Trento, Un podcast innovativo che dà voce alle esperienze di giovani coinvolti in reati connessi alle sostanze stupefacenti. È questo il contenuto e l’obiettivo che si pone la nuova iniziativa del Centro per la Giustizia Riparativa della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, che ha presentato “Io riparo, io riparto” storie per riparare, storie per ripartire.
Il Centro per la Giustizia Riparativa della Regione propone da anni percorsi di giustizia riparativa rivolti a minori e giovani adulti coinvolti in reati legati alle sostanze stupefacenti. Attraverso il dialogo con le vittime rappresentative e la mediazione di esperti qualificati, i partecipanti sono guidati verso un’assunzione di responsabilità consapevole e concreta.
“L’obiettivo di questo podcast è potersi confrontare con storie di cambiamento di persone che hanno commesso reati simili e compiuto percorsi significativi di trasformazione personale – ha spiegato Antonella Valer, mediatrice esperta del Centro Giustizia Riparativa della Regione – identificare le vittime dirette o indirette delle proprie azioni e partecipare a dialoghi riparativi con esponenti di una comunità locale trentina, che hanno chiesto loro, come accordo riparativo, di raccontare la propria esperienza per sensibilizzare altri giovani e prevenire il ripetersi degli stessi errori. Speriamo che chiunque ascolterà queste storie possa coglierne il valore trasformativo e partecipare, anche solo con l’ascolto, a questo percorso di riparazione e ripartenza”.
“È una iniziativa importantissima. Credo che il Tribunale di Trento abbia negli ultimi quattro anni innalzato notevolmente la percentuale di imputati minorenni che sono stati inviati, attraverso percorsi di messa alla prova, nei Centri di Giustizia Riparativa – ha commentato il Presidente del Tribunale per i minorenni di Trento, Giuseppe Spadaro – è un percorso che deve essere costantemente incentivato. Dobbiamo muoverci in maniera diametralmente opposta a quella che invece negli ultimi anni è purtroppo una tendenza esclusivamente punitiva. Non si risolvono così i problemi, ma offrendo opportunità di riscatto anche a chi commette il più grave degli errori, ossia a chi commette reati”.
“Le storie narrate non sono solo un atto di responsabilità verso le vittime e la comunità – ha sottolineato Amedeo Savoia, volontario dell’Associazione Dalla Viva Voce – ma possono diventare uno strumento prezioso per prevenire e sensibilizzare altri ragazzi rispetto ai pericoli delle dipendenze e ai danni causati da certi comportamenti”.
Le storie di questi giovani sono state raccolte e trasformate in un podcast, un prodotto fruibile e accessibile a tutti. Ogni episodio è una testimonianza autentica, un percorso narrato in prima persona, in cui errori, riflessioni e speranza si intrecciano per lanciare un messaggio forte e chiaro: si può cambiare, si può ripartire.
Realizzato con il supporto tecnico e professionale di Radio Dolomiti, il podcast è il frutto di un percorso di giustizia riparativa che ha saputo trasformare storie di errore in racconti di consapevolezza e cambiamento.
“Abbiamo accettato con entusiasmo di aderire a questo progetto per l’evidente alto valore sociale – ha spiegato la direttrice di Radio Dolomiti, Michela Baldassari – abbiamo realizzato questi podcast con questi ragazzi che ora si possono ascoltare sul nostro sito internet”.
“La giustizia riparativa rappresenta un modello alternativo alla giustizia tradizionale, fondato sul dialogo, sull’ascolto e sull’assunzione di responsabilità – ha precisato Daniela Arieti, mediatrice esperta del Centro Giustizia Riparativa della Regione – consente alla vittima del reato, alla persona indicata come autore dell’offesa e ad altri soggetti appartenenti alla comunità di partecipare liberamente, in modo consensuale, attivo e volontario, alla risoluzione delle questioni derivanti dal reato, con l’aiuto di un terzo imparziale, denominato mediatore”.
“La giustizia riparativa non si limita a sanzionare un comportamento, ma offre uno spazio per riconoscere e comprendere le conseguenze del reato sulle vittime, sugli autori stessi e sulla comunità – ha commentato il Presidente Arno Kompatscher, che, anche se non ha potuto partecipare alla presentazione, ha voluto comunque lodare l’iniziativa – il programma “Io RiparTo” e il podcast rappresentano un esempio concreto di come la giustizia riparativa possa creare ponti tra chi ha sbagliato, chi ha subito e l’intera comunità. È un invito all’ascolto, alla riflessione e all’empatia. È un settore in cui crediamo molto – ha concluso il presidente – e che vogliamo continuare a sviluppare”.
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