come funziona la tassazione di stipendi e pensioni

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IRPEF 2025, confermate le tre aliquote e i tre scaglioni di reddito. Tutte le istruzioni utili per capire come funziona la tassazione dei redditi di dipendenti, pensionati e autonomi

IRPEF 2025, tre aliquote e scaglioni di reddito a regime.

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La Legge di Bilancio 2025, approvata alla Camera il 20 dicembre, conferma la struttura della principale imposta sui redditi e non modifica quindi le regole per la tassazione di stipendi e pensioni, così come quelle previste per gli autonomi che non applicano il regime forfettario.

Al netto delle novità che interessano le detrazioni, sarà un anno a regole invariate. Come funziona quindi l’IRPEF e quali sono le istruzioni utili per il calcolo della tassazione prevista in base al proprio reddito?

IRPEF 2025, tre aliquote e scaglioni confermati a regime

La Legge di Bilancio 2025 conferma in via strutturale le regole in materia di tassazione dei redditi percepiti dalle persone fisiche.

L’IRPEF 2025 è quindi così strutturata:

  • aliquota del 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro (primo scaglione IRPEF);
  • aliquota del 35 per cento per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro (secondo scaglione IRPEF);
  • aliquota del 43 per cento per i redditi che superano 50.000 euro (terzo scaglione IRPEF).

Non cambiano quindi le regole per capire come funziona l’IRPEF, imposta che quindi anche a partire dal 1° gennaio prossimo sarà calcolata sulla base di tre aliquote applicate ad altrettanti scaglioni di reddito.

Aliquote IRPEF 2025 Scaglioni di reddito
23 per cento Fino a 28.000 euro
35 per cento Da 28.001 a 50.000 euro
43 per cento Da 50.001

IRPEF 2025, come funziona, chi paga e chi no: confermata la no tax area

Aliquote e scaglioni sono il primo aspetto da conoscere per capire come funziona e chi paga l’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche dovuta per il possesso delle seguenti tipologie di reddito:

  • di lavoro dipendente e assimilati;
  • di pensione;
  • di lavoro autonomo;
  • di impresa;
  • fondiari (fabbricati e terreni);
  • di capitale;
  • redditi diversi (articolo 67 del TUIR).

L’IRPEF è quindi applicata a numerose tipologie entrate e si può dire che è dovuta da tutti i contribuenti che percepiscono redditi imponibili.

Non tutti però sono tenuti al pagamento. È infatti prevista una no tax area IRPEF, soglia al di sotto della quale non sono dovute imposte, che per i lavoratori dipendenti e i pensionati è pari a 8.500 euro.

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Per i lavoratori autonomi è invece pari all’importo di 5.500 euro.

No tax area 2025 Contribuenti
8.500 euro Dipendenti
8.500 euro Pensionati
5.500 euro Autonomi

IRPEF 2025, le novità: cambiano le detrazioni sui redditi dei dipendenti

Per capire come funziona l’IRPEF è necessario considerare anche le regole relative alle detrazioni per lavoro dipendente e autonomo.

Le detrazioni sui redditi da lavoro dipendente sono disciplinate dall’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) e sono riconosciute secondo i seguenti importi:

  • 1.955 euro, se il reddito complessivo non supera 15.000 euro (l’importo minimo della detrazione riconosciuta è pari a 690 euro. In caso di lavoro a tempo determinato, non può essere inferiore a 1.380 euro);
  • 1.910 euro, aumentata del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 13.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 28.000 euro;
  • 1.910 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 50.000 euro (la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000 euro).

Per chi percepisce un reddito compreso tra i 25.000 e i 35.000 euro è riconosciuto un importo aggiuntivo di 65 euro. Per i redditi sopra i 50.000 euro non è prevista alcuna detrazione.

Le detrazioni riconosciute in busta paga ai dipendenti aumenteranno dal 2025, per effetto delle novità previste dalla Legge di Bilancio.

