Gioco d’azzardo: «Il volume di denari, dal 2004 al 2023, è stato di 1.617 miliardi di euro»

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Questo mese è stato realizzato il Dossier sul gioco d’azzardo intitolato “Giochi e Scommesse: il labirinto dell’azzardo”. È stato realizzato da Filippo Torrigiani, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e consulente Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), ed è stato introdotto da S. E. Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente Conferenza Episcopale Italiana.

Il titolo che abbiamo scelto è evocativo: LABIRINTO . Per mezzo di questo sostantivo, abbiamo inteso evidenziare la complessità e l’aggressività che l’articolato fenomeno dei giochi e delle scommesse sta purtroppo realizzando ai danni del tessuto sociale del paese. L’azzardo, assieme ad altri temi di grande attualità (ricorso ai prestiti, etc) rientra in quello che da tempo definiamo ‘sistema predatorio’ e produce povertà indotta.”

afferma Filippo Torrigiani.

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Per il Cardinale Maria Zuppi

“Questo Dossier Il Labirinto dell’Azzardo, ci aiuta a comprenderne la complessità di una realtà poliedrica e conferma come stiamo assistendo, impotenti, a una crescita inarrestabile sia nel volume di spesa che nell’enorme offerta di giochi e scommesse nel nostro paese. Un fenomeno che rischia di essere sottovalutato, anche con tentativi di mistificazione della realtà circa gli effetti sociali e sanitari sulla popolazione. Ignorando le conseguenze rappresentate da solitudini, le povertà economiche e relazionali, i rischi per la salute, le diseconomie improduttive, le infiltrazioni della criminalità organizzata nel gioco legale.”

I Centri di Ascolto della Caritas, le mense e tutti gli altri sportelli di aiuto raccontano storie di un’umanità ferita, abbandonata e calpestata da chi cerca di fare soldi sulla loro pelle. Non ci si rende conto di quanta sofferenza portino con sé i sempre più grandi guadagni dell’azzardo! I bilanci sono numeri e non portano con sé i volti e le storie di chi quei soldi li ha pagati. Eppure, i dati evidenziano come la maggior parte degli introiti non vengano da persone che usano senza problema l’azzardo, ma proprio da chi lo fa in modo abitudinario e compulsivo. Il dilagare del fenomeno non giustifica più distrazioni e ritardi: non fare niente rende colpevoli!”

questo viene scritto in una nota da Don Armando Zappolini, portavoce nazionale Campagna Mettiamoci in gioco.

Fin dalle prime righe il Dossier mette in evidenza come gli italiani sempre più indebitati, fornendo una descrizione alquanto particolare e sconvolgente: a ricorrere a finanziamenti è l’85% della popolazione. Con il caro-vita è cresciuto l’indebitamento delle famiglie e nel corso 2023 il debito medio è stato pari a 9.949 euro a cittadino, 22.674 euro a nucleo familiare; l’inflazione del biennio 2022/2023 che ha significato una stangata complessiva di + 4.165 euro a famiglia, Es: un mutuo a tasso variabile da 150 mila euro ha avuto un costo di quasi 4.400 euro in più all’anno rispetto al 2021, al quale naturalmente si aggiungono maggiori spese destinate ad energia, cibo, salute etc.

Tuttavia, la crescita delle povertà, inoltre, alimenta le c.d. “sofferenze”, ossia i debiti che non vengono pagati e che in Italia ammontano a 70 miliardi di euro, con percentuali di recupero del 12% a fronte di costi del 10%; questo sta a significare che si spendono all’incirca 7 miliardi di euro per recuperarne 8,4 ma ben 61,6 miliardi vanno perduti con evidenti danni nei confronti dell’economia. Non è un caso se, dal 2000 al 2022, l’Agenzia delle Entrate abbia accumulato oltre 1.100 miliardi di euro di crediti non riscossi dai contribuenti a carico di 16 milioni di persone fisiche e di 3 milioni di entità giuridiche.

Anche sulla salute e sulla povertà non scherziamo, in quanto nel corso del 2023, a causa di ristrettezze finanziarie, oltre 3,3 milioni di famiglie, hanno ridotto o addirittura rinunciato a cure per motivi economici; nell’anno 2024, ben 463.000 persone si sono rivolte e chiesto aiuto al Banco Farmaceutico per ricevere farmaci gratuitamente, con un aumento dell’8% rispetto al 2023. Per la povertà, invece, in un Rapporto del 2024 realizzato da Caritas riferisce di un tessuto sociale sempre più devastato dalle privazioni nel quale, una persona su 10 vive in condizione di povertà assoluta. Una cifra record che purtroppo non accenna a diminuire.

