Continua a svilupparsi il progetto Da Chicco a Chicco di Nespresso in coollaborazione con il Banco Alimentare e con la Fondazione Progetto Arca
Nel 2011 Nespresso ha attivato un progetto ecosostenibile che continua a sviluppare ancora oggi nel rispetto per l’ambiente. L’iniziativa chiamata Da Chicco a Chicco consente infatti di trasformare un chicco di caffè in un chicco di riso. Chiunque decida di riciclare le capsule di caffè in alluminio del marchio, consente di rigenerare alluminio e caffè, partecipando attivamente a un iter di economia circolare il cui ultimo beneficiario sono le famiglie in difficoltà. Questa azione rientra nel programma Nespresso per l’Italia con cui il brand porta avanti progetti e iniziative per un impatto positivo e concreto sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone e delle comunità.
La sinergia con Banco Alimentare e Progetto Arca
Anche quest’anno il percorso si è articolato sulla scia di quanto fatto fino a oggi e, come sempre, al fianco di Nespresso c’è il Banco Alimentare a cui andranno parte degli oltre 100.000 chili di riso prodotto grazie al riuso del caffè esausto come compost per la
coltivazione di riso. Un’attività resa possibile anche grazie alla collaborazione con Fondazione Progetto Arca e che amplia il raggio d’azione di questa operazione che attualmente riesce a raggiungere persone, famiglie e associazioni in cinque regioni italiane tramite le sedi regionali di Banco Alimentare in Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna. A questi si sommano le Cucine mobili che con Progetto Arca forniscono un primo aiuto concreto e un piatto di riso caldo a chi ha più bisogno nelle strade di Milano, Roma, Torino e Bari.
“L’ingresso di Progetto Arca nel programma Da Chicco a Chicco rappresenta un’evoluzione importante del nostro impegno a generare un impatto positivo sul territorio italiano. Grazie al supporto delle Cucine mobili, possiamo raggiungere direttamente le persone con un primo aiuto, portando non solo un piatto di riso, ma anche un momento di attenzione e cura” ha dichiarato Silvia Totaro, responsabile sostenibilità di Nespresso Italiana.
I risultati del progetto
Sin da quando è attivo, il progetto ha sostenuto oltre 500.000 persone in difficoltà, ogni anno, sul territorio italiano, raggiunte attraverso la donazione di riso a più di 2.500 strutture caritative tra case di accoglienza e mense, oltre a consegne dedicate e pacchi solidali. Soltanto nel corso del 2024, il riso prodotto dalle capsule esauste raggiungerà anche 60.000 persone per le strade. Si tratta, dunque, di un progetto di economia circolare che ha permesso in 13 anni di donare oltre 6.600 quintali di riso, l’equivalente di oltre sette milioni di piatti (1 piatto = 90gr).
Gli oltre 100.000 chili di riso che quest’anno arriveranno sulle tavole di chi ne ha più bisogno, saranno distribuiti sulla base dei bacini di copertura regionale e cittadina dei due beneficiari:
- circa 470 quintali in Lombardia (530.000 piatti)
- 224 quintali nel Lazio (250.000 piatti)
- oltre 90 quintali in Piemonte (100.000 piatti)
- circa 110 quintali in Puglia (120.000 piatti)
- e infine l’Emilia-Romagna che potrà supportare i propri assistiti con 100 quintali di riso raggiungendo per il primo anno di collaborazione circa 200 organizzazioni benefiche.
In Lombardia invece il progetto raggiunge il tredicesimo anno di attività, con oltre 5 milioni di piatti distribuiti dal 2011 solo nella regione.
I dati sulle donazioni di riso si sommano a quelli relativi al riciclo delle capsule Nespresso che, nel primo semestre del 2024, hanno segnato un +8% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2023, consentendo di rimettere in circolo oltre 600 tonnellate di caffè e più di 55 tonnellate di alluminio, entrambe risorse pronte per essere riutilizzate.
Come riciclare le capsule
L’iniziativa permette ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche partner in tutta Italia, per un totale di oltre 200 punti di raccolta in più di 100 città italiane consultabili sul sito dedicato. Le capsule esauste raccolte vengono trattate, i materiali che le compongono vengono separati e avviati a riciclo: l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, mentre il caffè può diventare compost per fertilizzare il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona al Banco Alimentare e, da quest’anno, a Fondazione Progetto Arca.
Le dichiarazioni
“Da oggi, grazie alla donazione di Nespresso, le persone che si rivolgono a noi vedranno un nuovo piatto inserito nel menù, gustoso e versatile, che si adatta bene a tutte le esigenze alimentari, sia per cultura che per dieta. Una novità concreta per continuare a essere al fianco delle persone fragili ogni giorno” ha detto Alberto Sinigallia, presidente Fondazione Progetto Arca.
“Al fianco di Nespresso abbiamo visto crescere negli anni questa importante e virtuosa iniziativa di economia circolare” ha dichiarato Giovanni Bruno, presidente Fondazione Banco Alimentare ETS.
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