VENETO ECONOMY – Il turismo del futuro in Veneto

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Il Veneto punta su turismo sostenibile e smart: destagionalizzazione, borghi, percorsi slow e innovazione digitale guidano il Piano Strategico 2025-2027. Ne abbiamo parlato con Federico Caner, assessore al Turismo, agricoltura e commercio estero di Regione Veneto

Il turismo in Veneto cambia rotta. Nonostante il record di arrivi di presenze turistiche, la Regione punta a un turismo consapevole e sostenibile rispetto ai grandi numeri. Vediamolo con Federico Caner, assessore al Turismo, agricoltura e commercio estero di Regione Veneto.

Federico Caner, quali sono le principali linee guida della Regione per lo sviluppo e la promozione del turismo nei prossimi anni?

Federico Caner, assessore al Turismo

«Abbiamo appena concluso un ampio percorso di ascolto e confronto con oltre 200 stakeholder del sistema turistico regionale per elaborare il nuovo Piano Strategico del Turismo Veneto 2025-2027, Protagonisti del cambiamento – Veneto aperto, attento, attivo, attuale. Questo processo partecipativo è stato fondamentale per delineare una visione condivisa e individuare le priorità per il futuro del nostro turismo.

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Il Piano, già adottato dalla Giunta regionale, è ora in fase di approvazione da parte del Consiglio regionale. La nostra strategia si fonda su quattro pilastri principali. Il primo, “aperto”, punta a superare la stagionalità e a raggiungere nuovi mercati. Vogliamo fare in modo che il Veneto sia una destinazione attrattiva in ogni periodo dell’anno, ampliando l’offerta turistica e valorizzando territori meno noti, così da intercettare sia nuovi visitatori internazionali sia un pubblico più diversificato.

Il secondo pilastro, “attento”, si concentra sulla sostenibilità. La tutela dell’ambiente e delle comunità locali è una priorità trasversale a tutte le nostre azioni. Investiamo in progetti che promuovono un turismo responsabile, come il cicloturismo, i cammini e il turismo fluviale, tutti segmenti che consentono di scoprire il Veneto in modo lento e autentico, riducendo l’impatto ambientale.

Con il terzo pilastro, “attivo”, mettiamo al centro l’innovazione e la diversificazione dell’offerta turistica. Stiamo lavorando per creare prodotti nuovi e sempre più legati alle esperienze, che rispondano alle esigenze di un pubblico in continua evoluzione.

Dalla cultura all’outdoor, dal benessere al turismo di lusso, vogliamo rafforzare il posizionamento del Veneto come destinazione versatile e dinamica. Infine, il pilastro “attuale” mira a rendere il nostro sistema turistico sempre competitivo, attraverso la digitalizzazione e il miglioramento delle competenze degli operatori.

Vogliamo sfruttare la tecnologia non solo per migliorare l’esperienza del turista, ma anche per supportare le imprese e ottimizzare la gestione delle destinazioni. In sintesi, il nuovo Piano prevede 38 azioni concrete, che spaziano dall’innovazione tecnologica alla sostenibilità, passando per la valorizzazione di borghi e aree interne, e il rafforzamento delle collaborazioni tra le diverse realtà del settore. Il nostro obiettivo è far sì che il turismo veneto continui a essere un punto di riferimento, capace di innovare e crescere nel rispetto del territorio e delle comunità che lo abitano».

Rispetto al 2023, nei primi otto mesi di quest’anno il turismo veneto ha segnato variazioni percentuali positive soprattutto grazie agli ospiti stranieri, che oggi rappresentano circa i due terzi del totale. Ci sono nuovi mercati internazionali su cui state puntando per attrarre visitatori?

«Negli ultimi anni, il turismo internazionale è diventato una componente sempre più importante per il Veneto. I dati aggiornati sui primi nove mesi del 2024 ci mostrano una crescita significativa degli arrivi stranieri, con un aumento del 4,1 per cento e delle presenze del 3,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023.

Questo significa che oggi i turisti internazionali rappresentano circa due terzi del totale, un dato che testimonia il successo del lavoro fatto per rendere le nostre destinazioni sempre più attrattive e visibili a livello globale.

