Il Rapporto annuale Ispra dedicato ai rifiuti urbani certifica la crescita dell’Emilia-Romagna sul fronte della raccolta differenziata. In particolare, la Regione si attesta al secondo posto per percentuale di raccolta differenziata con il 77,1%, dopo il Veneto e guadagnando due posizioni, superando Sardegna e Trentino-Alto Adige che lo scorso anno occupavano gli altri due gradini del podio.
Sempre nel 2023, la percentuale di raccolta differenziata è stata pari al 66,6% della produzione nazionale, con una crescita dell’1,4% rispetto al 2022. In termini quantitativi, la raccolta differenziata è aumentata di 567mila tonnellate (+3,0%), attestandosi a 19,5 milioni di tonnellate.
Non si registrano invece miglioramenti sul fronte della produzione dei rifiuti, vera sfida per il futuro. L’Emilia Romagna ha fatto segnare anzi un lievissimo aumento rispetto al 2022, pari a 44mila tonnellate su un totale di 2,8 milioni di tonnellate prodotte.
Il Report – presentato questa mattina a Roma – mette in luce anche Bologna come comune sopra i 200mila abitanti virtuoso per raccolta differenziata: con il 72,9% precede Padova, Venezia e Milano. Il capoluogo di regione fa registrare una crescita percentuale di quasi 10 punti ed è la prima città a superare l’obiettivo del 65% di raccolta attestandosi, non solo oltre la percentuale media nazionale, ma ben al di sopra del 70%. In Emilia-Romagna, al secondo e terzo posto nelle città tra i 180 e i 200mila abitanti si collocano Parma con l’80,9% (in crescita di 1,7%) e Modena che ha raggiunto nel 2023 una percentuale di raccolta differenziata pari al 73,4% (+12,4%).
Alcuni dati sulla raccolta differenziata nella Regione Emilia-Romagna
A livello provinciale, i dati medi registrati vedono Reggio Emilia raggiungere l’83,3% (+1%) di raccolta differenziata; Forlì-Cesena l’
Tra i comuni capoluogo di provincia, in cima all’elenco c’è Ferrara, con l’87,9% di rifiuti differenziati; seguono Reggio Emilia (83,9%), Forlì (81,9%),
La raccolta per tipologia di rifiuto
Rifiuti biodegradabili provenienti dalla cucina (come scarti di ortaggi e frutta, avanzi di cibo) e rifiuti “verdi” provenienti dal giardino (potature, foglie e sfalci). Per quanto riguarda le diverse tipologie di rifiuto conferite separatamente, nel 2023 in regione la percentuale maggiore di differenziata ha riguardato la frazione organica (36,7%); a seguire la carta (18,7%), il vetro (9,1%), il legno (8,5%), la plastica (8,0%) e i rifiuti ingombranti (4,5%).
Capoluoghi e territori costieri, di pianura e di montagna: i risultati
Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia e i territori costieri, 10 Comuni (su un totale di 23) hanno raggiunto l’obiettivo del 79% di raccolta differenziata fissato dal PRRB al 2025. Sono invece 80 (su un totale di 180) i Comuni di pianura che hanno superato il target dell’84% definito per quest’area territoriale; infine, 44 (su un totale di 127) gli enti locali situati in zone di montagna che hanno raggiunto l’obiettivo del 67%.
Il commento
“Un ottimo risultato- ha commentato Irene Priolo, assessora all’Ambiente-, che conferma gli effetti di una pianificazione, giunta ormai al terzo anno, con obiettivi concreti che stanno portando sempre di più la nostra Regione verso un modello di economia circolare. I dati- ha proseguito-, rilevano una significativa tendenza di crescita nella differenziata, un risultato importante, frutto di un lavoro congiunto tra istituzioni, cittadini e imprese, che dimostra come investire in politiche ambientali ambiziose e nel coinvolgimento dei territori produca risultati concreti”.
“Questi numeri- conclude Priolo- non devono però essere un punto di arrivo, ma il contrario. Rimane il nostro impegno a raggiungere gli obiettivi fissati dal Piano Regionale Rifiuti e Bonifiche, con particolare attenzione alla prevenzione, al riciclo e alla riduzione dei rifiuti indifferenziati. Continueremo a lavorare affinché l’Emilia-Romagna sia sempre più un modello di sostenibilità, capace di coniugare crescita economica e rispetto per l’ambiente.”
A breve sarà pubblicato anche il Report Rifiuti della Regione Emilia-Romagna e Arpae.
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