Rottamazione auto, come e quando: la guida

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Quando un veicolo è ormai giunto alla fine della sua vita utile, la rottamazione dell’auto potrebbe rivelarsi un passaggio obbligato. Che si tratti di un mezzo inutilizzabile o di un veicolo inquinante da sostituire con un modello più moderno ed efficiente, il processo di demolizione rappresenta non solo un obbligo normativo ma anche un’opportunità per contribuire alla sostenibilità ambientale.

Ma come funziona davvero questo processo? Quali sono i costi, i documenti necessari e i vantaggi da sfruttare? In questa guida approfondiremo ogni aspetto legato alla rottamazione di un’auto, partendo dalle basi fino ad arrivare alle pratiche e ai costi da sostenere

Che cos’è la rottamazione auto e perché è importante

La rottamazione di un’auto consiste nello smaltimento definitivo del veicolo: un’operazione regolamentata dalla normativa italiana per garantire il rispetto dell’ambiente e la sicurezza legale. Questo comporta la demolizione dell’auto presso un centro di raccolta autorizzato e la successiva cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
La demolizione non è solo una questione tecnica: serve a garantire che le componenti più inquinanti, come batterie, oli esausti e fluidi refrigeranti, vengano trattati correttamente e che i materiali riciclabili – come pneumatici, metalli e plastica – vengano recuperati. Oltre all’impatto ambientale positivo, questo processo offre al proprietario del veicolo il vantaggio di non essere più responsabile di eventuali imposte o obblighi fiscali legati al mezzo, come bollo e assicurazione.
Negli ultimi anni l’importanza della rottamazione è cresciuta, non solo per motivi ecologici ma anche economici. Molti Stati incentivano la demolizione di veicoli obsoleti con un bonus per l’acquisto di auto meno inquinanti, rendendo questo processo più vantaggioso.

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Rottamazione e incentivi: qual è la situazione?

Alla fine di ogni anno, il tema della rottamazione e degli incentivi ad essa collegati è di particolare rilevanza, soprattutto per chi intende cambiare auto approfittando degli ultimi bonus disponibili. Il 2024, infatti, rappresenta per l’Italia l’ultimo anno in cui sono previsti gli incentivi statali, iniziativa che ha avuto un discreto successo in particolar modo per le auto elettriche. Per l’anno in corso sono ancora disponibili gli ecobonus per l’acquisto di auto ibride plug-in. È però notizia ufficiale che nel 2025 non ci saranno nuovi incentivi statali: il Governo ha preso questa decisione per destinare le risorse verso altre priorità e per stimolare un mercato più autonomo delle auto elettriche.

La procedura di rottamazione auto

Per rottamare un’auto la legge prevede due opzioni: puoi rivolgerti direttamente ad un centro di raccolta autorizzato o lasciare l’auto al concessionario dove stai acquistando un nuovo veicolo. In entrambi i casi, il processo deve seguire una procedura precisa per essere regolare.
Come accennato, la rottamazione consiste nella demolizione del veicolo, con il successivo smontaggio e l’eventuale recupero di alcune parti. Al termine viene avviata la cancellazione del mezzo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). È importante distinguere la demolizione dalla semplice radiazione: quest’ultima comporta comunque la cancellazione dal PRA, ma può avvenire senza demolizione, ad esempio se l’auto viene esportata all’estero.
Al termine della procedura di rottamazione riceverai il certificato di rottamazione, un documento che attesta l’avvenuta demolizione e solleva il vecchio proprietario da ogni responsabilità legata al veicolo.

I passaggi burocratici

La rottamazione di un’auto prevede una serie di passaggi, molti dei quali di natura burocratica. Il primo step consiste nel verificare che il veicolo non sia soggetto a un fermo amministrativo, caso in cui non è possibile procedere con la demolizione. Per farlo devi richiedere una visura all’ACI utilizzando il numero di targa. Questo controllo si rivela particolarmente utile per i mezzi intestati a ditte o a soggetti giuridici, dove possono esserci vincoli meno evidenti.

