La prevenzione dei reati connessi al consumo di sostanze stupefacenti è un tema su cui l’Amministrazione comunale di Verona vuole richiamare la massima attenzione. Problematica sulla quale è fondamentale che ci sia maggiore consapevolezza. A partire dai giovani, attraverso un approccio multidisciplinare che si occupi del benessere dei giovani e che spieghi loro gli effetti, anche permanenti, che le droghe possono avere sulla salute, oltre alle implicazioni giuridiche legate all’uso e traffico di sostanze.
La prevenzione entra così nelle scuole, perché il successo formativo di studenti e studentesse non può prescindere dalla loro salute fisica e mentale. Si basa su questi principi il progetto ‘Sostanzial…mente’ promosso dalla rete STEI (Scuola e territorio: educare insieme), in collaborazione con il Comune di Verona, l’azienda farmaceutica Evotec, il Servizio per le Dipendenze SERD e la Camera minorile di Verona. Un percorso di consapevolezza e prevenzione delle dipendenze da sostanze d’abuso che da qui ad aprile coinvolgerà cinque istituti scolastici cittadini per poi ampliarsi negli anni successivi.
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Il metodo scelto è quello della multidisciplinarietà, per un approccio integrato che permetta agli studenti una visione completa del fenomeno delle tossicodipendenze, affinché siano consapevoli e responsabili nelle loro scelte di vita. Ecco quindi che accanto all’aspetto più strettamente scientifico sugli effetti delle sostanze sul cervello, verranno trattati anche quelli clinici grazie a testimonianze e caso di studi, e quelli legali, che affronteranno i principali profili giuridici correlati all’uso di stupefacenti. I moduli, gestiti da esperti e professionisti dei diversi aspetti, saranno interattivi e adeguati al target giovanile, in modo da stimolare il dialogo e la riflessione tra i ragazzi e le ragazze.
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Questi gli istituti coinvolti, ciascuno con tre incontri:
- Istituto Copernico Pasoli (9, 16 e 23 gennaio);
- IPSIA Giorgi (30 gennaio, 6 e 13 febbraio);
- Istituto Berti (20 e 27 febbraio, 6 marzo);
- istituto Sanmicheli (13 e 20 febbraio, 27 marzo);
- Istituto Stefani Bentegodi (3,10, 24 aprile).
A valorizzare il progetto c’è anche la sinergia tra istituzioni pubbliche, come il Comune, le scuole veronesi, il Servizio per le Dipendenze (Serd) e il privato, rappresentato in questo caso dall’azienda farmaceutica Evotec Verona.
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Una rete che trova il plauso dell’Amministrazione, come spiega l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi: «L’amministrazione ha accolto con entusiasmo la proposta della Camera minorile per un progetto pilota che vede la partecipazione di un pluralità di attori che mettono a disposizione le rispettive competenze a beneficio dei giovani. L’auspicio è che diventi un modello di rete da replicare anche in futuro».
Presenti in conferenza stampa i rappresentanti delle realtà coinvolte. Christian Serpelloni, referente della Camera Minorile di Verona: «La prevenzione passa attraverso due concetti fondamentali, la consapevolezza di ciò che si fa e le conseguenze delle proprie azioni, è fondamentale che i giovani siano informati».
Sara Agostini, dirigente scolastica Istituto Copernico Pasoli: «Oggi la scuola fa educazione a 360 gradi, il nostro fine resta il successo formativo dei ragazzi, che gli stessi possono raggiungere solo in condizioni di benessere e salute». Daniela Galletta, coordinatrice Rete STEI: «Questo progetto è l’espressione di ciò che si prefigge la Rete, ovvero creare alleanza tra soggetti del territorio per condividere progetti e iniziative rivolte ai nostri ragazzi».
Giovanna Morelli, direttrice dell’Unità Operativa Complessa Servizio per le Dipendenze Verona (SERD): «Al SERD arrivano i casi più gravi, questo progetto ci permette di intercettare possibili casi di disagio tra gli studenti». Maria Pilla, direttrice generale azienda farmaceutica Evotec Verona: «Saremo presenti con le nostre competenze scientifiche per far capire ai ragazzi che l’uso di droghe può avere effetti sulla salute, soprattutto mentale, talvolta permanenti».
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