Strade più sicure grazie al Nizza Cavalleria di stanza a Bellinzago

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È nel Novarese, precisamente a Bellinzago, il centro nevralgico per la sicurezza in Piemonte e Liguria, in materia di obiettivi sensibili in funzione antiterroristiche, di pattugliamento di aree estese e delle principali infrastrutture ferroviarie per il contrasto della criminalità.

Città più sicure grazie al Nizza Cavalleria

Nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, che l’Esercito Italiano porta avanti da tempo in collaborazione con le forze di polizia, da fine novembre vede il comando del Raggruppamento Piemonte-Liguria al reggimento “Nizza” Cavalleria, di stanza a Bellinzago Novarese, nella caserma “Babini”.

Per capire l’importanza di questo incarico il Corriere di Novara ha intervistato il Colonnello Federico Boldrin, comandante del reggimento.

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Per il “Nizza Cavalleria” questa esperienza non è nuova. Cosa cambia rispetto alle precedenti?

«Si, effettivamente per il Reggimento non è la prima esperienza nell’Operazione Strade Sicure. L’Esercito Italiano dal 4 agosto 2008, in virtù della Legge numero 125 del 24 luglio del 2008, conduce ininterrottamente sul territorio nazionale l’operazione “Strade Sicure”, a difesa della collettività e il Nizza Cavalleria ha più volte dato il suo contributo dal 2012 a oggi sia nel Raggruppamento Lazio Abruzzo, Piemonte Liguria che in quello della Lombardia e Trentino Alto Adige. Rispetto alle precedenti esperienze è cambiata la consistenza numerica e il tipo addestramento a seguito di provvedimenti adottati nel corso di specifici eventi. Al momento i Dragoni di Nizza come gli altri 6635 uomini e donne dell’Esercito Italiano, sono impegnati in questa Operazione. In particolare sottolineo che ci sono 200 soldati dedicati all’operazione ambientale “Terra dei Fuochi” e 800 per “stazioni sicure” che prevede la vigilanza delle stazioni nelle principali città italiane. Al riguardo, siamo orientati ad addestrarci costantemente secondo i compiti assegnati per essere sempre pronti a operare in tutto lo spettro dei possibili impieghi dello strumento militare svolgendo un approntamento molto dettagliato che prevede lezioni di carattere giuridico legale (durante il mandato di strade sicure i militari acquisiscono la qualifica di agenti di pubblica sicurezza), lezioni di primo soccorso, lezioni di tiro con le armi portatili nei poligoni e con simulatori, tecniche di controllo della folla e tanto altro».

Come è strutturato il vostro impegno, quali compiti e che regole avrete?

«Abbiamo iniziato le nostre attività il 22 di novembre. L’area di responsabilità del Raggruppamento comprende le città di Torino, Vercelli, Genova e Ventimiglia. I compiti vanno dalla vigilanza di obiettivi sensibili in funzione antiterroristica al pattugliamento di aree estese nonché delle principali infrastrutture ferroviarie per il contrasto della criminalità, alla difesa della collettività, al presidio del territorio e delle principali aree metropolitane in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia».

Quanto personale sarà impiegato?

«Ad oggi un totale di oltre 430 tra uomini e donne dell’Esercito schierati sul terreno appartenenti a vari Reggimenti appartenenti alla Brigata Alpina “Taurinense”, Pozzuolo del Friuli e Brigata Aeromobile “Friuli”. Ma i numerici cambiano a seconda di specifici eventi come già accaduto nel 2016 nell’ambito dell’Operazione “Giubileo” in Roma quando uno dei due Complessi, in seguito al tragico terremoto del centro Italia, venne trasferito presso Ascoli Piceno e impiegato alle dipendenze della Task Force Sicurezza nel Raggruppamento Sisma in supporto alle popolazioni».

Sulla caserma di Bellinzago Novarese come influirà questo incarico?

«L’Esperienza del nostro personale in questa operazione si è accresciuta molto in questi anni e siamo addestrati a svolgere diverse attività nello stesso periodo. Nei prossimi 6 mesi continueremo sia le attività interne al Reggimento sia quelle del Raggruppamento senza tralasciare il territorio Novarese dove svolgiamo molte delle nostre attività».

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Essere vicini alla gente è una delle linee guida delle Forze Armate. Un’esperienza come questa quanto conta?

«Dire che essere vicini alla gente è uno dei nostri obiettivi principali. E’ un’esperienza che conta tantissimo perché l’impiego dell’Esercito nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” rappresenta un apporto significativo a favore del Paese e contribuisce alla difesa dei cittadini, garantendo una cornice di sicurezza efficace attraverso l’esecuzione di attività statiche e dinamiche, per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali.

Gli uomini e le donne dell’Esercito italiano sono orgogliosi di servire la Patria ed essere vicini ai cittadini che ogni giorno incontrano nelle città.

«L’Operazione “Strade Sicure” rappresenta un esempio concreto del ruolo centrale dell’Esercito Italiano nel fornire un contributo alla sicurezza delle nostre città e delle loro periferie, la cui efficacia è garantita dalla tempestività di intervento, dalla capillare distribuzione delle forze sul territorio e dalla capacità di rischieramento delle unità in ogni condizione ambientale, fattori decisivi che in molteplici circostanze assicurano la salvaguardia della vita umana e la tutela del bene comune».



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