Successivamente, l’auto deve essere consegnata a un demolitore autorizzato. Durante questa fase, devi presentare alcuni documenti obbligatori:

  • Le due targhe;
  • Il certificato di proprietà;
  • La carta di circolazione (o il documento unico di circolazione, introdotto nel 2020, che unisce la carta di circolazione e il certificato di proprietà);
  • Documento di identità in corso di validità (patente, carta d’identità, passaporto);
  • Se il veicolo è antecedente al 1993, è necessario anche il foglio complementare;
  • In caso di furto o smarrimento delle targhe o dei documenti, devi consegnare la relativa denuncia (o la dichiarazione sostitutiva inerente la resa denuncia).

Entro 30 giorni dalla consegna del veicolo, il centro autorizzato deve procedere con la radiazione del mezzo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), completando così la cancellazione ufficiale del veicolo.
Un dettaglio importante riguarda il bollo: l’esenzione dal pagamento può essere richiesta solo dopo la radiazione dal PRA. Questo beneficio, che si chiama esenzione del bollo auto per rottamazione, solleva l’intestatario dall’obbligo di ulteriori versamenti a partire dall’annualità successiva. Il bollo in scadenza invece va sempre pagato, come succede anche nel caso della compravendita di un veicolo.

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Rottamare un’auto non di proprietà

Se devi rottamare un’auto che non è intestata a te puoi procedere in due modi. Nel caso di un veicolo ereditato, devi completare l’accettazione dell’eredità, acquisendo così la proprietà dell’auto e poi proseguire come di consueto. In caso di delega, invece, devi presentare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio firmata dal proprietario effettivo del veicolo, che autorizza la rottamazione.

Rottamare l’auto in un Paese estero

La rottamazione di un’auto all’estero segue una procedura simile a quella prevista in Italia, con alcune specificità legate alla documentazione. Se il veicolo è ancora registrato al PRA italiano, dovrai richiedere la cessazione della circolazione per demolizione presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista. Per completare l’iter, dovrai fornire la targa, il certificato di proprietà, la carta di circolazione, il certificato di demolizione rilasciato dal centro di demolizione estero (con traduzione ufficiale allegata), un documento d’identità valido e il codice fiscale. Nel caso in cui tu non sia il proprietario del veicolo, dovrai presentare anche l’atto di vendita o una dichiarazione sostitutiva di atto notorio firmata dal proprietario legittimo.

Come rottamare l’auto se è cointestata

Nel caso di un’auto cointestata, la procedura di rottamazione segue gli stessi passaggi descritti in precedenza. È in più necessario includere tra i documenti anche una copia del documento d’identità valido dell’altro intestatario, assicurandoti che sia in corso di validità.

Quanto costa rottamare un’auto?

La rottamazione dell’auto è gratuita se effettuata contemporaneamente all’acquisto di un’auto nuova, poiché i costi di demolizione sono a carico del concessionario. Se invece decidi di rottamare l’auto senza acquistare un nuovo mezzo, dovrai sostenere alcuni costi specifici:

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  • Emolumento ACI: 13,50 euro;
  • Imposta di bollo: 32 euro o, in alternativa, Modulo NP3B: 48 euro;
  • Eventuale visura ACI: 7,10 euro.

Oltre a questi costi potrebbero esserci ulteriori spese per il trasporto del veicolo fino al centro di raccolta, nel caso in cui non sia possibile spostarlo autonomamente. Se il veicolo è sottoposto a fermo amministrativo, non potrà essere demolito. In questo caso, sarai obbligato a continuare a pagare le tasse relative al mezzo fino alla risoluzione del fermo.

Cosa è il Modulo NP3B

Il modulo NP3B è un documento utilizzato per varie pratiche amministrative presso gli uffici del PRA. In particolare, è necessario in questi casi:

  • Rottamazione di un veicolo che dispone ancora del vecchio foglio complementare;
  • Trasferimento di proprietà di un’auto;
  • Rilascio di un duplicato del certificato di proprietà;
  • Gestione pratiche relative all’usufrutto o alla vendita di un mezzo.

