ad essa legati e diventare un punto di riferimento per l’intera filiera. La biblioteca d’altronde resta l’istituzione che, non soltanto simbolicamente, più di altre continua a rappresentare lo snodo di riferimento per i processi di evoluzione e innovazione delle pratiche di lettura. Spazi dedicati a eventi letterari, laboratori di scrittura, presentazioni editoriali e attività digitali innovative favoriranno il dialogo tra autori, editori e operatori culturali, rafforzando il legame tra la biblioteca e il mondo della produzione culturale, coltivando e facendo crescere nuove competenze nel settore. La presenza di un bookshop, di una caffetteria letteraria (nel Portico lato Corso Massimo D’Azeglio) e di aree dedicate alla co-creazione multimediale completerà un’offerta pensata per stimolare la creatività e il pensiero critico. Oltre venti laboratori (Teche imparare & Fare) per la formazione permanente e altri otto laboratori per la produzione di contenuti creativi (Il Bosco incantato) creeranno opportunità per esplorare nuove modalità di narrazione, integrando linguaggi diversi. La nuova biblioteca sarà anche la sede per sviluppare una specifica collaborazione con il Centro internazionale di studi Primo Levi che dedicherà uno spazio espositivo volto a raccontare la figura dello scrittore e il suo rapporto con la città. La biblioteca sarà un luogo di lettura e di creazione, un vero “foro” culturale dedicato alla condivisione e all’innovazione, con un’attenzione particolare per la poesia. Qui le opere saranno esposte, lette, approfondite e vissute, diventando protagoniste di un dialogo creativo e partecipato. In quest’ottica, è stato siglato un accordo con il Centro Studi Leopardiani di Recanati, che arricchirà ulteriormente l’offerta culturale e rafforzerà il ruolo della biblioteca come spazio di ispirazione e scoperta.

REINTERPRETARE TORINO ESPOSIZIONI. TRADIZIONE E INNOVAZIONE A SERVIZIO DELLA CULTURA

La scelta di collocare la biblioteca all’interno del complesso di Torino Esposizioni è carica di un significato simbolico, localizzando in un edificio che incarna la memoria storica, industriale e l’eccellenza architettonica della città, reinterpretato come spazio denso di nuovi significati e innovativo, dove passato e futuro si intrecciano per rispondere alle esigenze di una città in continua evoluzione.

Progettato negli anni Trenta da Ettore Sottsass sr. e ampliato nel secondo dopoguerra grazie agli interventi di Roberto Biscaretti di Ruffia, Pier Luigi Nervi e Riccardo Morandi, Torino Esposizioni è un’icona del razionalismo italiano. La celebre Sala Nervi, con la sua copertura in ferrocemento e il padiglione ipogeo, sempre progettato da Nervi, rappresentano esempi straordinari di innovazione strutturale e versatilità funzionale. L’edificio, che nel corso della sua storia ha ospitato eventi di grande rilievo, come il Salone dell’Automobile, il Salone Internazionale del Libro e le Olimpiadi Invernali del 2006, si appresta ora a vivere una nuova fase, diventando sede della Biblioteca Centrale della Città di Torino. Questa scelta non è solo un mero riutilizzo di un patrimonio architettonico preesistente, ma la decisione strategica per restituire alla cittadinanza un luogo che unisca memoria storica e cultura.

COLLEZIONI IN DIALOGO TRA MEMORIA E CONTEMPORANEITÀ

La Biblioteca Centrale sarà uno spazio per la conservazione, organizzazione, produzione e comunicazione del sapere, un organismo vivo, capace di riflettere i bisogni culturali, educativi e creativi del presente. Le collezioni saranno organizzate in modo da unire memoria e innovazione: accanto ai fondi storici e speciali troveranno posto risorse digitali, strumenti multimediali e materiali contemporanei. L’adozione di tecnologie avanzate, come la realtà aumentata per esplorare collezioni digitalizzate e l’intelligenza artificiale per suggerire percorsi di lettura personalizzati, trasformerà la biblioteca in un luogo dove il passato diventa fonte d’ispirazione per costruire il futuro. Questo approccio integrato offrirà agli utenti un’esperienza che va oltre la semplice consultazione, stimolando curiosità e apprendimento attivo.

