Una verticale dei vini di Emidio Pepe inaugura la nuova sede di Osteria di Campagna al Casale delle arti – Virtù Quotidiane

MOSCIANO SANT’ANGELO – Il ristorante Osteria di Campagna-Casale delle Arti a Selva Alta di Mosciano Sant’Angelo (Teramo) ha celebrato ieri sera un evento che può essere definito un vero e proprio trionfo di sapori ed eleganza. La serata, dedicata a una degustazione esclusiva dei vini della cantina Emidio Pepe, ha rappresentato un momento di consacrazione nella nuova sede del ristorante.

La presenza di Sofia Pepe, figlia del fondatore Emidio, ha conferito un valore aggiunto alla serata, arricchendola di storie e aneddoti capaci di catturare l’attenzione dei presenti. L’evento, coadiuvato da Giancarlo Pierannunzi, si è aperto con un ricordo condiviso da Joe Bastianich durante un’intervista: “Ero piccolo, forse nei primi anni Settanta, quando un signore italiano molto gentile ed elegante, con il cappello, veniva a trovare mia madre nel nostro ristorante di New York con una valigia piena di vino, uno rosso e uno bianco. Quel signore era Emidio Pepe!”.

Con la sua straordinaria capacità di coinvolgere e affascinare, Sofia ha guidato gli ospiti in un autentico viaggio sensoriale, raccontando la filosofia del padre e condividendo le storie delle annate iconiche della cantina. Ogni vino è stato selezionato con cura e abbinato magistralmente ai piatti proposti, dando vita a un’esperienza unica che ha esaltato l’eccellenza e l’autenticità delle loro creazioni.

La degustazione si è aperta con un interessante aperitivo: il Trebbiano d’Abruzzo 2020 e il Pecorino 2020, simboli di eleganza e carattere, hanno esaltato i sapori delle alici del Cantabrico con burratina, del prosciutto crudo al coltello, delle olive ascolane e dei salumi artigianali, senza dimenticare una selezione di formaggi morbidi superlativi. Un’ouverture che ha subito conquistato i palati dei presenti.

Seduti a tavola, gli ospiti sono stati accompagnati in un percorso enogastronomico di livello. Tra i piatti proposti, il vitello tonnato dell’Osteria e il farro spezzato con funghi e ventricina hanno introdotto con maestria il Montepulciano d’Abruzzo 2020, giovane e promettente, capace di sprigionare una morbidezza avvolgente dopo qualche minuto nel calice.

A seguire, il tortello alle tre carni con fondo bruno, lime e fonduta di gregoriano e lo gnocco con stracotto di papera in bianco e ricotta scorza nera si sono sposati perfettamente con il Montepulciano 2015, un’annata che incanta con la sua struttura imponente e un’evoluzione che promette meraviglie negli anni a venire, una delle migliori annate degli ultimi 30 anni.

L’apice della cena è stato raggiunto con il filetto di manzo in riduzione di Montepulciano e succo d’uva di Podere Francesco di Mosciano Sant’Angelo, un piatto sontuoso che ha celebrato l’incontro perfetto tra cucina e cantina. Questo piatto ha trovato il suo compagno ideale nel Montepulciano 2003, un vino raffinato che, con i suoi 21 anni, ha stupito per freschezza, eleganza e complessità.

Il dessert ha chiuso la serata con grazia: un assoluto di cioccolato con coulis di frutti di bosco, accompagnato da due simboli di eccellenza dolciaria. Il torrone di Ceretto, Piemonte, imponente di ben 14Kg nella sua generosità, ed il prelibato panettone della pasticceria Gran Noblesse di Mosciano Sant’Angelo, opera del maestro pasticcere Filippo Di Clemente, hanno regalato agli ospiti un finale di autentica poesia gastronomica.

Con il trasferimento al Casale delle Arti, l’Osteria di Campagna di Paolo Nepa e Simone Schiavoni segna un nuovo capitolo della sua storia, ampliando gli orizzonti e proponendosi come luogo ideale per cene ed eventi. Nonostante il salto di qualità, il cuore del progetto rimane saldo: celebrare i sapori del territorio e offrire un’esperienza che unisce tradizione e innovazione.