Lo scambio di auguri con la Comunità Islamica

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Brescia


22 dic 2024 20:10
Ultimo aggiornamento 23 dic 2024 20:10

Nel tardo pomeriggio di lunedì 23 dicembre, presso gli ambienti della Curia Diocesana, il vescovo Pierantonio Tremolada, insieme al Coordinatore dell’Area Pastorale per la Mondialità, don Roberto Ferranti, ha accolto per un momento di scambio di auguri una delegazione del Centro Culturale Islamico di Brescia, guidata da Sheik Amin Al Azmi (Imam del Centro di via Corsica) che ha confermato, nel nome del rispetto, della stima e dell’amicizia, “il nostro legame e il percorso di dialogo intrapreso. Come la Chiesa è molto aperta, anche noi lo siamo”. L’appuntamento va collocato nel più ampio cammino di dialogo interreligioso che la Diocesi vive con le altre comunità di fede presenti a Brescia. “Le nostre comunità sono legate da un incontro continuo. Il bello del credere – come ha esordito don Roberto Ferranti – diventa davvero una testimonianza”.

Il Vescovo ha accolto la delegazione che ha chiesto di essere ricevuta per portare gli auguri natalizi e di buon anno alla comunità cattolica. La visita è avvenuta nel clima di preghiera comune per la pace nel mondo, in tutti quei luoghi dove uomini, donne e bambini soffrono per le guerre. Le realtà religiose vogliono essere insieme un piccolo segno di fraternità e di pace, una testimonianza di una religione che vuole unire e non dividere. Il Vescovo ha ascoltato le parole che gli hanno rivolto Sheik Amin, Raisa Labaran e Sabur Hamed. Raisa Labaran a nome della Comunità Islamica ha portato gli auguri a tutti i cristiani. “Questo periodo di festa ci invita a riflettere sui valori che accomunano le nostre fedi: la misericordia, la giustizia e l’impegno per il bene comune. Come ha detto Papa Francesco siamo chiamati a essere pellegrini di speranza, uomini e donne che attraversano le difficoltà del nostro tempo, ma sono animati dalla fiducia in un futuro migliore, costruito sul rispetto e sulla solidarietà. Il dialogo interreligioso che negli anni ha arricchito la nostra città è il cuore pulsante di una società che vuole crescere nella comprensione e nella collaborazione”.  Mons. Tremolada ha offerto il suo ringraziamento per i doni ricevuti: un’opera di calligrafia di una giovane artista del Centro culturale islamico con incisa la frase “nella conoscenza c’è pace” e il libro di Francesca Bocca-Aldaqre “Manifesto dell’Islam italiano”.

“Ho ascoltato – ha sottolineato il vescovo Tremolada – alcune parole che trovano nella celebrazione del Natale un’espressione importante: rispetto, dialogo, misericordia, speranza, giustizia, progettualità… Sono parole che vanno ripetute spesso, perchè danno forma a un modo di vivere che, per noi che crediamo, deriva dal mistero di Dio, dalla sua misericordia. Oggi, di fronte alle ferite dell’umanità e davanti alla difficoltà di trovare strade di riconciliazione, abbiamo l’impressione che la speranza sia debole. Possiamo sperare in un futuro migliore? Penso di sì, perchè Dio ama l’umanità. Con il nostro impegno e con la nostra buona volontà possiamo costruire il futuro. Quello che stiamo cercando di fare è un buon segno. E’ un buon segno offrire strade di dialogo, cercando di capire cosa, ognuno di noi, può dare e ricevere dall’altro. E questo è fondamentale in una società dove spesso ci mettiamo gli uni contro gli altri. Quello che stiamo cercando di fare è prezioso. Questa è la strada che intendiamo percorrere. Penso anche ai giovani e all’importanza del continuo confronto tra le generazioni di diverse fedi”. Al termine, il Vescovo ha consegnato il testo del Messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace dell’1 gennaio 2025 “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la pace”. Nel testo, il Papa scrive “che il 2025 sia un anno in cui cresca la pace! Quella pace vera e duratura, che non si ferma ai cavilli dei contratti o ai tavoli dei compromessi umani. Cerchiamo la pace vera, che viene donata da Dio a un cuore disarmato: un cuore che non si impunta a calcolare ciò che è mio e ciò che è tuo; un cuore che scioglie l’egoismo nella prontezza ad andare incontro agli altri”.

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