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Benvenuti al primo numero della rassegna internazionale di EconomiaCircolare.com. Oggi vi raccontiamo degli auguri al Pianeta del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per questo 2025, dei rischi per l’ambiente che potrebbero arriva con il secondo mandato di Donald Trump negli Usa come dalla nuova Commissione von der Leyen in Europa. E poi di Bhopal, EPR, giustizia climatica e Big Oil.
Buona lettura!
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ANTONIO GUTERRES: “IL 2025 DEVE ESSERE L’ANNO DELLA SVOLTA CLIMATICA”
Nel suo messaggio per il nuovo anno, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha esortato i Paesi ad agire con urgenza per ridurre drasticamente le emissioni e promuovere la transizione verso energie rinnovabili. Ha sottolineato come il decennio appena concluso sia stato il più caldo mai registrato, definendo il cambiamento climatico una crisi “in tempo reale”. Guterres ha elogiato gli attivisti e gli innovatori che stanno facendo progressi significativi nella lotta per la giustizia climatica e sociale e ha ribadito l’importanza di unire le nazioni per affrontare disuguaglianze, divisioni e conflitti globali, e rendere il 2025 un nuovo inizio.
“Insieme, possiamo rendere il 2025 un nuovo inizio. Non come un mondo diviso. Ma come nazioni unite”
Antonio Guterres
Segretario generale delle Nazioni Unite
Ascolta il messaggio di Guterres sul sito web delle Nazioni Unite.
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“ENERGIA PULITA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: LE SCOMMESSE DEI VENTURE CAPITAL PER IL 2025”Bloomberg Green ha consultato una dozzina di investitori e analisti su ciò che si prospetta per le startup che riducono le emissioni di anidride carbonica e su ciò gli intervistati vorrebbero comprare, vendere e conservare nei loro portafogli finanziari. Le startup climatiche che affrontano la fase di crescita sono al centro dell’attenzione. Molti investitori stanno cercando di colmare il divario tra prototipi e commercializzazione, mentre la domanda per tecnologie come pompe di calore e agricoltura sostenibile rimane alta. Tuttavia, settori come l’idrogeno verde affrontano le sfide di costi, con previsioni che ne rallentano l’adozione. 86 miliardi di dollari non ancora spesi dai venture capital: un capitale non allocato che rappresenta un’opportunità per accelerare l’adozione di tecnologie climatiche in un periodo di riduzione degli investimenti totali. Il 40% delle emissioni globali proviene dagli edifici: questo indica il potenziale impatto delle tecnologie per la decarbonizzazione degli edifici come una delle aree chiave di intervento. “Abbiamo bisogno di un aumento di dieci volte nella velocità con cui costruiamo impianti commerciali per tecnologie climatiche critiche.” “L’intelligenza artificiale può aiutare le utility a ottimizzare la rete energetica, risparmiando denaro e lavoro.” Leggi l’articolo su Bloomberg. |
“ENERGIA PULITA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: LE SCOMMESSE DEI VENTURE CAPITAL PER IL 2025”
Bloomberg Green ha consultato una dozzina di investitori e analisti su ciò che si prospetta per le startup che riducono le emissioni di anidride carbonica e su ciò gli intervistati vorrebbero comprare, vendere e conservare nei loro portafogli finanziari. Le startup climatiche che affrontano la fase di crescita sono al centro dell’attenzione. Molti investitori stanno cercando di colmare il divario tra prototipi e commercializzazione, mentre la domanda per tecnologie come pompe di calore e agricoltura sostenibile rimane alta. Tuttavia, settori come l’idrogeno verde affrontano le sfide di costi, con previsioni che ne rallentano l’adozione.
DATI. 86 miliardi di dollari non ancora spesi dai venture capital: un capitale non allocato che rappresenta un’opportunità per accelerare l’adozione di tecnologie climatiche in un periodo di riduzione degli investimenti totali;
Il 40% delle emissioni globali proviene dagli edifici: questo indica il potenziale impatto delle tecnologie per la decarbonizzazione degli edifici come una delle aree chiave di intervento.
HANNO DETTO. “Abbiamo bisogno di un aumento di dieci volte nella velocità con cui costruiamo impianti commerciali per tecnologie climatiche critiche” – Rushad Nanavatty, Third Derivative (ecosistema tecnologico collaborativo sul clima e acceleratore di startup).
“L’intelligenza artificiale può aiutare le utility a ottimizzare la rete energetica, risparmiando denaro e lavoro” – Ernst Sack, Blue Bear Capital.
Leggi l’articolo su Bloomberg.
