Antonio Terzi e la storia dell’Elav: «Così persi tutto, ora il birrificio torna e io ci sarò»

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di
Pietro Tosca

L’idea vincente e i locali, poi la crisi dopo il Covid e il fallimento in tribunale: «Per fare impresa non basta la voglia di fare, i clienti mi hanno stupito per il loro affetto». Grazie a un imprenditore che lo ha ritirato all’asta, il birrificio riparte a marzo

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Orgoglio bergamasco e punto di riferimento per la birra artigianale, la Elav aveva ammainato la bandiera un anno e mezzo fa. Un colpo al cuore per le migliaia di aficionados cresciuti nei pub e locali dell’azienda che aveva il suo cuore produttivo a Comun Nuovo. Un’avventura finita all’improvviso che però si appresta a ripartire.

I debiti e l’addio a marzo 2023

A confermarlo è Antonio Terzi, fondatore e anima del birrificio. Una storia di caduta e rinascita, la sua, come ha raccontato nel postcast dell’amico Andrea Lombardi. Elav nasce al Clock Tower di Treviglio, storico pub rilevato nel 2000 da Terzi in società con Valentina Ardemagni, mentre il marchio viene ideato nel 2003 per passare alla produzione diretta dal 2006. Una corsa che sembrava inarrestabile e invece si è fermata il 13 marzo 2023 con una stringata nota: «Quell’annuncio — ricorda Terzi — è stato il momento più duro. Era il giorno prima di portare i libri in tribunale. Il tempo di festeggiare i vent’anni e l’azienda è crollata. E io con lei. Fino all’ultimo pensavamo di riuscire a salvarla. C’erano investitori che dovevano entrare. Poi tutto è finito in un niente e io mi sono ritrovato senza lavoro, senza casa, senza auto». A far precipitare la situazione la pandemia, che con i lockdown bloccò i locali su cui l’Elav si reggeva. «Il Covid però non è una giustificazione — precisa Terzi —. Eravamo in una situazione di fragilità già prima. Fatturavamo milioni e con i flussi di cassa tamponavamo dove serviva. Senza pandemia forse saremmo riusciti ad andare avanti ma quello è stato il colpo di grazia e mi ha fatto capire molte cose. Per fare impresa devi avere un’educazione che mi mancava. Pensavo bastasse la voglia di fare ma per fare l’imprenditore serve altro». La chiusura rattristò tanti: «Temevo reazioni negative. Mi ha sorpreso invece l’affetto dei clienti. Il pubblico Elav è sempre stato grandioso, ma lo ha dimostrato soprattutto in quel momento».




















































La ripartenza in Toscana

Un affetto che ha fatto arrivare all’ex patron di Elav diverse offerte di lavoro. «Ero a terra e dovevo velocemente trovare un’occupazione. La scelta però è stata un’altra. Sono bergamasco ma sono nato in Toscana. Dovendo ricominciare da zero, ho deciso di andare là. Il primo impiego è stato quello di cuoco in un agriturismo dove ho imparato a preparare i piatti tipici come il peposo». Terzi si è poi cimentato nelle vigne, ma a inizio 2024 è stato chiamato al birrificio di Rapolano Terme. «Era una possibilità quella di fare il mastro birraio che mi era stata offerta da subito. Ma mi sembrava di tradire la Elav. Così mi ero dato un anno per riflettere, rispondere alle tante domande che mi erano venute in mente e capire chi ero. È stato un periodo in cui ho compreso che scivolare nel baratro non è così difficile. La differenza la fa anche una cosa minima come una moto. Quando ero in Toscana, ho avuto un incidente. Non solo mi sono fatto male, ma ho perso la due ruote che era rimasta il mio unico mezzo di trasporto ed era indispensabile per andare al lavoro». L’incidente ha obbligato Terzi a due mesi di stop, tempo che però gli è servito a recuperare la serenità. «Sono stato fortunato ad avere intorno persone che mi hanno aiutato».

La telefona che ha cambiato tutto: Elav riparte a marzo 

Terzi si è ripreso, convinto a rimanere in Toscana fino a quando ha ricevuto una telefonata: «Ho sempre pensato che l’Elav non fosse finita. Un giorno mi telefona un’amica da Bergamo e nel discorso le dico che il birrificio è di nuovo all’asta. Lei gira l’informazione al suo titolare, un grosso imprenditore (sul cui nome Terzi vuole mantenere il riserbo, ndr), che dopo 24 ore mi chiama e parlando con lui ho capito che poteva tornare lo spirito giusto. Lui ha acquistato chiedendomi di far parte del progetto con il ruolo di responsabile della produzione delle birre. Così a marzo, dopo due anni, la storia di Elav ripartirà».

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25 dicembre 2024 ( modifica il 25 dicembre 2024 | 08:45)

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