Oltre alle detrazioni IRPEF ordinarie, sarà riconosciuta una detrazione aggiuntiva, secondo i seguenti importi:

  • a chi non supera la soglia dei 20.000 euro viene riconosciuta una somma che non concorre alla formazione del reddito calcolata in base a diverse percentuali:
    • 7,1 per cento fino a 8.500 euro;
    • 5,3 per cento tra 8.500 e 15.000 euro;
    • 4,8 per cento tra i 15.000 e i 20.000;
  • oltre questa soglia diventerà una ulteriore detrazione fiscale:
    • che sarà pari a 1.000 euro tra i 20.000 e i 32.000 euro;
    • per poi ridursi fino ad azzerarsi tra i 32.000 e i 40.000 euro.

È inoltre confermato anche nel 2025 il trattamento integrativo, fino ad un massimo di 1.200 euro all’anno.

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Detrazioni IRPEF 2025 anche per i lavoratori autonomi

Le detrazioni incidono sul calcolo dell’IRPEF anche per gli autonomi, che beneficiano di uno sgravio pari a 1.265 euro fino a 5.500 euro di reddito.

Superata tale soglia, l’importo spettante diminuisce e bisognerà tener presenti le istruzioni specifiche di calcolo previste per il proprio scaglione di reddito.

Reddito complessivo annuo Detrazione annua autonomi e modalità di calcolo
Fino a 5.500 euro 1.265 euro
Da 5.500,01 euro e fino a 28.000,00 euro 500 + 765 x [(28.000-reddito)/(22.500)]
Da 28.000,01 euro e fino a 50.000,00 euro 500 x [(50.000-reddito)/(22.000)]
Da 50.000,01 nessuna detrazione

In aggiunta, è prevista una ulteriore detrazione di 50 euro per i lavoratori autonomi con redditi annui compresi tra 11.000 e 17.000 euro.

IRPEF 2025: come si calcola?

Analizzate le regole principali alla base dell’IRPEF, è bene soffermarsi su come fare il calcolo dell’imposta dovuta.

Per calcolare l’IRPE sarà necessario conoscere due informazioni:

  • l’importo dello stipendio lordo;
  • gli scaglioni IRPEF

Si dovrà quindi:

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  • determinare il reddito mensile;
  • sottrarre gli oneri deducibili per ottenere l’imponibile fiscale;
  • applicare la relativa aliquota IRPEF e calcolare l’imposta lorda;
  • sottrarre dall’imposta lorda le detrazioni fiscali IRPEF.

È opportuno sottolineare che concorrono al reddito mensile le seguenti somme:

  • lo stipendio al netto dei contributi INPS a carico del lavoratore;
  • le indennità di trasferta;
  • la parte imponibile delle indennità e degli assegni vari (esclusi quelli per il nucleo familiare).

Come già spiegato in precedenza, nel caso in cui i redditi non raggiungano il tetto di 8.500 euro l’imposta non è dovuta.

In base al principio della progressività, stabilito dall’articolo 53 della Costituzione, si deve considerare che si applica l’aliquota più bassa alla prima parte di reddito, secondo gli scaglioni stabiliti.

A partire dal secondo scaglione la seconda aliquota si applica sulla parte di reddito che eccede lo scaglione precedente.

Ad esempio, in caso di reddito lordo di 30.000 euro, l’IRPEF sarà così calcolata:

  • il reddito fino a 28.000 euro verrà assoggettato all’aliquota al 23 per cento;
  • la parte rimanente, pari a 200 euro, verrà assoggettata all’aliquota del 35 per cento.

A livello operativo, l’IRPEF complessiva dovuta al lordo di ulteriori oneri detraibili sarà quindi pari ad un totale di 6.440 euro fino a 28.000 euro, mentre sui 2.000 euro che eccedono l’IRPEF dovuta applicando l’aliquota del 35 per cento sarà pari a 700 euro.

In totale quindi, l’IRPEF lorda dovuta nell’esempio riportato sarà pari a 7.140 euro.

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