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Il killer del Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson potrebbe aver lasciato una serie d’indizi legati all’omicidio, con un solo comune denominatore: il numero 286

Luigi Mangione, il 26enne italoamericano incriminato per l’uccisione del Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson, potrebbe aver lasciato una serie d’indizi legati all’omicidio, con un solo comune denominatore: il numero 286. Lo sostiene ‘Newsweek’, che con l’aiuto degli ‘internet sleuths’ (‘investigatori di Internet’), ha provato a rimettere in ordine tutti i sorprendenti riferimenti al numero presenti sui social di Mangione e non solo.

Nelle ore in cui Mangione veniva fermato come sospetto nel McDonald’s di Altoona, in Pennsylvania, molti notiziari americani hanno subito sottolineato la considerevole distanza tra il luogo dell’omicidio, nel cuore di Manhattan, e la piccola cittadina: 286 miglia seguendo l’autostrada Interstate 99. Il dato, che può non essere accurato in base al percorso scelto, ha fatto comunque suonare un campanello ai più attenti di internet, che già sospettosi, si sarebbero convinti del desiderio di Mangione di farsi arrestare proprio ad Altoona e proprio nel fast food.

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Sul profilo X del giovane si contano 286 post e nell’immagine di copertina si vedono tre foto all’apparenza scollegate tra loro. In una si vede il pokemon Breloom, numero 286 del ‘pokedex’ su un totale di 1.025 esemplari. Accanto ad esso, Mangione mostra la lastra della colonna vertebrale dopo la famigerata operazione per spondilolistesi a cui si era sottoposto lo scorso anno, e che secondo chi lo frequentava gli avrebbe cambiato la vita in negativo. Essendo Mangione un avido lettore, in molti hanno ipotizzato che il numero ricorrente 286 possa essere un riferimento al proverbio 28,6 presente nell’Antico Testamento: ‘È meglio un povero che cammina nella sua integrità che un ricco che è storto nelle sue vie’.

Gli indizi non finiscono qua, sostiene Newsweek, visto che in molti hanno associato il numero ‘286’ anche al ‘codice di rifiuto’ che viene applicato quando una richiesta di assistenza sanitaria viene negata a causa del mancato rispetto dei termini di ricorso.

Come tante ‘teorie del complotto’ che spopolano su internet, anche questa potrebbe stare un po’ sfuggendo di mano, e stanno circolando da ore foto non confermate dello scontrino di Mangione al McDonald’s di Altoona, per cui avrebbe speso esattamente 2.86 dollari. Altri pensano non sia casuale che il cugino di Luigi, Nino Mangione, deputato repubblicano nell’Assemblea statale del Maryland, segua esattamente 286 persone su X.

Apparentemente, la corsa alla verità sulla ‘teoria del 286’ è appena agli inizi, alimentata dal fascino per la figura di novello ‘Robin Hood’ rappresentata da Mangione, ma anche perché lo stesso 26enne ha dimostrato nella pianificazione dell’assassinio di essere estremamente attento ai dettagli, come si evince dalle tre parole lasciate sui proiettili ‘Deny, depose, defend’, riferimento al titolo di un libro sul perché le compagnie assicurative non pagano i sinistri e cosa si può fare al riguardo e diventate già un brand.

L’effetto della ‘spondy’ sulla vita di Mangione

L’altro tema di cui si discute molto sui social americani è l’effetto ‘devastante’ che una malattia cronica alla schiena ha avuto su Luigi Mangione negli ultimi anni.

Come riporta la Nbc, in una serie di post archiviati da un account Reddit ora cancellato con il nome utente Mister_Cactus, il ventiseienne aveva scritto di soffrire di ‘spondy’, un nomignolo per la spondilolistesi, una condizione causata da una vertebra che scivola fuori posto e fa pressione sulle ossa sottostanti. In un post ammetteva che fosse “assolutamente brutale avere un problema così devastante per la vita”.

Mangione ha spiegato di aver aggravato la propria condizione in un incidente di surf che ha causato il “blocco” della schiena e dei fianchi. In un post del 2023 su un subreddit dedicato alla spondilolistesi, Mangione scriveva: “Quando l’anno scorso la mia spondy mi si è guastata… è stato completamente devastante in quanto giovane atleta. Apparentemente tutto ciò che potevo leggere su Internet era che ero destinato al dolore cronico e a un lavoro d’ufficio per il resto della mia vita”. Il 26enne ha ricordato che “quella rappresentazione era terrificante, imprecisa e mi ha completamente distrutto finché non ho capito che la maggioranza silenziosa delle fusioni ha un grande successo”.

Secondo Mayo Clinic, l’intervento di fusione spinale consiste nell’unire le vertebre con placche, viti o barre metalliche per evitare gli effetti dolorosi del loro sfregamento. Gli investigatori hanno reso noto di star verificando l’autenticità dell’immagine a raggi X caricata sull’account X di Mangione, che mostra l’inserimento di viti metalliche lungo la spina dorsale. Lo scorso febbraio Mangione scriveva su Reddit di aver subito un intervento chirurgico alla colonna vertebrale sei mesi prima, dopo un “trattamento conservativo fallito”.

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A quanto racconta, Mangione soffriva anche di sciatica e di dolori lombari, oltre che di intorpidimento dell’alluce destro. Ha raccontato che l’alluce “si intorpidiva completamente ogni volta che camminavo” e ha scritto di soffrire di sonno agitato e di “dolore alla vescica e ai genitali”. In altri post dell’account, ora cancellato, Mangione aveva condiviso consigli dettagliati di vario tipo: sul tipo di zaino e altri attrezzi da portare in viaggio, sul fantacalcio e sul gioco mobile Pokemon Go.

Mangione offriva consigli soprattutto ad altri malati di spondilolistesi su come persuadere chirurghi a operare casi simili al suo. “Continuate a provare diversi chirurghi”, scriveva in risposta a un utente che si era visto rifiutare un intervento chirurgico. “’Nessuno mi opererà alla schiena fino a 40 anni’: è un’assurdità che proviene da un professionista della medicina che manca di prospettiva. Se la schiena è rotta ed è invivibile, l’età non c’entra”. Mangione suggerisce come “opzione nucleare” che la persona possa “fingere una caduta di piede o pisciarsi addosso”.



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