armando tita
Non ho mai apprezzato la smemoratezza dI una certa parte della cosidetta intellighenzia lucana e potentina, in particolare.
Amo la gente sincera e obiettiva dotata di onestà intellettuale senza alcun tipo di demagogia o di becera ipocrisia.
La cappa di silenzio scesa nei confronti di Antonio Nicostro (transeat sull’amara vicenda della Malasanità subita) mi fa male al cuore.
Un blogger che ha vissuto sempre fuori dal coro e fuori dalla stucchevoli e noiose caste potentine.
Un uomo dalla faccia pulita, gioviale e simpatico pieno di tanta generosità e di tante virtù.
Un uomo potentino vissuto fuori dalle Tribù politiche cittadine, fuori dai salotti snob.
Un articolo semplice e umile come lo era lui, senza alcuna retorica, senza alcuna ipocrisia e senza esaltazioni di circostanza.
Un giornalista, un blogger ineguagliabile e unico nella “confezione” dei Reportage. Reportage precisi e puntuali, crudi e crudeli , senza sbavature e senza sconti per nessuno.
Un uomo semplice, umile, generoso e onesto intellettualmente come pochi. Astronik era il Blogger più conosciuto in città.
Si emozionava e si commuoveva per un complimento, l’ultimo da parte mia si riferiva allo stupendo reportage sulla mega discarica di Guardia Perticara del 7 marzo 2020.
Il paesino più bello della Basilicata stuprato da una Discarica, incomprensibile a noi lucani di dignità,
maleodorante e brutta da vedere . Un pugno nello stomaco alla bella cartolina di sempre.
Antonio era orgoglioso della mia amicizia tesseva lodi nei miei confronti per le amare vicissitudini “funzionariali”, mai riconosciute, e soprattutto per aver dedicato oltre vent’anni del mio impegno
all’artigianato lucano.
Era il figlio di Alfonso Nicastro, grande artista, artigiano del ferro , promotore di molte mostre di successo promosse dalla Regione Basilicata. Era fiero di essere figlio di artigiano. Una fierezza che ci accomuna.
Gli ho dedicato insieme al Padre Alfonso, grande artista del ferro battuto, la fortunata seconda edizione del Progetto Artigianato della Regione Basilicata (edizioni IL SEGNO -2020).
Lo conobbi quasi venti anni fa da Presidente della Federbasket lucana, io ero il funzionario preposto
a gestire gli atti “propedeutici” alla legge quadro per lo Sport in Basilicata. La legge regionale n.26/04.
Devo dire che ero fresco di pubblicazione del Report “Lo Sport per tutti”, credevo nelle attività motorie e negli Enti di Promozione Sportiva, riservavo poca attenzione alle Federazioni.
Antonio Nicastro presidente FIP e Lorenzo Delfino presidente FIPAV, due “pasionari” alla Ibarruri, due “incazzati” e due nobili figure della causa federale mi fecero comprendere l’importanza delle squadre di pallacanestro e pallavolo nei campionati nazionali di riferimento.
Supportato da un altro ragazzaccio , Gigi Chiriaco, allora Assessore allo Sport del Comune di Potenza, inventai l’apprezzato “equo coefficiente” inserito nel famoso “accordo per le sponsorizzazioni” coinvolgendo per la prima volta le Federazioni Nazionali, come uniche responsabili della “nostra”
contribuzione. Un riconoscimento alle Federazioni Nazionali del CONI da parte di un Dispositivo regionale, unico nel suo genere.
Un Accordo che veicolava il logo della Regione Basilicata nei maggiori Palazzetti sportivi italiani.
Come era bello vedere lo striscione “Basilicata Bella Scoperta” in tutte le città e in tutti gli impianti sportivi nazionali.
Fu un provvedimento “erga omnes” valido per tutte le squadre partecipanti ai Campionati nazionali senza corsie preferenziali e senza odiose e goffe clientele nostrane.
Clientele amicali e amicizie “giuste” tanto in voga nei Palazzi di Via Anzio e nell’intera Basilicata, ripudiate, da sempre, dal nostro amato Tonino.
Il non aver coltivato le amicizie giuste , le omissioni terrificanti nei suoi confronti lo hanno portato a una morte crudele senza il conforto di una sanità amica(questa era l’amicizia che Antonio desiderava).
Questa è l’eredità che consegna a Noi lucani e ai potentini, in particolare, Antonio Nicastro.
Una società giusta, equa che non fa leva sulle amicizie “di casta”, ma, sulla consapevolezza di crescere democraticamente, senza protezioni e lo ripeto senza alcuna tribalità.
Quante volte ci siamo confrontati sul surrogato lucano di democrazia imposto dai nostri politici, mediocri e refrattari alla giustizia sociale e al rispetto elementare dei diritti.
Non aggiungo altro, cercherò , con il suo tanto simpatico saluto ,uaglio’ come stai,( non fa u’ fess,… devi essere più moderato), di onorare il suo cuore ciclopico (alla De Stradis) e le sue semplici aspirazioni di potentino verace, pieno di bontà, generosità e altruismo.
Spero dal profondo del Cuore che Controsenso ci faccia godere dei suoi lavori, delle sue interviste, dei suoi immensi reportage sul degrado ambientale e cittadino ripubblicando settimanalmente le sue belle “ performance/testimonianze”.
E’ un atto dovuto alla moglie Ninetta e al figlio Valerio che orgogliosamente portano nel cuore il loro amato Antonio .
E’ un atto dovuto ai suoi veri amici e a tutta la Potenza civica che ha sempre creduto nella sua bella LEZIONE UMANA, umile e coraggiosa.
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