Negli ultimi dieci anni l’aumento è stato ininterrotto, passando dal 6,9% della popolazione nel 2014 al 9,7% del 2023, pari a 5 milioni 694 mila poveri assoluti (2 milioni e 217 mila famiglie, l’8,4% dei nuclei) con l’aggravante sempre più preoccupante che continua a crescere la povertà tra coloro che lavorano e che, nel suo complesso, ha raggiunto l’8% degli occupati (era il 7,7% nel 2022). Non va meglio per i minori: il dato che riguarda la povertà minorile – di 1 milione 295 mila bambini poveri (il 13,8%) – è ai massimi storici. Era il 13,4% nel 2022.

Per le scommesse viene fin da subito evidenziato come in Italia manchi una legislatura organica che ne regolino la materia. Inoltre il volume dei soldi finiti nei canali dell’azzardo, si estende in modo sproporzionato: il volume di denari che nell’arco temporale che va dal 2004 al 2023 che gli italiani hanno veicolato nei giochi d’azzardo, è stato di 1.617 miliardi di euro: cifra che, tanto per capirci, è pressoché comparabile al valore del PIL italiano dell’anno 2021, che ammontava a 1.782 mld di euro. Come se non bastasse durante il 2023 gli italiani hanno destinato ai giochi e alle scommesse una cifra pari ad oltre 147 miliardi di euro. Un importo – per essere chiari – superiore alle spese di:

  • Beni di largo consumo (cibi, prodotti per l’igiene, etc.) che è stata di 134 miliardi;
  • Valore di mercato dei Beni c.d. T&D, tecnologici e durevoli (elettrodomestici, articoli da arredamento) che è stata di 53 miliardi di euro;
  • la spesa sanitaria del 2022 pari a 128 miliardi di euro.

Viene, inoltre, evidenziato un fattore allarmante di come il ricorso ai giochi continua a rappresentare il modo col quale tanti individui credono di poter cambiare la propria vita ma in realtà, fatte salve rarissime eccezioni, il sistema è congeniato per redistribuire micro-vincite e soprattutto per accresce i guadagni dei concessionari del gioco.

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Per quanto riguarda il gioco d’azzardo nell’età minorile, nonostante il gioco d’azzardo sia vietato ai minori di anni 18, dai dati della sorveglianza HBSC del 2022, realizzata dall’ISS in collaborazione con le Regioni, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Istruzione e le Università di Torino, Padova e Siena, su un campione di circa 90 mila studenti intervistati tra gli 11 e i 17 anni, risulta che la percentuale di quindicenni, che ha dichiarato di aver scommesso o giocato del denaro almeno una volta nella vita, è pari al 34,7% del totale.

Grazie a molteplici indagini realizzate dagli inquirenti, è stato accertato che maggiore è l’offerta anche del gioco lecito e più semplice è per le consorterie malavitose fare affari attraverso pratiche di riciclaggio, usura e controllo dei territori. Questa affermazione trova pieno compimento nelle carte e nella documentazione prodotta nel corso di questi anni dai protagonisti del contrasto alle condotte criminali e trasmesse al Parlamento. Inoltre viene realizzato un approfondimento della relazione della DIA, riferita al secondo semestre del 2023, dove vengono evidenziate gli interessi dei maggiori clan in diverse province tra il nord e il sud Italia, oltre ad alcune relazioni internazionali nel contrasto alla criminalità organizzata italiana presente all’estero.

Parlando di criminalità organizzata non si può non fare attenzione a diverse relazioni di organi preposti al contrasto al riciclaggio di denaro, in particolare la relazione dell’UIF (Ufficio informazioni finanziarie di Banca d’Italia, ovvero l’unità speciale di Banca d’Italia che si occupa del riciclaggio di denari) e alla stregua certamente di numeri per difetto, ha stimato che nei soli primi 6 mesi del 2019 le consorterie malavitose, attraverso l’azzardo, abbiano riciclato circa 250 milioni di euro. Nel Rapporto 2023, UIF, continua ad evidenziare come, l’operatività di riciclaggio rappresentata è analoga a quanto osservato negli anni precedenti con la prevalenza di segnalazioni attinenti a illeciti fiscali, che si prestano anche a essere utilizzati per il riciclaggio dei proventi derivanti da altre tipologie di reati tipicamente legati alla criminalità organizzata, e il coinvolgimento di controparti finanziarie estere, riscontrato nel 40% dei casi; inoltre, il 9% del flusso segnaletico è riferito a operatività anomala nel settore dei giochi e delle scommesse, con la presenza di soggetti di interesse DNA nel 42% dei casi. Per di più nel testo del Rapporto dell’Intelligence italiana del 2021 si legge

‘di penetrazione verso il settore dei giochi pubblici e delle scommesse, confermato da numerose evidenze investigative attestanti il coinvolgimento di esponenti mafiosi in una variegata gamma di condotte illecite che vanno dalla mera manomissione delle apparecchiature all’interno delle sale da gioco, alla raccolta illegale delle scommesse, anche mediante piattaforme informatiche dedicate, fino alla realizzazione di veicoli societari volti a schermare la riconducibilità delle attività di gioco agli interessi del crimine organizzato’.

immagine di copertina creato con IA

 



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