“La gente è stanca di un lavoro che non basta per vivere”

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“Siamo chiamati a comporre tensioni che sembrano inconciliabili: sviluppo contro sostenibilità, crisi ambientale contro crisi sociale, dimensione globale contro quella locale”: l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, nel tradizionale discorso alla città alla vigilia del patrono Sant’Ambrogio fa una lucida e feroce analisi su Milano e la sua
gente “stanca di un lavoro che non basta per vivere“, “degli incidenti sul lavoro“, “di una politica che si presenta come una successione irritante di battibecchi” di “servizi pubblici che costringono a ricorrere al privato“, delle “case vuote per calcoli meschini” delle “case occupate e sottratte a chi ne ha diritto”, “di quella superficialità che trascura quanto può prevenire alluvioni, incendi e disastri che ne vengono”. 

In vista dell’anno del Giubileo Delpini chiede una “alleanza” per fare “riposare la città” che non significa essere inattivi ma cambiare i comportamenti. A cominciare dal sistema del credito che “ha qualcosa di malato”, in una città in cui “aumenta il numero di coloro che non hanno il necessario per vivere” perché “il reddito del lavoro non basta per il sostentamento della famiglia”. “Faccio appello – ha aggiunto – a considerare con serietà le vie per il condono dei debiti, per forme di alleanza, di mutuo soccorso, di ripensamento del sistema bancario perché troppa gente è disperata e troppe situazioni favoriscono l’immissione del denaro sporco e condannano a entrare negli ingranaggi perversi dell’usura”.

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Nel discorso intitolato “Lasciate riposare la Terra”, Delpini chiede di trovare soluzioni “integrali” alla crisi che riguarda ambiente e società, perché non si tratta di problemi isolati – da un lato lo sfruttamento delle risorse di un mondo che rischia di diventare “una discarica invivibile” e dall’altra lo sfruttamento degli esseri umani in una realtà dove la “violenza è sparsa dovunque”, dalle case, agli stadi a interi Paesi devastati dalla guerra. “La guerra – ha aggiunto – è sempre una sconfitta, una sciagura per vincitori e vinti, scatena sempre reazioni e vendette che producono frutti avvelenati“. L’educazione alla pace ha bisogno di una “alleanza educativa”, che metta insieme famiglie, realtà aggregative e “fedeli di tutte le religioni”. Ma c’è bisogno anche “di nuovo pensieri e di nuovi sogni, di nuove politiche e di nuovi profeti per rimuovere le cause dei conflitti che si annidano nelle ingiustizie, nelle violenze, nella corruzione, nell’abuso dell’ambiente, nella disumanizzazione del nemico”. 

Ai giovani “siamo debitori di un impegno straordinario” ha osservato. Ed è un impegno di tutti, singoli e istituzioni, per il bene comune, che ha come primo passo il “pagare le tasse”, che attraversa tutti gli ambiti, da un migliore trattamento per insegnanti e sanitari “esaltati come eroi durante la pandemia” e oggi “sovraesposti, aggrediti e additati come i soli responsabili di un servizio indispensabile”, a condizioni di lavoro più sicure  al tema “particolarmente urgente della casa per tutti”. 

Tema particolarmente sentito a Milano con l’aumento costante dei prezzi delle case e di conseguenza degli affitti. Su questo “in occasione del cinquantesimo anniversario di Caritas Ambrosiana – ha promesso l’arcivescovo – impegno la Diocesi di Milano perché, insieme a tutti coloro che hanno una responsabilità in questo ambito, venga promossa un’opera significativa”. Delpini ha richiamato alla “responsabilità sociale” di chi si è arricchito onestamente e ha fatto un invito a chi ha accumulato “ricchezze maledette” con droga, usura, pornografia.

“Lasciate – ha concluso – che io pronunci il mio elogio per la speranza e il mio appello all’alleanza nel proposito di lasciar riposare la terra, la gente, la città”

“Un grande discorso, molto fermo, anche molto di accusa delle cose che non vanno nella nostra società”, ha commentato il sindaco Giuseppe Sala. “Delpini ha toccato i punti su cui ogni buon amministratore deve riflettere: il tema della casa, dell’avidità, di come ci siano ricchezze improprie e tanta gente che è più in difficoltà che mai. Faremo tesoro di queste parole”.

“Ha affrontato tutti i problemi e le difficoltà del mondo in questo periodo”, ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana. “Mi è piaciuta soprattutto la prima parte, nel momento in cui fa un richiamo ai valori e dichiara che la gente non può accontentarsi dei valori materiali, ma deve avere un fondo di valori etici e morali che sono quelli che consentono di avere una vita migliore”.
 

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