Stellantis-Italia, primi segnali di tregua: ritirati i licenziamenti Trasnova

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La quadra è stata trovata durante il tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy: la commessa Stellantis per la società di logistica Trasnova verrà prorogata di 12 mesi e i licenziamenti annunciati verranno ritirati. I primi a riferirlo sono stati i sindacati, che hanno annunciato l’accordo raggiunto durante l’incontro con il ministro Adolfo Urso.

La proroga da parte di Stellantis scongiura il licenziamento di circa 300 persone: 97 per Trasnova, mentre le altre sono suddivise tra Logitech, Teknoservice e coop. Csa. Le aziende sono impegnate nella gestione dei piazzali degli stabilimenti di Pomigliano, Cassino, Torino e Melfi.

Secondo Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm Aqcf-r l’accordo “è stato reso possibile grazie alle iniziative dei lavoratori in presidio da giorni. Il tempo conquistato dovrà essere utile per trovare soluzioni strutturali per Trasnova e per l’intero settore, adottando le giuste politiche industriali. Grande attenzione quindi sarà ulteriormente posta per quanto concerne il prossimo tavolo ministeriale del prossimo 17 dicembre”. Tavolo durante il quale davanti ad Urso siederà il responsabile per l’Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato.

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Stellantis, l’Italia aspetta Elkann (che intanto investe sulle batterie in Spagna)

Primi segnali di distensione

Dopo le parole dello stesso Imparato, che ha rassicurato sul futuro dell’Italia per Stellantis e su quello di Mirafiori, il ritiro dei licenziamenti è di fatto il primo segnale concreto di distensione dei rapporti tra multinazionale e governo italiano. Un rapporto reduce dalle tensioni dell’era dell’ex Ceo Carlos Tavares, appena conclusa.

“Lo stop ai licenziamenti annunciato da Trasnova e il rinnovo della commessa di Stellantis rappresentano un segnale concreto di responsabilità in un momento cruciale per il settore automobilistico”, ha detto Urso, che nella mattinata aveva ricordato l’importanza del tavolo e auspicato un’audizione di John Elkann davanti al Parlamento italiano.

“La nostra bussola è la tutela del lavoro e della produzione italiana, gestendo nel modo più condiviso possibile la transizione in atto. Mi auguro che sia l’inizio di un nuovo e fattivo percorso anche con Stellantis”. Al tavolo dell’accordo raggiunto tra Stellantis e Trasnova hanno partecipato i sindacati confederali e di categoria, i rappresentanti delle Regioni e degli enti locali dove opera l’azienda dell’indotto.

Il caso Trasnova

La società con sede a Cassino in provincia di Frosinone – che opera in regime di monocommittenza con Stellantis, svolgendo attività di logistica in diversi stabilimenti del Gruppo – aveva annunciato nei giorni scorsi licenziamenti collettivi per 97 lavoratori impiegati tra Pomigliano, Mirafiori, Melfi e Piedimonte San Germano a seguito della sospensione del contratto di fornitura da parte di Stellantis a partire dal 31 dicembre.

Alla decisione di Trasnova sono poi seguite le lettere di licenziamento da parte delle società subappaltanti: Logitech aveva avviato procedure per 101 unità, mentre Tecnoservice per 51 dipendenti, per un totale di 249 lavoratori.

L’accordo Stellantis-Trasnova

Durante l’incontro, secondo quanto riportato dal ministero, Stellantis ha sottolineato l’intenzione di portare avanti un percorso di dialogo con le parti coinvolte al tavolo rendendosi disponibile a proseguire per un altro anno il contratto di fornitura con Trasnova. Dal canto suo, quest’ultima, si impegna al ritiro immediato delle procedure di licenziamento che interessano anche i subappaltatori. Inoltre, l’azienda si impegna anche a ricercare nei prossimi mesi altri possibili business di sviluppo, lavorando in ottica di superamento del regime di monocommittenza.

Un “grave disagio sociale”

“La vertenza Trasnova è un simbolo e un preoccupante precedente rispetto allo scenario che ci troveremo ad affrontare nel prossimo futuro in tutto il settore dell’automotive, della componentistica e nell’intera filiera. Occorrono un vero piano industriale ed investimenti per tutelare l’occupazione in modo permanente, ed è necessario ripristinare ed ampliare il fondo per l’automotive”, ha avvertito la Cgil nazionale, che ricorda il “grave disagio sociale dei lavoratori e delle lavoratrici della filiera”.

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Stellantis aderisce ad Acea

Nelle stesse ore per Stellantis è arrivata un’altra svolta: il Gruppo aderirà all’Associazione Europea dei Produttori di Automobili (Acea). L’industria automobilistica europea, sottolinea il gruppo automobilistico in una nota, “si trova in un momento critico, con una profonda trasformazione in corso verso la mobilità a zero emissioni, con nuove forze competitive e un ambiente internazionale in rapida evoluzione”. In questo importante momento, Stellantis ritiene “fondamentale dialogare e sviluppare una comprensione condivisa delle sfide e dei modi per affrontarle insieme. Stellantis ritiene che Acea sia la piattaforma giusta per farlo”. Con riserva di approvazione da parte del Consiglio dell’Acea, l’adesione diventerà effettiva a partire dal 1° gennaio 2025.



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