Da Piombino a Vado Ligure: il rigassificatore super-sicuro che la Liguria non vuole

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L’ex Golar Tundra, oggi Italis Lng, dovrà traslocare dalla Toscana il prossimo anno. Controlli ambientali e sicurezza non mancano sul rigassificatore di Piombino ma il neo-governatore Bucci dice no al trasferimento. Si fa largo l’ipotesi di Gioia TauroÈ ancora nel limbo la decisione sul ricollocamento della nave rigassificatrice di Snam Italis Lng da Piombino a Vado Ligure. Ancora nulla è certo perché prima di scombinare tutti i piani occorrerà avviare una serie di interlocuzioni per approdare ad uno stop definitivo all’iter, attualmente in corso, per il trasferimento della ex Golar Tundra, acquistata dopo l’avvio della guerra tra Ucraina e Russia per rendere possibile l’incremento degli approvvigionamenti di gas liquefatto e fronteggiare così la contrazione dei volumi in arrivo via tubo da Mosca.

IL NO DEL NEO-GOVERNATORE MARCO BUCCI

Le ragioni sono presto dette: dopo la disponibilità manifestata dall’ex governatore ligure Giovanni Toti, la battaglia delle associazioni, unite a una dozzina di comuni, e il cambio della guardia alla presidenza ligure con Marco Bucci, hanno mutato radicalmente le carte in tavola.

Nonostante siano state avviate la Valutazione di Impatto Ambientale nazionale e la Conferenza dei servizi, cui partecipano 23 enti, il no di Bucci e la necessità di individuare un nuovo commissario per lo spostamento, ruolo rimasto vacante dalle dimissioni di Toti, sembrano spingere per soluzioni alternative. Ciò malgrado le procedure e le risultanze abbiamo dimostrato appieno la sicurezza del collocamento a Piombino e abbiano escluso qualsiasi impatto negativo anche in Liguria.

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PERCHÉ SI È DECISO DI REALIZZARE DUE NUOVI RIGASSIFICATORI IN ITALIA

Lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ha determinato la necessità di compensare i flussi ridotti di gas dalla Russia e di avviare una serie di misure per garantire i necessari approvvigionamenti energetici che hanno portato da un lato a massimizzare i flussi in arrivo da Sud (Algeria, Azerbaijan e, in misura minore, Libia) e dall’altro all’acquisizione dei due nuovi rigassificatori, uno a Piombino (in esercizio da luglio 2023) e l’altro a Ravenna (che sarà operativo dai primi di aprile del 2025) attraverso processi chiari e trasparenti volti a verificare la sicurezza delle opere e i relativi programmi di monitoraggio e la tutela ambientale delle aree individuate allo scopo.

LA PROCEDURA STRAORDINARIA PREVISTA PER IL RIGASSIFICATORE DI PIOMBINO

Nell’ambito della realizzazione dei due rigassificatori, il decreto emanato allo scopo dal Governo ha subito cercato la condivisione, tanto che l’articolo 5 del Decreto Legge n. 50/2022, nel prevedere il rilascio di un’autorizzazione unica entro 120 giorni dal ricevimento dell’istanza, ha confermato la necessità di un’intesa con la regione interessata, senza dunque bypassare i territori ma attivando anzi specifiche figure commissariali.

L’autorizzazione per il rigassificatore di Piombino ha tenuto conto, infatti, di pareri, nulla osta, autorizzazioni necessarie ai fini della localizzazione dell’opera, conformità urbanistica e paesaggistica dell’intervento, risoluzione delle interferenze e delle relative opere mitigatrici e compensative. A cui si è aggiunta la Conferenza dei servizi – il cui iter, nel 2022, ha comportato 3 sedute indette dal Commissario Straordinario che riguardavano il progetto per la collocazione della stessa Italis Lng (ex Golar Tundra) a Piombino – sottoponendo così il progetto all’esame di oltre 50 enti interessati, tra cui il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (l’allora ministero della Transizione ecologica), con esito finale positivo ed Emissione Autorizzativa. Esito positivo che ha incluso anche uno Studio Ambientale e Valutazione Impatto Sanitario (VIS), oltre che l’Istanza NOF (nulla osta di fattibilità) per gli aspetti di sicurezza, sottoposto al Commissario Straordinario da parte di Snam.Piombino

Malgrado l’emergenza legata agli approvvigionamenti energetici, insomma, non ci sono stati “sconti” legati alle procedure riguardanti sicurezza e attenzione per l’ambiente. Procedure che non sono mancate nemmeno durante la realizzazione dell’opera e che sono in corso tutt’oggi e non hanno rilevato alcuna criticità.

I MONITORAGGI AMBIENTALI CONDOTTI DA UN ENTE TERZO

Su Piombino sono stati condotti, infatti, fin da prima dell’arrivo della Italis Lng, monitoraggi ambientali effettuati da un ente terzo, il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata di Livorno (CIBM). I punti di campionamento previsti per rilevare temperatura e qualità delle acque sono stati oltre 50 e hanno riguardato anche gli allevamenti di pesci e mitili non distanti dal porto di Piombino. Il progetto, a livello ingegneristico, ha riguardato l’adattamento della nave e l’adattamento della banchina e la realizzazione del metanodotto di collegamento alla rete nazionale. In relazione a quest’opera, poi, sono stati effettuati anche i ripristini vegetazionali, come da prassi ormai consolidata per Snam. Circa 2.000 gli alberi messi a dimora, che costituiscono una cintura verde intorno alla centrale di controllo del gas. Cipressi, lecci e altre specie di alberi e arbusti nasconderanno in pochi anni l’impianto di Vignarca, che rappresenta lo snodo presso il quale il metanodotto di collegamento alla nave rigassificatrice raggiunge la rete nazionale di trasporto.