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VENETO ECONOMY - Il turismo del futuro in VenetoPer quanto riguarda i mercati su cui stiamo puntando, gli Stati Uniti sono sicuramente uno dei principali. Gli americani amano il Veneto, soprattutto per le nostre città d’arte come Venezia e Verona, ma anche per le esperienze legate al lusso, alla cultura e all’enogastronomia.

Con l’apertura nel 2025 di un nuovo volo diretto Venezia-Washington, che si aggiunge a quelli già esistenti per New York, Atlanta, Chicago e Philadelphia, ci aspettiamo di rafforzare ulteriormente i flussi turistici da questo mercato così importante. Anche la Cina è un obiettivo strategico. Dopo le difficoltà degli ultimi anni, il turismo cinese sta riprendendo slancio e a settembre 2024 abbiamo inaugurato il primo volo diretto tra Venezia e Shanghai. Questo rappresenta un’opportunità unica per intercettare una domanda crescente, soprattutto per quanto riguarda il turismo culturale e lo shopping, settori in cui il Veneto eccelle.

Un altro mercato in forte crescita è l’India. Il turismo outbound indiano sta raddoppiando anno dopo anno e stiamo lavorando per posizionare il Veneto come una destinazione di riferimento, puntando su esperienze personalizzate che includano cultura, ospitalità di alta qualità e le nostre eccellenze paesaggistiche. Non dimentichiamo poi l’Europa dell’Est, in particolare Paesi come Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.

Questi mercati si stanno dimostrando sempre più interessanti, grazie alla vicinanza geografica e alla crescente capacità di spesa dei turisti di questa area. Le località balneari, lacustri e montane del Veneto stanno già beneficiando di questi flussi. In sintesi, stiamo guardando con grande attenzione ai mercati internazionali, sia consolidati che emergenti, per attrarre nuovi visitatori e diversificare ulteriormente la nostra offerta. Il Veneto ha una ricchezza straordinaria da offrire e siamo pronti a valorizzarla al meglio per accogliere un turismo sempre più globale e di qualità».

Con l’aumento del turismo di massa in località come Venezia, quali strategie state adottando per garantire un turismo più sostenibile?

«La sostenibilità è un pilastro fondamentale del nostro Piano Strategico del Turismo Veneto 2025-2027. Partiamo dal concetto di turismo responsabile, che è stato al centro dei lavori del tavolo Qualità sostenibile. Questo approccio si traduce in azioni concrete per promuovere forme di turismo che rispettino l’ambiente e le comunità locali. Tra le iniziative più significative ci sono quelle legate ai cammini, al cicloturismo e al turismo fluviale.

Questi segmenti rappresentano una modalità di viaggio lenta e autentica, che permette di scoprire il Veneto in modo profondo e sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e creando un legame diretto con le comunità locali. A Venezia, il Comune ha introdotto un sistema di accesso regolato per gestire meglio i flussi turistici.

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Personalmente ritengo si tratti un esempio di come possano essere affrontate le sfide del turismo di massa con misure innovative che puntano a distribuire i flussi in modo equilibrato, garantendo una fruizione sostenibile del territorio e un’esperienza di qualità per i visitatori. In tutto il territorio regionale, con il supporto del Piano Regionale FESR, stiamo incentivando progetti che integrano sostenibilità e innovazione. Abbiamo già investito più di 41 milioni di euro per la rigenerazione delle strutture ricettive del Veneto, per favorirne l’efficientamento energetico, la transizione digitale e la piena accessibilità e inclusività.

Una parte significativa di questi sostegni riguardano imprese della montagna e in particolare del bellunese anche in vista dell’appuntamento di Milano Cortina 2026. L’obiettivo è rispondere alla crescente domanda di esperienze rispettose dell’ambiente, sviluppando un turismo che possa crescere in armonia con il nostro patrimonio naturale e culturale. Siamo convinti che la sostenibilità non sia solo una necessità, ma un’opportunità per costruire un sistema turistico capace di valorizzare il territorio e di coinvolgere tutti gli attori, dai visitatori alle comunità locali, in un modello virtuoso e replicabile».

