si punta sulla sanità, si taglia in altri settori. Giunta alla prova dell’Aula

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La Regione Puglia fa “all in” sulla sanità, ma inevitabilmente è costretta a tagliare su altre materie e assessorati. Per potenziare la medicina territoriale e gli studi dei medici di base la giunta Emiliano ha deciso di investire 51 milioni di cui 39 dal bilancio autonomo, che si sommano ai 9 miliardi che arrivano dal fondo sanitario nazionale. Stanziati anche 30 milioni per coprire il “buco” delle Asl. Una manovra da 10,7 miliardi complessivamente.

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Questa decisione ha comportato una sforbiciata altrove (cultura, trasporti, welfare) con attriti tra gli assessori. Politicamente la situazione non è semplice, oltre a mezza giunta scontenta, ci sono i singoli consiglieri di maggioranza che storcono il naso. Anche perché per gli emendamenti le risorse sono più esigue di quello che si ipotizzava: anziché 4-5 milioni, non si dovrà andare oltre i 3 milioni.

Azione già protesta e boccia il documento finanziario: «La bozza di bilancio di previsione licenziato dalla Giunta regionale è insoddisfacente, perché promuove solo poche delle iniziative di cui necessita la comunità pugliese e che non coglie quanto da noi proposto, su richiesta espressa del neo assessore redento Amati, prima della sua approvazione in Giunta», lamentano Ruggiero Mennea e Sergio Clemente. I numeri in Consiglio sono molto risicati, occorre capire quale sarà la posizione dei calendiani al momento del voto, dei dem scontenti come Michele Mazzarano e Anita Maurodinoia, e del capogruppo di “Per la Puglia”, Antonio Tutolo, arrabbiato per la definanziamento nell’Fsc di una strada provinciale nel Foggiano. Pure con l’appoggio del M5s, la maggioranza viaggia sul filo. «Avevamo avanzato diverse proposte – dicono ancora da Azione – il finanziamento per l’acquisto dei defibrillatori semiautomatici, che riducono notevolmente il rischio di morte in caso di infarto, il finanziamento della legge regionale che prevede misure in favore degli adolescenti, sempre più a rischio di dipendenze. Avevamo chiesto il finanziamento di interventi di mobilità sostenibile e di sicurezza nel settore trasporti in un territorio complicato come quello garganico. Ma il tema più importante, bellamente ignorato, riguarda la lotta alla povertà. Proveremo a cambiare radicalmente questo bilancio».

Si va in Aula il 17 e 18 dicembre, ed Emiliano è preoccupato del clima ostile instauratosi nella maggioranza. Il bilancio di previsione prevede, come detto, 51 milioni per finanziare l’accordo integrativo regionale con i medici di base. Una somma importante che fa esultare i camici bianchi: «Una rivoluzione straordinaria – le parole di Antonio De Maria, segretario di Fimmg Puglia – che lancia il nostro territorio nel futuro e che dal primo gennaio 2025 aprirà percorsi innovati in termini di continuità assistenziale, qualità dell’assistenza e servizi innovativi che potranno essere messi in campo tramite l’utilizzo di nuove tecnologie e di personale di studio». «Le 125 strutture di aggregazione funzionale territoriale previste in tutta la regione permetterà – continua il segretario regionale della Fimmg – a un gruppo di professionisti di fare rete attorno a una popolazione compresa tra i 26mila e i 33mila abitanti garantendo un’assistenza sul territorio che presto sarà dalle 8 alle 24, nel corso della giornata di sabato dalle 8 alle 11, un arco temporale nel quale il paziente avrà uno studio di Medicina di base di riferimento che lo accoglierà come fosse quello del proprio medico grazie a una piattaforma che presenterà il suo storico sanitario». L’altra importante novità è che ogni medico di base dovrà assumere obbligatoriamente un collaboratore amministrativo, ricevendo un indennizzo dalla Regione per dieci ore settimanali, così da garantire un servizio strutturato ai pazienti.

Il bilancio

Il bilancio di previsione, poi, prevede anche uno stanziamento aggiuntivo, 15 milioni, per il trasporto pubblico locale. Cinque milioni vengono stanziati per il “Programma genoma”: era previsto sperimentalmente per tremila neonati, sarà allargato a tutti i nuovi nati del 2025. Si tratta di sottoporre i bimbi a screening allo scopo di individuare 490 malattie. Viene introdotta una sorta di indennità di disagio ambientale, a favore dei Comuni che ospitano impianti di trattamento di rifiuti urbani. E ancora: si studierà l’inglese già negli asili nido, mentre il pagamento del bollo auto non si farà più agli sportelli dell’Aci. Il servizio è stato internalizzato, con un risparmio di 7 milioni. Il pagamento si farà in appositi sportelli regionali (o alla posta oppure on line). Il bilancio prevede 150 milioni per cofinanziare la spesa dei fondi Ue. Di notevole importanza c’è anche la disposizione per ridurre la mobilità passiva e aumentare quell’attiva. Come? Con accordi bilaterali con altre Regioni e attraverso lo sforamento del tetto di spesa per le cliniche private accreditate.

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(ha collaborato Giuseppe Martella)





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