Si è conclusa con successo la tredicesima edizione di Dialettiamoci, la rassegna di teatro dialettale che si svolge al teatro di Caldarola (le premiazioni sono state ospitate nella Sala Tonelli a causa di un guasto all’impianto di riscaldamento) e organizzata dalla Compagnia teatrale Valenti di Treia e dai Cinque Comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona. Una sinergia che quest’anno è stata rimarcata anche dal primo Trofeo dei 5Comuni, assegnato dai rispettivi sindaci alla compagnia Noi del teatrino di Camporotondo con lo spettacolo Mi moje adè un robotte per la regia di Claudio Scagnetti, «Per essere riusciti a mantenere attivo – si legge nella motivazione – un gruppo appassionato, con l’obiettivo di creare insieme momenti di aggregazione e di divertimento in un territorio dove l’attività di teatro amatoriale è sempre stata viva, come dimostrano gli inizi della carriera di Cesare Bocci, nato a Camporotondo, primo testimonial del festival, oggi attore di professione». Il premio miglior opera è stato invece assegnato al Tiaeffe di Fermo, guidato dal regista Graziano Ferroni, con Sbezzechenne qua e là: «La commedia è riuscita nel duplice obiettivo di rispecchiare in modo divertente il passaggio e la trasformazione da una società agricola a una realtà industriale e, nello stesso tempo, mostrare implicitamente un giudizio storico veramente difficile attraverso una commedia dialettale per sua natura, ma a torto, ritenuta leggera». Alla stessa compagnia assegnati anche i premi di miglior attrice protagonista (Adele Leombruni) e miglior attore protagonista (Loreto Rosati). Il premio per la miglior regia è andato a Rita Papa del Focolare di Loreto con L’Armadietto cinese «Per essere riuscita a rendere un piccolo armadio il centro di una commedia piena di colpi di scena e assolutamente divertente. Ha gestito e guidato con estrema perizia attori, musica, coreografia, costumi e scenografia, riuscendo a coordinare il tutto con abilità». A Rita Papa anche il premio come miglior attrice protagonista (ex-aequo). Gli altri premi, assegnati dalla giuria tecnica composta dal presidente Gaetano Tartarelli, Giulia Sancricca, Paola Scaficchia e Alberto Cingolani, sono stati assegnati alle seguenti compagnie: migliori costumi, migliore scenografia, miglior attore non protagonista (Mauro Monarca) e miglior attore caratterista (Nadio Beddini) alla compagnia Arca di Trevi con Il morto sta bene in salute; miglior attrice non protagonista e miglior attore non protagonista sono andati rispettivamente a Vittorio Benedetti (ex-aequo) e Ambra Balestra della compagnia Briciole d’Arte di Montefano con Amami Arfreddo… ovvero Viola de Pertecara ecchese lavannara; la compagnia L’Alternativa di San Severino Marche, con Un matrimonio con sorpresa, oltre ad aver conquistato il premio del gradimento del pubblico con una media di 8.70, ha portato a casa anche la miglior attrice caratterista (Paola Calcabrini) e miglior attore protagonista (ex-aequo) a Graziano Rapaccioni.
I premi consegnati alle compagnie sono stati realizzati espressamente per la rassegna dai ragazzi del progetto Tuttincluso Macerata, coordinato da Scilla Sticchi. Le opere sono nate dalla collaborazione fra l’artista Aurora Paccasassi e i ragazzi del progetto che hanno utilizzato acrilico su multistrato di betulla per gli splendidi omaggi consegnati domenica. Il pomeriggio di varietà ha visto alternarsi i momenti di premiazione con l’esibizione del musicista Francesco Tassoni, campione del mondo di organetto, che ha mostrato come lo strumento della tradizione popolare possa caratterizzarsi anche per la riproduzione di musica pop oltre ai più noti stornelli. Accanto alla musica anche le poesie natalizie interpretate da Antonella Macedoni.
Gli amministratori presenti, i sindaci Giuseppe Fabbroni e Massimiliano Micucci di Caldarola e Camporotondo, i vicesindaci Maria Beatrice Amici Abbati e Gianfilippo Quintili di Serrapetrona e Cessapalombo e il consigliere Carlo Santini di Belforte hanno tutto rimarcato come «La rassegna ha dimostrato come la cooperazione possa generare risultati straordinari, portando a una vera e propria festa della cultura condivisa. Ogni rappresentazione ha saputo raccontare e valorizzare non solo la vivacità del teatro amatoriale, ma anche il patrimonio culturale e le storie dei territori coinvolti, offrendo al pubblico spettacoli di qualità che hanno saputo emozionare e coinvolgere». «Ora dovremmo lavorare – ha detto Fabbroni – a una compagnia teatrale dei Cinque Comuni che possa aggregare e mantenere alti i valori della tradizione locale, partendo soprattutto dai giovani». A ricordare la longevità del progetto di Dialettiamoci e il valore di una iniziativa tramandata di amministrazione in amministrazione è stato il presidente della compagnia Valenti di Treia e anima della rassegna, Fabio Macedoni: «Non posso non ricordare l’impegno dei primi sindaci con cui è iniziato questo viaggio – ha detto -. Un’iniziativa sposata poi da chi è arrivato dopo e ne ha sempre compreso il valore per l’intero territorio. Il grazie, oltre agli amministratori, va agli sponsor, ai tecnici, al fotografo Nerio Ceccherini e alle mascherine».
La tredicesima edizione del festival nazionale di teatro dialettale è stata organizzata dalla Compagnia Teatrale Valenti e dall’amministrazione comunale di Caldarola, unitamente ai comuni di Belforte Del Chienti, Camporotondo Di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona.
Ha avuto il patrocinio di: Regione Marche, Unione Montana Monti Azzurri; Uilt Marche e Pro Loco Caldarola.
Ha avuto il sostegno di: Assm Tolentino, Oro Della Terra, Valbeton Mariotti, Rhutten, Imperatori Scavi, Infissi Design, Tec di Luca Pelacani, Cosci Industria, Porzi Ezio Elettricista, Efi Srl, Lead Time, Ricca Associati, Malagrida, Mobilificio Pontoni, Impianti Mancini, Bcc Banca di Credito Cooperativo dei Sibillini e R.G. di Gratani Roberto
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