Piazza Europa, gli ambientalisti rispondono a Pellegrino: “I cedri non sono ‘killer’ dell’erba”

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Non ha tardato ad arrivare la replica degli ambientalisti pro-cedri alle osservazioni del consigliere di Centro per Cuneo Vincenzo Pellegrino, relative alla proposta illustrata per salvare gli alberi di piazza Europa. “Chiedo ai luminari che oggi progettano il verde sotto questi alberi” aveva esordito l’esponente della maggioranza: “Come fanno a prevedere fiori, piccoli arbusti, giochi per i nostri bimbi e panchine con tavoli per l’aggregazione, se a quanto pare, a causa della resina che cola, nemmeno l’erba riesce ad attecchire?”.

 

L’esempio portato da Pellegrino è quello di piazzale don Marro, l’ex piazzale San Sereno di San Rocco Castagnaretta. Anche lì ci sono i cedri dell’Atlante – otto anziché i dieci di piazza Europa – e alcuni residenti, tra cui lo stesso Pellegrino, lamentano problemi di “coesistenza”: la resina in estate cade sulle auto in sosta e le rovina. In piazza Europa l’inconveniente non c’è, perché le fronde non arrivano ai parcheggi. Ma è proprio vero che dove crescono i cedri “non cresce più l’erba”? Risponde di no Maurizio Zarpellon, il garden designer che ha ideato la proposta “salva cedri” adottata dalle associazioni ambientaliste: “I cedri come tutte le conifere possono convivere con il tappeto erboso se vengono addottati alcuni accorgimenti” sostiene l’esperto, ringraziando Pellegrino “per darmi l’occasione di spiegare alcuni punti inerenti la mia proposta progettuale di riorganizzazione del giardino di piazza Europa”.

 

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Quali sono questi accorgimenti? Si menzionano il miglioramento del terreno nel sottochioma degli alberi (con “ammendato di sabbia, acidi umici, micorrizze e compost”) e l’inserimento di nuova terra nelle aree di aiuole e prati. Ma anche una “scelta varietale specifica di graminacee adatte a formare lo strato erboso sottostante la chioma, specie e varietà che si adattano alla scarsità di luce e alla resina degli alberi (Festuca arundinacea + Festuca rubra ecc). Essenze seminate e non in zolla pronta”. Poi l’arieggiatura annuale dell’area ombreggiata e la rastrellatura periodica degli aghi (“manutenzione che comunque andrebbe fatta in ogni caso” avverte Zarpellon, almeno per i cedri che hanno l’impalcatura dei primi rami molto bassa). Nel sottochioma, aggiunge ancora, si possono coltivare “specie e varietà erbacee tappezzanti sempreverdi, estremamente resistenti: Ajuga reptans, Convallaria japonica (erbacea simile al tappeto erboso), Vinca minor e major, Pachysandra terminalis, ecc”. Insomma le soluzioni per salvare erba e alberi ci sono.

 

“Sono molte le specie erbacee e arbustive che prediligono i suoli subacidi che si trovano sotto le conifere; basta sceglierle. Tutti gli arbusti, selvatici o ornamentali, sciafili stanno bene sotto i cedri” aggiungono i rappresentanti cuneesi di Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente e Di Piazza in Piazza: “A quanto proposto da Zarpellon nella sua risposta, si possono aggiungere altre specie erbacee come la Dicondria, specie perenne tappezzante e che non si deve periodicamente tagliare. Ma anche l’edera (ci sono centinaia di varietà screziate e tappezzanti, le felci, gli anemoni di cui in commercio si trovano tante varietà, le aquilegie, ecc. Come si vede c’è solo l’imbarazzo della scelta”.

 

“Quanto poi al problema della resina, – proseguono gli ambientalisti – le conifere, uniche tra le piante, hanno inventato la resina per difendersi dagli insetti. In questo modo inglobano anche insetti che ci danno fastidio, fornendoci un servizio. Poi, sostiene Pellegrino, la resina sporca le auto. Intanto, chi parcheggia sotto le piante compatta il terreno circostante fino a causare asfissia radicale; dunque crea un danno significativo al suolo che circonda e nutre le piante, quel suolo che è materia vivente ormai sempre più scarsa negli spazi urbani; a differenza dell’albero, l’uomo al volante può scegliere dove andare a cercare parcheggi più favorevoli, l’albero purtroppo no. Certo la resina può essere un inconveniente, diciamo un ‘difetto’, ma i benefici che i cedri ci offrono ci consentono di sopportare questo piccolo problema. D’altronde anche noi umani abbiamo dei difetti, sia fisici sia comportamentali, per cui possiamo dare fastidio ad altri. E allora bisogna abbatterci?”.

Redazione

CUNEO





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