L’ENTRATA IN ESERCIZIO DELLA FSRU DI PIOMBINO E IL NUMERO DI CARICHI GESTITI

Grazie a questo imponente lavoro, il 2023 ha registrato l’entrata in esercizio, a Piombino, del rigassificatore Italis Lng, che ha portato a 23 miliardi la capacità di rigassificazione complessiva del Paese. In particolare, a Piombino, i carichi totali gestiti dall’impianto, dalla sua messa in esercizio (luglio 2023) ad oggi, (dati aggiornati al 15 dicembre) sono stati 49: 12 nel 2023 e 37 nel 2024. Per un totale di oltre 4 miliardi di metri cubi immessi in rete.

PiombinoORA LA RICOLLOCAZIONE: VADO LIGURE O ALTROVE?

Dopo tre anni, nel 2026 Italis Lng dovrà traslocare per esplicita indicazione della struttura commissariale toscana e al momento, come detto, è in corso l’iter per il ricollocamento. Snam, che aveva ricevuto il compito di valutare vari siti alternativi, si è orientata su Vado Ligure perché ritenuto il sito più idoneo a soddisfare precisi criteri di carattere tecnico come lo specchio acqueo adatto per l’ormeggio della FSRU Italis Lng e per le operazioni delle navi metaniere, la breve distanza tra il posizionamento della nave e la rete nazionale di trasporto gas naturale (in questo caso, circa 30 chilometri) e la capacità della stessa rete di sostenere in sicurezza una portata che può raggiungere i 5 miliardi di metri cubi di gas l’anno.

L’iter procedimentale al momento è in corso ed è già in una fase avanzata: poco dopo essersi dotata di una struttura commissariale nel 2023, la Liguria ha ricevuto da Snam l’istanza per l’autorizzazione e l’esercizio relativo al progetto di ricollocazione della nave FSRU di Piombino denominato “FSRU Alto Tirreno e Collegamento alla Rete Nazionale Gasdotti”.

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L’iter è proseguito fino al 21 marzo 2024, quando FSRU Italia (la società del Gruppo Snam che gestisce i terminali GNL di Piombino e Ravenna) ha sottoposto al Commissario Straordinario l’integrazione della Autorizzazione Unica, prevedendo una ulteriore serie di ottimizzazioni progettuali sia nel tratto a mare che a terra. Una sorta di affinamento tecnico del Progetto, con cui Snam ha inteso modulare il progetto stesso sulla base delle evidenze emerse con il completamento delle indagini ambientali marine, a ulteriore tutela degli ecosistemi interessati. Il lavoro preparatorio di Snam, poi, è proseguito e il 24 settembre 2024 FSRU Italia ha trasmesso alla struttura commissariale le ulteriori risposte alle 6 osservazioni del pubblico pervenute dopo la consegna del 21 marzo (e pubblicate sul sito il 30 maggio di quest’anno).

COSA PREVEDE LA RICOLLOCAZIONE A VADO LIGURE

Anche la ricollocazione del rigassificatore a Vado Ligure ha seguito, quindi, una linea di condotta particolarmente attenta alla sicurezza e al monitoraggio ambientale. Il ricollocamento della FSRU Italis Lng da Piombino a Vado Ligure prevede infatti una serie di opere ingegneristiche che riguarderanno innanzitutto il tratto a mare, ovvero un metanodotto di circa 4 km, e il tratto a terra, un gasdotto di circa 20 km che arriva fino alla rete nazionale. Per il tratto a terra vanno poi considerate le relative opere impiantistiche. Qui la parte più sfidante del progetto riguarda il punto di ormeggio offshore al quale si attraccherà la Italis Lng. Il Progetto prevede l’installazione di una struttura di ormeggio della FSRU costituita da una torretta esterna disconnettibile o STL (Submerged Turret Loading), soluzione ritenuta idonea in considerazione della profondità del sito (circa 100 m).

ESCLUSI PROBLEMI DI IMPATTO AMBIENTALE DEL RIGASSIFICATORE

Dal punto di vista dell’impatto ambientale, le rilevazioni di Snam hanno escluso problemi relativi alle variazioni di temperatura e alla concentrazione di ipoclorito di sodio necessario a evitare la corrosione, ampiamente al di sotto dei limiti di legge. Nulla di diverso, nella sostanza, da quanto già accade nell’attività del rigassificatore Olt di Livorno, in esercizio da 10 anni e al quale è sempre stata rinnovata l’autorizzazione all’attività. Inoltre, è previsto un Piano di monitoraggio ambientale, che dovrà essere approvato dalle autorità ambientali competenti in ambito regionale e nazionale. Il monitoraggio, in particolare, riguarderà la qualità delle acque, dei sedimenti, delle biocenosi, dei pesci e dei mitili, nonché della torbidità e del rumore sottomarino in fase di installazione. La documentazione di Studio di Impatto Ambientale depositata a fine marzo 2024 da Snam, in ogni caso, include già la mappa completa degli habitat marini. Lo studio è stato inoltre integrato con un’indagine di dettaglio della biologia dei fondali marini interessati dal progetto, indagine che ha coperto un’area di circa 1.000 ettari, è che non ha rilevato fragilità ambientali tali da suscitare particolari preoccupazioni, né lungo il percorso della sealine né nei punti di ancoraggio della nave. Se il rigassificatore si farà a Vado Ligure, dunque, i controlli saranno stati così tanti da aver mappato ogni possibile tema sensibile, come accaduto a Piombino.



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