Che ruolo hanno le aree meno conosciute del Veneto, come i borghi e le zone montane, nella diversificazione dell’offerta turistica?

VENETO ECONOMY - Il turismo del futuro in Veneto

«Il Veneto è una regione fortunata, non solo per le sue città d’arte e le località balneari, ma anche per la ricchezza di territori meno conosciuti, veri e propri gioielli nascosti. Borghi suggestivi, paesaggi montani unici, aree interne ricche di tradizioni e di prodotti tipici: queste sono le risorse che intendiamo valorizzare per diversificare la nostra offerta turistica e renderla più attrattiva e competitiva. Non possiamo, infatti, pensare a un turismo veneto che sia solo Venezia, Verona e le Dolomiti.

Il nostro obiettivo è creare un’offerta turistica più equilibrata, capace di distribuire i flussi turistici su tutto il territorio regionale e durante tutto l’anno, contrastando così la stagionalità che ha sempre penalizzato il nostro settore. Per questo, le aree interne e montane sono centrali nella nostra strategia.

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Come evidenziato nel Piano Strategico del Turismo Veneto 2025-2027, puntiamo su un turismo esperienziale e destagionalizzato, promuovendo la scoperta “lenta” del territorio, la valorizzazione dei prodotti tipici e la creazione di percorsi tematici che mettano in luce le peculiarità di ogni singola area. Inoltre, grazie ai fondi del PR FESR 2021 2027, stiamo sostenendo attivamente le sei aree interne del Veneto.

Questo intervento si concentra non solo sulla promozione dello sviluppo economico delle aree interne, ma anche sul rafforzamento dell’organizzazione turistica, creando un sistema più solido, integrato e capace di offrire esperienze turistiche di alta qualità, nel rispetto delle specificità e delle tradizioni di ciascuno di questi territori».

Avete lanciato o pianificato progetti legati al turismo smart?

«Assolutamente sì, il turismo smart è uno degli assi fondamentali del nostro Piano Strategico del Turismo Veneto 2025-2027. Siamo convinti che la tecnologia rappresenti un’opportunità straordinaria per innovare l’esperienza turistica e rendere le nostre destinazioni sempre più competitive e sostenibili. Un esempio concreto è il bando dell’azione 1.2.4 del FESR, che ha supportato ben 12 delle 17 Organizzazioni di gestione delle destinazioni (OGD) nel percorso verso

la trasformazione in vere e proprie Smart Tourism Destinations. Questo significa adottare un modello in cui la tecnologia non è solo uno strumento, ma un elemento centrale per migliorare la governance delle destinazioni, la gestione dei flussi turistici e l’esperienza dei visitatori.

Un ruolo chiave è giocato dall’Osservatorio del Turismo Regionale Federato, che raccoglie e analizza in tempo reale dati fondamentali sui flussi turistici, i comportamenti dei visitatori e le tendenze del mercato.

Queste informazioni sono preziose non solo per le istituzioni e le destinazioni, ma anche per gli operatori turistici, che possono utilizzarle per adattare le loro offerte e migliorare la competitività. A questo si aggiunge il DMS regionale, un sistema di gestione digitale che viene utilizzato da tutti gli 80 uffici turistici del Veneto e da molte destinazioni.

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Questo strumento permette di centralizzare e ottimizzare la promozione, la comunicazione e l’organizzazione dell’offerta turistica, garantendo coerenza e qualità delle informazioni per i visitatori. Ma non ci fermiamo qui. Il nostro obiettivo è continuare a sviluppare soluzioni digitali innovative. Ad esempio, stiamo lavorando per integrare sistemi di intelligenza artificiale che possano supportare sia i turisti, con esperienze personalizzate e consigli in tempo reale, sia gli operatori, con strumenti di analisi predittiva per ottimizzare le strategie.

Il turismo smart non è solo una questione tecnologica, ma un approccio che punta a migliorare la sostenibilità, l’accessibilità e l’inclusività delle destinazioni. Grazie a queste iniziative, stiamo costruendo un Veneto sempre più moderno, capace di rispondere alle sfide del futuro e di offrire ai visitatori un’esperienza innovativa e di altissima qualità».

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