L’Equita Smart Capital Eltif di Equita Capital sgr compra, tramite la holding EME, il 100% della toscana GT Emme

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Nuova acquisizione per il fondo Equita Smart Capital  Eltif, gestito da Equita Capital sgr, che tramite la holding EME ha stavolta rilevato il 100% della GT Emme, società attiva nella produzione e commercializzazione di soletti e strisce per calzature di lusso femminili, consolidando ulteriormente il polo delle calzature che aveva iniziato a costruire la scorsa estate con il doppio investimento in Everyn srl e Calzaturificio Maruska srl (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultima operazione è stata realizzata grazie al supporto da parte dei fondi di private debt gestiti da Anthilia Capital Partners e Green Arrow Capital sgr (si veda qui il comunicato stampa).

 Sino ad ora il gruppo era controllato, con quote paritetiche del 50% da Teresa Miragli e dal fondatore Graziano Marmugi, con quest’ultimo che manterrà una partecipazione al fianco degli imprenditori Massimo Pelagotti e Fabrizio Tempesti. EQUITA Smart Capital – ELTIF, invece, in qualità di azionista di maggioranza, supporterà la crescita di GT Emme anche attraverso nuovi add-on nella filiera che sono oggi in fase di valutazione, con l’obiettivo di completare il polo nei primi mesi del 2025.

Fondata nel 2001 a Santa Maria a Monte (Pisa), GT Emme rappresenta un tassello fondamentale per la creazione di una filiera made in Italy integrata e certificata, al servizio dei principali brand del lusso internazionale. Con un un team di 33 persone, nel 2023 il gruppo ha fatturato 5,2 milioni, l’ebitda è stato di 982 mila euro e il debito netto pari a 492 mila (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).

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Rossano Rufini, managing partner e responsabile private equity di EQUITA, ha commentato: “L’operazione di GT Emme consolida ulteriormente la nostra visione di una filiera italiana d’eccellenza al servizio del lusso globale, dove qualità, artigianalità e sostenibilità si incontrano. Il nostro impegno rimane quello di valorizzare il made in Italy, tutelando le competenze imprenditoriali e artigianali che rendono unica la nostra offerta. Dal 2022 ad oggi, EQUITA Smart Capital – ELTIF ha supportato attivamente diverse realtà aiutandole a crescere sia organicamente che con progetti di buy & build. Oggi gli investimenti di private equity in portafoglio rappresentano un fatturato complessivo di oltre 300 milioni di euro. L’obiettivo del fondo è sostenere il made in Italy, privilegiare processi di aggregazione di operatori medio-piccoli ed affiancare imprenditori e management team con competenze e capitale paziente”.

Con il completamento dell’acquisizione di GT Emme, EQUITA Smart Capital – ELTIF diversificherà dunque ulteriormente il proprio portafoglio di private equity, che vanta oggi una combinazione di partecipazioni di maggioranza e minoranza in eccellenti realtà imprenditoriali italiane, attive in settori “dinamici” con ampi spazi di crescita come appunto la produzione di scarpe femminili di lusso (delle già citate Everyn – Maruska), la diagnostica molecolare (Clonit), le valvole radiali per il mondo farmaceutico (Rattiinox), la digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione (Digital 360) e più recentemente il senior living Over, in cui il fondo aveva co-investito nel settembre 2024, sottoscrivendo parte dell’aumento di capitale al servizio delle attività di m&a del gruppo, al fianco del fondo inglese Columna Capital, di primari investitori istituzionali e di family offices, sostenendo così l’iniziativa imprenditoriale di Mariuccia Rossini.

Ricordiamo che Equita Smart Capital – Eltif, gestito come già detto da Equita Capital sgr che proprio in questi giorni ha firmato un accordo vincolante per rilevare il 70% della boutique finanziaria CAP Advisory, aveva chiuso la raccolta nell’estate 2023 a  100 milioni di euro, grazie al supporto di primarie reti di private banking, a cui si aggiungono diversi investitori professionali e investitori al dettaglio con un adeguato profilo finanziario (si veda altro articolo di BeBeez). Tra le primarie reti di private banking coinvolte nella raccolta, il contributo più rilevante è arrivato da UniCredit Private Banking (già Cordusio sim), Credem Euromobiliare Private BankingBanca Sella Banca Sella Patrimoni & C. che, insieme ad altri network, hanno consentito al fondo di raccogliere più di ogni altro pir alternativo non captive sul mercato italiano.

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