La C.M. Cantini licenzia, domani sciopero e presidio a Bagno a Ripoli • Nove da Firenze

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Firenze, 8-12-2024 – Continua a farsi sentire la crisi della moda nelle aziende dell’accessorio metallico. È quanto sta avvenendo alla C.M. Cantini Mario di Bagno a Ripoli, azienda che realizza trattamenti galvanici su minuteria metallica per pelletteria, calzature e abbigliamento d’alta moda, servendo le maggiori firme italiane e internazionali. Il 1 ottobre ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 9 dipendenti, motivata dalla crisi del settore e da condizioni economico-finanziarie molto precarie.

“Non è però accettabile che, mentre le organizzazioni sindacali sono impegnate a chiedere al Governo ammortizzatori sociali aggiuntivi, vi siano aziende che scelgono di licenziare ancor prima di attivare quelli disponibili -si legge nel comunicato delle rappresentanze sindacali- Da allora si sono svolti vari incontri durante i quali, come sindacati territoriali dei metalmeccanici, insieme alle istituzioni, abbiamo proposto un percorso che prevedesse l’utilizzo del Contratto di Solidarietà ma l’azienda non si è resa disponibile, giustificandosi con una oggettiva impossibilità di ricorrere allo strumento senza però fornire elementi oggettivi. Tutto ciò nel silenzio di Confindustria, nonostante gli affidamenti e i protocolli d’intesa firmati per affrontare la crisi con l’utilizzo degli ammortizzatori e non con gli esuberi. Un atteggiamento che aggrava la situazione e rappresenta un precedente pericoloso in un momento così delicato”.

L’assemblea dei lavoratori, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno indetto per domani lunedì 9 dicembre 4 ore di sciopero dalle 8 alle 12, con presidio davanti alla fabbrica a Vallina, in via del Fornaccio 30-34.

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Le segreterie regionali toscane di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil ritengono inaccettabile che sul rinnovo del Contratto nazionale dell’industria metalmeccanica non ci sia stato, da parte del sistema di rappresentanza delle imprese, nessuna risposta positiva alle richieste avanzate unitariamente attraverso la piattaforma approvata dalle lavoratrici e lavoratori: “Il settore metalmeccanico della Toscana, come il resto del Paese, è attraversato da grandi emergenze: salariali e di crisi industriali di vasti settori.La centralità del contratto nazionale è l’elemento unificante del mondo del lavoro, soprattutto di quello metalmeccanico.

Dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, è arrivato il momento della mobilitazione e della lotta per rimettere al centro del dibattito del Paese e nelle imprese il lavoro industriale, rivendicando investimenti e politiche industriali sia a livello nazionale che regionale.Nella nostra regione, la crisi di importanti settori industriali metalmeccanici e le condizioni di precarietà delle persone anche in quelle realtà non colpite direttamente dalla crisi sono sotto gli occhi di tutti, e sono interessati migliaia di lavoratrici e lavoratori metalmeccanici toscani.

La siderurgia a Piombino, il vasto settore automotive, la cantieristica navale, il settore degli accessori metallici per la moda, l’elettrodomestico, sono tutte realtà in cui l’azione unitaria di lotta di Fim-Fiom-Uilm è stata e continua a essere determinante per le soluzioni necessarie a salvaguardare il nostro comparto e i posti di lavoro.Riteniamo pertanto necessario tenere assieme le ragioni del contratto con la crisi che sta attraversando l’apparato industriale toscano.

E’ inaccettabile la volontà di Federmeccanica e Assital di cambiare da una parte le regole del modello contrattuale (come successo a Prato con la disdetta da parte di Confindustria locale del contratto territoriale), non riconoscendo aumenti salariali per i prossimi anni che tutelino il potere di acquisto delle persone, e dall’altra scaricare i costi della crisi solo sulle spalle di lavoratori e lavoratrici, senza che sia stata valutata positivamente la nostra richiesta di riduzione dell’orario di lavoro che invece permetterebbe di affrontare una situazione industriale molto molto difficile”.

Queste le tre iniziative di mobilitazione in programma:

  • 13 dicembre sciopero 8 ore per le province di: Siena-Arezzo. Con iniziativa a Siena
  • 18 dicembre sciopero 8 ore per le province di: Firenze-Prato-Pistoia. Con iniziativa a Prato
  • 10 gennaio sciopero di 8 ore per le province di: Grosseto-Livorno-Pisa-Lucca-Massa Carrara. Con iniziativa a Livorno.



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