«Colpa nostra e non del mister. Ieri i laziali mi hanno emozionato»

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Come lo scorso anno, la cena di Natale della Lazio segue ad una ferita inferta dall’Inter. Questa volta, però, è profondissima. Lo 0-6 interno contro la corazzata Inter è un k.o. rovinoso che conferma le difficoltà della creatura di Baroni a riaccendere la luce dopo il colpo ricevuto. Come a Parma, di fronte all’imprevisto – l’annullamento del gol di Rovella e il seguente gol di Man come l’uscita di Gila e il rigore provocato da Gigot – i biancocelesti hanno smarrito identità. La percepita ingiustizia ha provocato un crollo verticale, con la squadra in bambola dal 40’ al triplice fischio.

Per tentare di risollevare l’umore dello spogliatoio e caricare ulteriormente i calciatori in vista degli impegni con Lecce e Atalanta che chiuderanno il 2024, il Presidente Lotito porta a cena squadra e staff tecnico nella splendida cornice del Palazzo della Civiltà Italiana, nel quartiere EUR della Capitale. È l’occasione per mettere da parte la cocente delusione del lunedì sera e ritrovare i sorrisi perduti, oltre a scambiarsi gli auguri di buone feste natalizie. Il “Colosseo quadrato” è la location del “Christmas Party 2024”, a cui hanno preso parte anche le famiglie dei calciatori, oltre ai dirigenti biancocelesti.

Questa mattina la ripresa a Formello, da domani si torna a fare sul serio, giovedì scatteranno le prove tattiche anti-Lecce e venerdì la partenza per il Via del Mare, dove sabato sera l’aquila cercherà il riscatto, per circoscrivere l’esito catastrofico del sedicesimo turno ad un brutto incidente di percorso. La serata, però, vuole essere l’opportunità per ricompattare e cementare uno spogliatoio che prima dell’Inter era più unito che mai, e distrarsi da ogni questione di campo.

Le parole di Rovella e Zaccagni 

ROVELLA – I primi ad arrivare, con qualche minuto di anticipo, sono i due ex Salernitana, Boulaye Dia e Loum Tchaouna. Tra gli ultimi ad arrivare, Dele-Bashiru e Noslin. Assenti gli ex OM Gigot, Guendouzi e Nuno Tavares, mentre Gila ha recuperato dai giramenti di testa che lo avevano costretto ad uscire dal campo alla mezz’ora di Lazio-Inter ed ha partecipato regolarmente alla cena. Prima di accomodarsi a tavola, Nicolò Rovella si è concesso ai microfoni ufficiali del club per fare un bilancio dell’annata.

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«È stato un anno molto per me molto positivo, partito così così con l’infortunio, ma da questa stagione stiamo facendo benissimo. Ieri è stato brutto, in questi momenti ci vuole il gruppo, anche stare insieme stasera ci aiuterà e ci farà essere pronti per la partita di sabato con il Lecce. Ho già in mente delle cose per il 2025, ma se accadranno ve le dirò. La mia idea di Natale è stare in famiglia, con la mia ragazza e adesso con la Lazio». Il suo destino era segnato. «Il regalo che chiedevo più spesso a Babbo Natale da piccolo erano le scarpe da calcio, avevo già le idee chiare».

ZACCAGNI – Tra il primo e il secondo, è stata la volta di capitan Mattia Zaccagni, che si è alzato da tavola e ha parlato a Lazio Style Channel. «C’è tanta rabbia, è logico. Ma questa mattina abbiamo parlato tutti insieme a Formello e siamo determinati a lasciarci alle spalle la gara di ieri. Nello spogliatoio non servivano parole, oggi abbiamo rivisto gli errori commessi». Mister Baroni si è addossato tutte le colpe, ma Zaccagni non è d’accordo. «In campo andiamo noi, le colpe vanno ripartite equamente. Non c’è chi sbaglia di più e chi sbaglia meno. Ad ogni modo, è vero che ci siamo disuniti, ma avevamo disputato 35 minuti di ottima fattura».

La squadra ha voglia di rivalsa, soprattutto perché sente un debito da saldare con i tifosi. «È facile esaltarsi quando le cose vanno bene, una squadra si vede nelle difficoltà. I tifosi della Lazio sono fantastici, ieri mi hanno fatto emozionare: ero in panchina e quasi non credevo al fatto che sullo 0-5 cantassero ancora». L’obiettivo per il nuovo anno è chiaro, senza voli pindarici. «Dobbiamo puntare a crescere. Questa Lazio è una squadra giovane, piena di ragazzi che ancora devono inserirsi al meglio. Il futuro di questa squadra è buono», ha concluso il numero 10, prima di tornare a tavola per il dolce.

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