Ma certi capricci costano, si sa, e come racconta il “Market Outlook” realizzato da “Crif”, azienda specializzata in credito e business, gli italiani continuano a indebitarsi per comprare l’auto. Nei primi sei mesi di quest’anno, i prestiti e il leasing sono cresciuti tanto nei volumi erogati (+7,7%) quanto negli importi medi (+5,7%).
La ricerca rappresenta una fotografia aggiornata sull’andamento del credito verso privati, ditte individuali e società di capitali, elaborati sulla base del patrimonio informativo del Sistema di Informazioni Creditizie EURISC. E nonostante il leggero aumento delle insolvenze, passate dallo 0,9 all’1%, il livello di rischiosità resta contenuto e inferiore ad altri tipi di credito al consumo.
Il risultato è uno dei tanti paradossi italiani, anzi, europei: malgrado il settore dell’automotive sia in carenza di ossigeno da anni, quello dei finanziamenti per acquistarle o averle in leasing vive un momento di rara felicità, come forse non si vedeva da anni.
A dirlo sono i numeri, che per antonomasia non sbagliano mai: nel primo semestre di quest’anno, il numero di finanziamenti per l’acquisto di auto è aumentato del 7,7% rispetto all’ultimo semestre dell’anno precedente. Vale lo stesso per l’importo medio dei finanziamenti richiesti, salito del 5,7% per un valore medio pari a oltre 20 mila euro, perfettamente in linea con l’aumento dei prezzi delle auto. E l’incremento dei finanziamenti segue di conseguenza quello delle immatricolazioni di auto nuove e usate: le prime sono aumentate del 5,4%, le seconde dell’8,4%.
“A livello italiano ed europeo – commenta Simone Capecchi, executive director di Crif – l’Automotive sta sicuramente affrontando uno dei periodi più complessi e difficili da interpretare in ottica di generale rilancio. Dal nostro osservatorio dedicato al credito rileviamo una tendenza positiva per quanto riguarda il settore dei finanziamenti auto e leasing, con una crescita nei primi sei mesi dell’anno che può essere considerata come un’iniezione di fiducia per il settore. Il livello di rischiosità creditizia del finanziamento auto è in lieve aumento, ma rimane ampiamente sotto controllo. Un andamento che non dovrebbe avere peggioramenti significativi in termini di rischiosità: se consideriamo che il rischio è rimasto contenuto anche nei mesi di incremento dei tassi di interesse e le attese sono per ulteriori tagli”.
In compenso, a fronte di tanta felicità, spicca la voce contraria del noleggio, che dopo un paio d’anni di relativa stabilità, nel primo semestre dell’anno ha accusato una contrazione dell’8%. Inoltre, sempre secondo il Market Outlook, più dei tre quarti delle erogazioni per il noleggio fanno capo a società di capitali e persone fisiche, le prime dominate da aziende con valore produttivo superiore al milione di euro, le seconde con una netta maggioranza di clienti over 50.
Per finire con l’erogato delle “captive”, le società emanazione delle case automobilistiche e delle società specializzate, che nell’83% dei casi si è spostato verso l’auto nuova. “Nella nostra esperienza sui temi più innovativi del settore Automotive, riscontriamo come anche in questo ambito i dati transazionali da fonte Open Banking rappresentino una risorsa cruciale per la gestione del credito e la personalizzazione dell’offerta – commenta Antonio Deledda, Executive Director di CRIF – in uno scenario di progressiva evoluzione del mercato verso un concetto più esteso di ‘Mobility as a Service’, che riflette una trasformazione più ampia del settore, si presentano nuove opportunità per gli operatori disposti ad adattarsi e ridefinire i propri modelli di business. Conoscendo meglio i propri clienti, si possono rafforzare le relazioni a lungo termine, offrendo loro servizi specifici e personalizzati e integrando le offerte tradizionali di auto con nuove e personalizzate.”
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