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AGENZIA EUROPEA PER L’AMBIENTE: PROGRESSI LENTI IN EUROPA SULL’USO DI MATERIALI RICICLATI
L’Unione Europea punta a raddoppiare il tasso di utilizzo di materiali riciclati entro il 2030, rispetto ai risultai del 2020. Ma secondo un documento dall’Agenzia Europea per l’Ambiente l’obiettivo appare lontano dall’essere raggiungibile. Nel 2023, solo l’11,8% dei materiali utilizzati era riciclato, con un progresso di appena 1,1 punti percentuali rispetto al 2010. Per raggiungere il target del 22,4%, l’UE deve accelerare significativamente le politiche di riciclo e riduzione del consumo di materiali primari, unendo strategie di economia circolare e sostenibilità.
DATI. 11,8% di materiali riciclati nel 2023: un incremento marginale rispetto al 10,7% del 2010, insufficiente per raggiungere l’obiettivo del 22,4% entro il 2030;
30,6% nei Paesi Bassi contro 1,3% in Romania”: i dati del 2023 evidenziano grandi disparità tra stati membri, mostrando il potenziale ma anche le difficoltà dell’armonizzazione europea.
HANNO DETTO. “L’UE deve aumentare il tasso di utilizzo dei materiali riciclati di oltre 1,5 punti percentuali all’anno, il doppio rispetto all’ultimo decennio” – European Environment Agency.
“È necessario incrementare il riciclo e ridurre l’uso dei materiali” – European Environment Agency.
Leggi il documento sul sito dell’Agenzia europea per l’ambiente.
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RESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORE: I SUGGERIMENTI DELL’OCSE PER TRASFORMARE IL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI
La responsabilità estesa del produttore (EPR) trasferisce il compito della gestione dei rifiuti dai governi ai produttori, incentivando design più sostenibili e una maggiore trasparenza nei flussi di materiali. Introdotta negli anni ’90, l’EPR è oggi utilizzata in numerosi settori. L’OCSE sottolinea che le politiche EPR necessitano di monitoraggio e coordinamento tra governi, industria e cittadini per massimizzarne l’efficacia. Tra la sfide segnalate dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, il coinvolgimento dei lavoratori informali e l’armonizzazione delle norme a livello internazionale.
DATI. Il 35% degli schemi EPR copre l’elettronica, il 17% gli imballaggi, il 18% i penumatici, 12% i veicoli fuori uso.
HANNO DETTO. “I riciclatori informali dovrebbero essere invitati a contribuire con la loro esperienza e competenza a tutti i processi decisionali pubblici pertinenti. Dovrebbero essere coinvolti nella progettazione, nel monitoraggio e nella valutazione dei sistemi di riciclaggio e valorizzazione, nonché nella definizione degli standard di qualità” – OCSE
“I meccanismi di monitoraggio sono indispensabili per verificare se tutti i servizi richiesti da un sistema EPR vengono forniti. In particolare, i sistemi di monitoraggio dovrebbero obbligare le società di gestione dei rifiuti coinvolte a verificare le loro attività. Affinché questo funzioni nella pratica, tutte le aziende, le strutture e gli impianti coinvolti nel sistema devono essere registrati e ciascuno deve tenere un registro degli input e degli output” – PREVENT Waste Alliance.
Leggi il Policy Paper sul sito dell’OCSE.
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CALC HANDBOOK: UNA GUIDA PER MONITORARE LA CIRCOLARITÀ NELLE CITTÀ
Il CALC Handbook, pubblicato dal progetto Circular and Low Carbon Cities, offre alle autorità locali strumenti pratici per misurare e monitorare la circolarità urbana. La guida include indicatori misurabili per valutare processi circolari, mettendo in relazione il loro impatto con riduzione delle emissioni di gas serra. Il manuale introduce un approccio innovativo che integra flussi materiali e indicatori spaziali, come la mappatura GIS, per identificare processi circolari esistenti e aree di miglioramento. Inoltre, esempi pratici, come lo schema di certificazione per parti di veicoli a fine vita, mostrano come standard misurabili possano stimolare la qualità e la tracciabilità nel riciclo urbano.
Leggi la notizia sul sito Waste management word.
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INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ: IL PROGETTO BUDDIE-PACK PER IMBALLAGGI RIUTILIZZABILI
Il progetto Buddie-Pack, finanziato da Horizon Europe, mira a creare un sistema circolare per il riutilizzo degli imballaggi in plastica attraverso innovazioni tecnologiche, sociali ed economiche. Coinvolgendo 19 partner di sei Paesi punta a dimostrare la scalabilità e sostenibilità delle soluzioni circolari per il packaging, con l’obiettivo di ridurre significativamente l’impatto ambientale.
Leggi la notizia su Packaging Europe.
