Roma – “Quando si parla dei bandi ISI si parla della capacità dell’istituto di mettere a disposizione con sensibilità una parte di quello che è il raccolto dei premi pagati dalle aziende per costruire dei percorsi che poi ci collegano all’agenda sostenibile, l’Agenda 2030 a quelli che sono i goal dell’agenda sostenibile a cui noi tutti quanti contribuiamo in termini certamente anche di impegno sul fronte di una innovazione che poi deve portare a garanzie nei confronti dei cittadini, in questo caso dei cittadini lavoratori ma anche degli imprenditori.”
Così il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone durante l’intervento nella sede Inail di Roma per presentare il Bando ISI 2024.
“Io voglio ringraziare Francesco Lollobrigida per le parole che ha detto perché le ho veramente molto gradite perché mettono in evidenza il fatto che noi lavoriamo insieme e come Governo senza guardare a quelle che sono le specificità dei singoli ministeri ma cercando di mettere a fattor comune quelle che poi potrebbero essere iniziative che abbiano una ricaduta positiva nei confronti dei cittadini.
Quando si guarda a un settore così importante,non sarebbe così se non fosse considerato il settore primario che è l’agricoltura, si guarda a un mondo che spesso viene invece ancora oggi etichettato come un mondo in cui le cose non si fanno bene, oppure magari si corrono dei rischi eccessivi. Io credo che oggi l’agricoltura italiana sia molto di più, rappresenti veramente quella eccellenza che poi esportiamo nel mondo, ma è anche un’eccellenza in termini anche di investimenti e di volontà di crescere e di innovare. A me è piaciuto moltissimo che nel riconfermare i 90 milioni di disponibilità nell’ambito dei 600 milioni dei bandi ISI si destinano 20 milioni per le imprese e per i giovani imprenditori agricoli. Vuol dire anche dare un impulso importante a una nuova agricoltura basata certamente sulla sostenibilità, basata sulla tecnologia, ma basata anche su quello che è il tema che noi trattiamo cioè il lavoro sicuro.
Lavoro sicuro vuol dire non solo implementare tutte le regole che poi sono connesse all’applicazione del testo unico infortuni ma vuol dire anche comprendere in che modo accompagnare sensibilmente tutto il percorso di formazione e di sensibilizzazione delle persone. E allora uno dei temi importante per noi sono appunto quelli della formazione e soprattutto della sensibilizzazione. Oggi noi dobbiamo puntare alla vita sicura, dobbiamo puntare al fatto che quando si parla di sicurezza non la si confini solo ed esclusivamente ai luoghi di lavoro, ma invece ci sia una consapevolezza di quanto è importante non sottovalutare mai quelli che possono essere i rischi che corriamo.
Circa l’aumentare la platea degli assicurati potremmo ragionare a mettere in relazione l’INAIL con le casse di previdenza privatizzate per costruire dei percorsi di assicurazione per i professionisti iscritti agli ordini professionali perché anche gli studi professionali nascondono dei rischi che non sono solo ed esclusivamente ovviamente legati all’attività svolta dai collaboratori, ma è anche il professionista, il professionista che si muove, il professionista che certamente può anche avere delle situazioni di rischio.
Per quanto riguarda il ministro vigilante, la vigilanza per me è parlarsi e individuare insieme le strategie e sostenersi a vicenda. Perché quel rischio zero a cui tutti quanti noi tendiamo deve essere certamente l’obiettivo ma l’obiettivo si persegue facendo in modo che le persone comprendano che esiste un rischio che deve essere mappato e che soprattutto quel rischio poi deve avere anche delle procedure che possano garantire invece la gestione normale di quelle che è una vita lavorativa.
Gli strumenti che abbiamo adottato e che possiamo adottare sono tanti, ma prima ancora di questo dobbiamo continuare a valorizzare il patrimonio dell’istituto che è fatto delle sue persone. Io sono molto, ma molto orgogliosa del fatto che in questo fascicolo di bilancio, in questa legge di bilancio ci sia anche un intervento importante a favore dei medici dell’istituto. Noi abbiamo bisogno di avere dei medici di assoluta e provata specializzazione e qualità così come sono i medici dell’Inail, l’INAIL ha bisogno di poter attrarre nuove risorse in questo senso.
E non era giusto, invece continuare a perpetuare una discriminazione che non era certamente basata su una differenza di competenze e di qualità. Perché in questo caso io non posso che testimoniare invece la grandissima ed eccezionale qualità del personale medico, dell’istituto e del personale che addetto alla riabilitazione.”
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