lezione dell’eurodeputato Bonaccini in Provincia –

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“I giovani chiedono di fermare le guerre, di difendere l’ambiente perché sanno di essere la prima generazione che rischia di perdere il bene più prezioso che hanno, cioè il Pianeta, e chiedono di avere opportunità: capiscono di essere una generazione che, a differenza delle precedenti, può rischiare di stare peggio dei loro genitori o dei loro nonni”.

Queste le parole con le quali l’eurodeputato Stefano Bonaccini ha fatto il punto al termine degli incontri con gli studenti e le studentesse del Parmense.

Nello Spazio 51 di Palazzo Giordani, sede della Provincia di Parma, Bonaccini ha fatto “lezione” sull’Europa ad una trentina di studenti parmigiani, in parte “ambasciatori” del Parlamento europeo in diversi istituti superiori e in parte esponenti della consulta provinciale studentesca.

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L’occasione è stata la tappa conclusiva del progetto “1 Avenue Schumann-Via Emilia”, realizzato dalla Provincia di Parma e dall’Upi (Unione province italiane) insieme a Europe Direct Emilia-Romagna-sportello Gal del Ducato con il contributo della Regione tramite la legge regionale 16 del 2008 per la promozione della cittadinanza europea.

Tantissime le domande degli studenti e delle studentesse, già protagonisti del primo incontro del ciclo, tenuto sempre in Provincia nelle settimane scorse, prima delle “trasferte” per portare il dialogo con gli europarlamentare anche nelle altre province emiliane.

“Noi possiamo maledirla l’Europa, ha tanti difetti, purtroppo non è ancora unita nelle politiche comuni- dice Bonaccini rispondendo ai ragazzi- ma è un grande spazio di libertà”. Per farla funzionare meglio, “basta col diritto di veto dei singoli stati, bisogna decidere a maggioranza- prosegue l’ex presidente regionale -. Sì invece alla proposta di Draghi di creare debito comune per avere più risorse da investire. Il Green Deal? Va equilibrato per me, non deve diventare uno scontro ideologico tra chi nega i cambiamenti climatici e chi invece lo invoca, ma senza strumenti rischia di fare perdere il lavoro e chiudere le imprese”.

Bonaccini non ha evitato i temi più delicati anche in chiave locale, come la crisi dell’auto e i temuti dazi Usa nella provincia, quella di Parma, che vanta il maggiore “peso” economico di prodotti Dop e Igp. “Con i dazi di Trump- osserva- molti americani potrebbero non comprare più prodotti come il Parmigiano reggiano, quindi l’Europa deve fare in modo di fargli cambiare idea”.

L’incontro si è aperto con il saluto del presidente della Provincia di Parma Alessandro Fadda che ha ricordato il traguardo di Parma capitale europea dei giovani nel 2027: “È attraverso i giovani che può passare il messaggio di quanto sia importante l’Europa per tutti noi. I grandi cambiamenti- sottolinea- sono sempre passati dai giovani, cerchiamo di fare capire quanto le regole che governano l’Europa siano regole che ricadono anche su di noi”.

“Sono molto soddisfatta del progetto Avenue Schuman, che ha portato un pezzo d’Europa nelle nostre scuole – aggiunge Saba Giovannacci, consigliera provinciale delegata a Patrimonio, Progetti europei e Transizione digitale -. Con i loro interventi e domande, questi ragazzi e ragazze hanno dimostrato di poter essere protagonisti nel trovare soluzioni nuove alle sfide complesse di oggi, ispirandosi ai padri fondatori dell’Unione – Schuman, De Gasperi ed Eisenhower – che, uniti da una profonda amicizia e da ideali comuni, seppero immaginare un futuro di pace e collaborazione”.

Portato in giro per l’Emilia da Luca Sparnacci dell’Upi e da Barbara Usberti della Provincia, “1 Avenue Schumann-via Emilia” ha visto il contributo attivo dei ragazzi, che oltre a portare le loro domande agli europarlamentari (agli incontri precedenti hanno partecipato anche Elisabetta Gualmini e Stefano Cavedagna) hanno superato il “quiz” finale sulle regole Ue. E sulla lavagna della Provincia sono rimasti appiccicati tanti loro “post it” con i loro desideri per l’Europa che verrà: verranno recapitati a Bruxelles insieme al report del progetto.

Foto: Da sinistra Fadda, Giovannacci e Bonaccini. E un paio di momenti dell’incontro con gli studenti.

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