Le collezioni storiche e quelle contemporanee saranno in costante dialogo fra di loro, con percorsi tematici orientati a raccontare la contemporaneità per vivere il presente e disegnare il futuro (con riferimento ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030), ma anche per riappropriarsi della memoria della città e per reinterpretarla dandole nuova vita. Oltre centocinquantamila documenti saranno disponibili a scaffale aperto (Galleria del Sapere e La Via delle Storie) e oltre seicentomila nei depositi (La macchina della memoria), in spazi che offriranno opportunità di lettura individuale e collettiva. La nuova Biblioteca Centrale rappresenterà un’occasione straordinaria per riscoprire collezioni e fondi finora poco conosciuti: il fondo Gioberti, Alfieri di Sostegno, Avogadro, Geisser, ed altri ancora. Oltre quarantamila volumi saranno presentati al pubblico in uno spazio di circa 1200 mq. grazie ad allestimenti innovativi e percorsi digitali interattivi e narrativi.

SOCIALITÀ E PARTECIPAZIONE. UN LUOGO AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ

La biblioteca del futuro è uno spazio fisico immaginato e pensato per essere anche uno spazio di relazione. Al centro del progetto ci sono le persone e la comunità, con le loro diverse esigenze e aspirazioni. La Biblioteca Centrale, profondamente ancorata alla sua dimensione storica, culturale, sociale e comunitaria offrirà spazi pensati per accogliere persone di tutte le età e provenienze dedicando un’attenzione particolare ai bambini e ai giovani adulti, nella convinzione che lavorare con le nuove generazioni rappresenti il miglior modo per costruire la città del futuro. La programmazione sarà arricchita da eventi partecipativi, incontri interculturali e attività intergenerazionali, per rafforzare il senso di appartenenza e creare legami significativi all’interno del tessuto urbano. Una biblioteca che diventa un luogo nello stesso tempo sicuro, innovativo e creativo, che si concretizza in spazi generativi, accessibili, accoglienti e inclusivi, dove ciascuno può trovare il proprio posto, sentirsi parte di una comunità e migliorare in questo modo la qualità della propria vita. 

SOSTENIBILITÀ E RESILIENZA PER UN POLO CULTURALE DI NUOVA GENERAZIONE, NUOVO CENTRO DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO

Con una superficie di circa 20.000 metri quadrati e una collezione di 150.000 documenti accessibili a scaffale aperto, la Biblioteca Centrale sarà un centro culturale, vivo, caldo, partecipato, anche grazie alla vicinanza con il Teatro Nuovo anch’esso inserito, con il Borgo Medievale, nel progetto “Torino e il suo fiume. Memoria e futuro”.

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Grazie ai fondi del Piano nazionale complementare e a quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il progetto fa parte di una strategia più ampia che include la rifunzionalizzazione e rigenerazione delle altre 18 biblioteche civiche, l’introduzione di due nuovi Bibliobus per raggiungere le aree meno servite della città (il Servizio Biblioteche sarà così dotato di tre Bibliobus) e una nuova biblioteca territoriale nella circoscrizione 5.

Interventi di potenziamento delle infrastrutture fisiche delle diverse sedi si integreranno con azioni di arricchimento delle dotazioni digitali e multimediali. Il riallestimento degli spazi con nuovi arredi renderà le sedi più accoglienti e contemporanee. Verranno promossi percorsi di avvicinamento e alfabetizzazione all’uso consapevole delle nuove tecnologie, lo scopo sarà quello di ampliare le opportunità di coinvolgimento dei cittadini e della comunità nella produzione di nuovi contenuti e in azioni di cittadinanza attiva.

La nuova Biblioteca Centrale si configura come un luogo della partecipazione e dell’accoglienza, dove la lettura, la fruizione e la creazione dei contenuti si intrecciano in un’esperienza culturale ricca e stratificata. In questa prospettiva, la biblioteca diverrà uno spazio stimolante e inclusivo, capace di garantire un accesso ampio e democratico alla conoscenza, in un contesto che incoraggia il confronto e la crescita collettiva.

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Progettata secondo principi di sostenibilità e resilienza, la biblioteca si presenta con spazi flessibili e versatili, ideati per rispondere alle mutevoli esigenze della società contemporanea. Aperta sul Parco del Valentino e in costante relazione con esso, rappresenta una sintesi tra natura e cultura, tra memoria storica e innovazione tecnologica.