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BHOPAL, UN DISASTRO ANCORA VIVO: SMALTITI I RIFIUTI TOSSICI DOPO 40 ANNI
A 40 anni dalla tragedia industriale più letale della storia, le autorità indiane hanno avviato lo smaltimento dei rifiuti tossici rimasti sul sito dell’ex stabilimento Union Carbide di Bhopal. I materiali pericolosi rimasti nello stabilimento verranno inceneriti, ma gli attivisti temono che l’incenerimento possa contaminare le acque.
DATI. 337 tonnellate di rifiuti tossici: tanti sono i materiali pericolosi rimasti sul sito della tragedia, che ora sono trasportati e smaltiti in un impianto a 230 km da Bhopal;
Le 25.000 vittime complessive del disastro di Bhopal lo rendendolo il peggior incidente industriale della storia.
HANNO DETTO. “Perché Union Carbide e Dow Chemical non sono costrette a ripulire i rifiuti tossici di Bhopal?” – Rachna Dhingra, attivista
Leggi la notizia su Al Jazeera.
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ESODO EPA: LA TRANSIZIONE DI TRUMP SCUOTE L’AGENZIA AMBIENTALE USA
L’EPA, l’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, secondo POLITICO affronta una crisi interna mentre il secondo mandato di Donald Trump sta per entrare nel vivo. Molti dipendenti, segnati dal precedente mandato, stanno valutando l’uscita dall’agenzia. La strategia dichiarata di ridurre il “deep state” e il possibile taglio dei fondi fanno temere un grave “svuotamento di competenze” che potrebbe paralizzare l’agenzia e compromettere la protezione ambientale negli Stati Uniti.
DATI. Il 20% della forza lavoro EPA è vicina al pensionamento;
L’Ufficio di Ricerca e Sviluppo dell’EPA è già sceso da 1.900 a 1.500 dipendenti.
HANNO DETTO. “Credo che l’EPA, entro 12 o 24 mesi, sarà l’ombra dell’agenzia che conosciamo” – Matthew Tejada, ex dirigente EPA;
“Non si tratta solo di ridimensionare l’EPA, ma di distruggerla e politicizzare il servizio civile come mai prima d’ora” – Tim Whitehouse, ex procuratore dell’EPA.
Leggi la notizia su POLITICO.
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EX-COMMISSARIO UE SINKEVIČIUS: I RITARDI NORMATIVI COMPROMETTONO LA LOTTA ALLA CRISI AMBIENTALE
Virginijus Sinkevičius, ex commissario europeo all’Ambiente, non confermato (con polemiche) nella seconda Commissione von der Leyen, ha criticato la decisione dell’UE di ritardare di un anno l’applicazione della legge contro la deforestazione. Il ritardo, afferma, è frutto di pressioni industriali e rischia di premiare chi non si adegua, e penalizzare le aziende responsabili. Con un’UE sempre più divisa, la nuova legislatura vede crociate contro politiche verdi come il bando di auto a combustione entro il 2035 e i limiti alle emissioni industriali. Nonostante le pressioni, Sinkevičius vede nel “clean industrial deal” promesso dalla Commissione una prova cruciale per il futuro economico e ambientale dell’Europa.
DATI. Nel 2023, 6,37 milioni di ettari di foreste in tutto il mondo sono andati perduti per fare spazio all’allevamento di bestiame, all’agricoltura, all’estrazione mineraria, alla costruzione di strade o a causa di incendi devastanti;
50% di riduzione dei pesticidi entro il 2030: durante il suo primo mandato, von der Leyen ha eliminato l’ambizione di dimezzare l’uso dei pesticidi entro il 2030, dopo le proteste furiose degli agricoltori. Sinkevičius ha dichiarato di essere sempre stato critico nei confronti di quell’obiettivo, che ha definito “eccessivo”.
HANNO DETTO. “Un cambiamento dell’ultimo minuto non dà credibilità al processo decisionale dell’UE” – Virginijus Sinkevičius.
“Sarebbe l’errore più grande passare alla retromarcia sulle politiche verdi” – Virginijus Sinkevičius.
Leggi l’articolo sul Guardian.
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BIG OIL SOTTO ACCUSA: IL CASO VERMONT AVANZA VERSO IL PROCESSO
Il Vermont ottiene una vittoria che potrebbe essere cruciale nella sua causa contro ExxonMobil e Shell per la loro presunta disinformazione sui rischi climatici dei combustibili fossili. Una decisione del tribunale ha respinto i tentativi delle aziende di archiviare il caso, permettendo allo Stato di procedere alla raccolta delle prove. L’obiettivo è garantire trasparenza e imporre sanzioni per i guadagni illeciti derivanti da pratiche ingannevoli.
HANNO DETTO. “Ai consumatori del Vermont sono state fornite informazioni false e fuorvianti sugli effetti drammatici di questi prodotti sul clima” – T.J. Donovan, ex procuratore generale del Vermont:
Leggi la notizia sul sito di Center for climate integrity.
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