TOSCANA ECONOMY – Federalberghi: nuove opportunità

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Un’opportunità di rinascita per il settore immobiliare e accoglienza studentesca grazie ai nuovi decreti ministeriali. Vediamolo insieme a Carlo Bartolini, presidente di Federalberghi Apam

Sono decine gli hotel dismessi a Montecatini Terme, costretti a chiudere i battenti in seguito alla crisi che ha investito il settore termale pubblico. Per loro si potrebbe però ora aprire la possibilità di essere trasformati in

“studentati” o campus universitari. È infatti questa l’opportunità che si apre con i decreti ministeriali 481 del 26 febbraio 2024 e 765 del 31 maggio 2024, che potrebbero offrire alla città termale una sorta di “candidatura” per presentare progetti potenzialmente in grado di favorire la ripresa immobiliare del territorio, oltre a far ripartire gli investimenti. Ed è questo l’obiettivo, ma anche la speranza, che si pone Federalberghi Apam.

Per raggiungere tale finalità si rende però necessario preventivamente confrontarsi con l’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario (Dsu Toscana), che ha il compito di valutare le location e successivamente le singole iniziative.

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Ed è proprio quello che l’associazione degli albergatori montecatinese ha intenzione di fare. «D’altra parte Montecatini Terme, per la sua posizione geografica e i collegamenti ferroviari con Firenze – spiega Carlo Bartolini, presidente di Federalberghi Apam – ha tutte le caratteristiche per proporsi come una possibile cittadina dell’accoglienza di studenti e quindi anche per sviluppare un campus universitario integrato a favore di una o più facoltà».

Occorrerà quindi prevedere un sufficiente numero di posti letto e di strutture, per poter rappresentare un’idonea comodità di alloggio che per la sua localizzazione sarebbe ben accettata –ritiene l’associazione – dagli studenti nel loro percorso di studi. Ci sarebbero comunque da valutare i tempi dello specifico bando, la sua scadenza e il cambio di destinazione d’uso degli immobili selezionati.

L’atto normativo di riferimento è un decreto dello scorso 2 febbraio che prevede l’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore. La misura è parte di una più ampia strategia di rinnovamento del settore e punta ad affrontare la crescente richiesta di alloggi per gli studenti universitari e a migliorare, quindi, l’accesso all’istruzione superiore nel Paese. Con 1,2 miliardi di euro, derivanti da un finanziamento del Pnrr, l’obiettivo è ora quello di creare 60mila nuovi posti letto in Italia, 11mila solo in Toscana, entro giugno 2026.

In pratica, il Ministero dell’Università e della Ricerca finanzia la realizzazione di strutture dedicate alla residenzialità studentesca universitaria, coprendo una parte dei proventi da locazione per i primi tre anni di gestione delle strutture. Il contributo del Pnrr concesso dal Mur è fissato a 19.966,66 euro per ciascun posto letto, il cui numero dovrà essere non inferiore a 20 unità per ogni struttura.

Ma c’è prima un altro problema da superare. «A oggi – commenta il presidente di Federalberghi Apam – questa opportunità è riservata solo alle città universitarie. Stiamo pertanto cercando di togliere questo limite che non riconosce realtà come la nostra, ben collegate con le sedi universitarie toscane e dove gli studenti possono trovare un’ottima qualità della vita e tutti i servizi, culturali e sportivi, che potrebbero far diventare Montecatini sede di un campus universitario. È ora fondamentale uno sforzo congiunto di tutti i rappresentanti politici locali e dei parlamentari regionali per sostenere questa opportunità

(anche agevolando interventi di urbanistica a corollario di questo piano) e convincere il governo ad allargare la possibilità di inserirsi nel progetto a realtà come la nostra».

Tra i benefici per gli imprenditori troviamo un credito d’imposta, agevolazioni fiscali per il cambio di destinazione d’uso degli immobili, incremento del valore della rendita catastale, incentivi per la realizzazione di nuove strutture (per esempio l’abbattimento dell’Imu fino al 2035). «Ma a beneficiare dell’ingresso in questo “circuito” potrebbe essere, per evidenti motivi, l’intero territorio», conclude Bartolini.

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