Il dialogo tra tradizione e innovazione attraversa ogni aspetto della biblioteca: dalle collezioni, concepite come un continuo confronto tra memoria e contemporaneità, alla struttura architettonica, ripensata per incarnare i valori di inclusività, accoglienza e accessibilità universale. Non si tratta semplicemente di un edificio rinnovato, ma di un progetto ambizioso che rende tangibile un’idea di futuro, un luogo in cui il passato dialoga con il presente per delineare nuovi scenari di comunità, conoscenza e partecipazione.

Attraverso spazi che custodiscono la memoria e al tempo stesso guardano al futuro, tecnologie che amplificano le possibilità di accesso e coinvolgimento, e una programmazione culturale in grado di stimolare il dialogo interculturale e intergenerazionale, la biblioteca aspira a diventare un modello per le biblioteche pubbliche in Italia. In una città come Torino, da sempre laboratorio di innovazione e crocevia di idee, la nuova Biblioteca Centrale si pone come simbolo di rinascita e di visione, un luogo in cui la lettura e la cultura non solo si conservano, ma si reinventano, si condividono e si vivono pienamente, in un costante dialogo tra individui, comunità, città e territorio.

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Dati dimensionali: 20.000 mq, 1.400 posti a sedere (al tavolo e informali), 20 spazi laboratoriali ed espositivi, 8 laboratori creativi, 150.000 volumi a scaffale aperto e 600.000 volumi nei depositi, 40.000 volumi nell’area dedicata alle collezioni storiche e speciali.

Il progetto comprende anche interventi sull’area verde, sul Teatro Nuovo, sul Borgo Medievale ed è finanziato dal PNRR – Fondo complementare.

Stazione Appaltante: SCR Piemonte SpA. Raggruppamento di professionisti: ICIS srl Arch. Rafael MONEO – ISOLARCHITETTI Srl. Progetto biblioteconomico a cura del professor Maurizio Vivarelli.

Sul complesso insiste anche l’intervento del Politecnico di Torino con propri fondi (padiglioni 1 e 3) per la realizzazione di laboratori e aule studio.

ABSTRACT

The new Central Library of Turin aims to redefine the role of the public library in contemporary society and in its relationship with the city. Located in the Nervi and Sottsass Pavilions, with a surface area of approximately 20,000 square metres and a collection of 150,000 documents accessible on open shelves, the Central Library will be a cultural centre, lively, warm, participatory, inclusive and accessible. It will also be an opportunity to rethink public libraries in our country and the profession of librarian.

 

Cecilia Cognigni. Dirigente del Servizio Biblioteche della Città di Torino, è autrice di diverse pubblicazioni dedicate alla biblioteca pubblica. È stata presidente della Sezione Piemonte dell’Associazione Italiana Biblioteche e coordinatrice della Commissione nazionale delle Biblioteche pubbliche dell’AIB.

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Luca Valenza. Responsabile Ufficio Comunicazione e promozione del Servizio Biblioteche, è Presidente della Sezione AIB Piemonte e membro della Commissione nazionale Biblioteche pubbliche dell’AIB.

 

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Le immagini di copertina dello Speciale “Lettura e Sviluppo” di Letture Lente sono tratte dal progetto “Visionaria” di Alessandra Carloni, un ciclo di opere ispirate ad alcuni dei racconti di Italo Calvino – dal Barone Rampante a “Marcovaldo” fino alle “Le città invisibili” – presentate in una mostra a Palazzo della Cancelleria a Roma a Maggio 2024, curata dalla Galleria Dadart e con la curatela di Daniela Pronestì. Alessandra Carloni, nasce a Roma nel 1984, dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2008 e si laurea nel 2013 in Storia dell’arte contemporanea presso la Sapienza, Università di Roma. Dal 2009 inizia la sua attività come pittrice e artista, esponendo in personali e collettive in gallerie di Roma e in altre città italiane, vincendo diversi premi e concorsi. In parallelo inizia la sua attività anche come street artist, realizzando opere murali in diverse città e borghi italiani e all’estero, vincendo premi e riconoscimenti.

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