“Campi ormeggio”, incontri del nuovo Consiglio Direttivo del Parco di Porto Conte

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Nei giorni scorsi, infatti, nel corso di due partecipate riunioni sono stati illustrati, prima agli operatori autorizzati e poi ai rappresentanti del settore diportistico, i dettagli dei diversi progetti che andranno a concludersi entro il mese di giugno. Sono quattro le iniziative portate avanti negli ultimi anni nello specchio acqueo algherese dove, inizialmente, era prevista l’installazione di ben 216 boe: 31 già in uso, altre 60 (progetto PAF risalente al 2020) in fase di installazione in questi giorni e, infine, le 125 boe finanziate con fondi del PNRR, ridotte dalla RAS a sole 63 dopo le osservazioni delle associazioni ambientaliste e la presa di posizione del Sindaco Cacciotto e del Presidente Orrù.

Imprese della nautica, diportisti, associazioni, club e Consorzio del Porto hanno accolto l’invito dell’Ente e, in un clima di proficua collaborazione, hanno fornito il punto di vista di chi tutti i giorni opera nel mare di Alghero e nelle acque protette della AMP.  Ulteriori preziosi elementi sono stati, inoltre, acquisiti dal Presidente e dai consiglieri Carta e Pais nel corso dell’assemblea pubblica promossa recentemente dalle associazioni ambientaliste.

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Ricordando il percorso di dialogo e partecipazione avviato subito dopo l’insediamento, il Consiglio Direttivo ha rimarcato “l’importante risultato ottenuto con il dimezzamento delle boe, conseguito grazie al lavoro collettivo dei rappresentanti istituzionali locali e regionali in sinergia con le associazioni ambientaliste, che per prime avevano acceso il faro su queste discusse opere pubbliche. L’iter amministrativo, che il 9 dicembre ha ottenuto il nulla osta finale del ministero, è ora in fase conclusiva, approvato lo studio di fattibilità verrà affidata la progettazione esecutiva, che dovrà obbligatoriamente attenersi alle numerose prescrizioni ricevute dai diversi Enti. I tempi previsti dai bandi PNRR sono molto stretti e il mancato rispetto del cronoprogramma concordato nel 2023 con l’ISPRA comporterebbe la restituzione dei fondi e la concreta possibilità di generare un debito fuori bilancio”.

Preso atto dello stato di fatto, da parte degli intervenuti è emerso il timore che queste progettualità possano mettere a rischio il settore del turismo nautico e del diporto, su cui si basano le attività di molte imprese presenti in città. Tra le criticità evidenziate la dislocazione di alcune boe in punti non utili per la fruizione turistica e diportistica, l’eventuale costo per il loro utilizzo e l’ipotizzato divieto di balneazione per chi è ormeggiato.

Nel suo intervento il Presidente Orrù ha ricordato che questi progetti derivano dalla precisa volontà dell’Unione Europea, condivisa da Ministero dell’Ambiente e ISPRA, di tutelare l’habitat prioritario delle praterie di Posidonia Oceanica, preziosa alleata nel contrasto al cambiamento climatico: due metri quadrati di prateria liberano fino a 20 litri di ossigeno e riescono a catturare e stoccare notevoli quantità di Co2, oltre ai noti benefici nella salvaguardia dei nostri litorali sabbiosi. Il Presidente ha, inoltre, posto l’accento sul fatto che per questo motivo altre Aree Marine Protette stanno procedendo ad installare campi ormeggio e hanno già portato all’attenzione del Ministero l’evidente contraddizione relativa al divieto di balneazione; ha ricordato, peraltro, che nel vicino Parco Nazionale dell’Asinara sono attualmente installate circa 100 boe e il Regolamento in vigore permette la balneazione in prossimità dell’imbarcazione.

Per quanto concerne l’individuazione dei gavitelli che verranno utilizzati dagli operatori autorizzati, sono già state condivise le posizioni GPS in modo da concordare un piano di utilizzo che soddisfi le diverse esigenze. In merito a future eventuali tariffe per chi volesse utilizzare le boe invece, è stato spiegato che al momento nulla è stato deciso e che, qualora si decidesse di applicarle, i costi saranno estremamente contenuti.

In chiusura Orrù, Pais e Carta hanno ribadito ancora una volta la massima disponibilità nell’ascoltare e fare proprie, sempre nel rispetto delle norme e della stabilità finanziaria dell’Ente, le istanze di tutti i cittadini algheresi portatori di interesse, allo scopo di affrontare insieme questa prima fase di sperimentazione dei campi ormeggio ed individuare soluzioni ad eventuali problematiche che dovessero emergere durante l’installazione o il successivo utilizzo.





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