Questo modulo garantisce la correttezza burocratica in situazioni che richiedono aggiornamenti o modifiche nei dati registrati al PRA. Puoi scaricarlo dal sito dell’ACI o ritirarlo direttamente presso gli uffici del PRA.

Rottamazione gratuita dell’auto

Oltre che nel caso dell’acquisto di un’auto nuova, lasciando quella vecchia in concessionaria, c’è un altro caso in cui è possibile rottamare un’auto senza sostenere costi: se il veicolo è in buono stato e completo di tutti i suoi pezzi, la rottamazione può avvenire quasi a costo zero. In questo scenario, l’unica spesa a tuo carico sarà quella per la radiazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico. Molti centri di demolizione infatti offrono questo servizio gratuitamente. Il motivo è semplice: il loro guadagno deriva dalla vendita dei componenti del veicolo che possono essere riutilizzati o rivenduti come parti di ricambio o materiali di recupero.

Il certificato di rottamazione: a cosa serve?

Dopo la consegna del veicolo per la demolizione, il proprietario riceve il certificato di rottamazione, un documento fondamentale perché solleva l’ex proprietario da ogni responsabilità civile, penale o amministrativa legata al veicolo e lo esonera dal pagamento di tasse future. Il certificato consente inoltre di interrompere la polizza assicurativa o di trasferirla su un’altra auto. In ultimo, questo documento rappresenta la prova ufficiale che non si è più proprietari del mezzo, utile per contestare eventuali multe ricevute dopo la consegna.

Il certificato di rottamazione contiene diverse informazioni, tra cui:

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  • Dati del proprietario (nome, cognome, indirizzo);
  • Numero di registrazione o identificazione dell’impresa che rilascia il documento;
  • Firma del responsabile dell’impresa;
  • Autorità che ha autorizzato l’impresa;
  • Data e ora di rilascio del certificato e di presa in carico del veicolo;
  • Impegno dell’impresa a richiedere la cancellazione del veicolo dal PRA;
  • Dati identificativi del veicolo (targa, telaio, marca, modello);
  • Dati personali e firma di chi consegna il veicolo.

Infine, per accertarti che la rottamazione sia stata completata, puoi richiedere una visura all’ACI fornendo il numero di targa: questa verifica ti darà la certezza che il veicolo è stato effettivamente cancellato dal PRA.

La rottamazione dell’auto in sintesi

Chi può rottamare un’auto?

  • Intestatari al PRA;
  • Proprietari non intestatari, con documentazione idonea.

Documenti richiesti:

  • Carta di circolazione;
  • Certificato di proprietà (cartaceo o digitale);
  • Targhe (anteriore e posteriore);
  • Denuncia di furto o smarrimento di targhe/documenti (se necessario);
  • Titolo idoneo, se non intestatario al PRA.

Dove rottamare il veicolo?

  • Centri di raccolta autorizzati;
  • Concessionari/rivenditori autorizzati (in caso di acquisto di un nuovo veicolo).

Costi previsti:

  • Emolumenti ACI: 13,50 euro;
  • Imposta di bollo: 32,00 euro (48,00 euro con modello NP3B);
  • Eventuali costi di trasporto.

Procedura e responsabilità:

  • Ricezione del certificato di rottamazione (conservazione obbligatoria);
  • Radiazione dal PRA e dall’Archivio Nazionale Veicoli (entro 30 giorni);
  • Stop al pagamento di bollo e assicurazione dalla data di radiazione.

In caso di fermo amministrativo:

  • Verificare il fermo tramite visura PRA;
  • Estinguere il debito o allegare dichiarazione di inservibilità/nulla osta del concessionario.

Perché conservare il certificato di rottamazione?

  • Solleva da responsabilità civili, penali e amministrative;
  • Attesta legalmente la demolizione;
  • Consente di interrompere il pagamento di bollo e assicurazione.

Articolo Modificato Il:13 Dicembre 2024



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