Findomestic: i durevoli guadagnano 10 miliardi

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Come anticipato dagli andamenti del Black Friday 2024, i beni durevoli prendono quota. Anzi: secondo l’Osservatorio annuale Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia, sono al centro delle attenzioni degli italiani.

In un contesto di stagnazione pressoché generalizzata dei consumi questo mercato, infatti, sale più degli altri e si prepara a chiudere l’anno con una crescita del 4,2%, raggiungendo il record dei 78,33 miliardi.

Tuttavia, la performance è trainata, in particolar modo, da ciò che ben difficilmente si trova nel retail, ossia dal comparto mobilità, in espansione del 7,6%, nonostante il raffreddamento dei prezzi. In questo caso il giro d’affari toccherà 45,2 miliardi, soprattutto grazie all’incremento in valore delle auto usate.

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I durevoli per la casa, invece, dopo la flessione del 2023, rimarranno sostanzialmente su un tasso invariato (-0,1%), attestandosi a 33,1 miliardi.

L’inflazione fa ancora paura

Secondo il responsabile dell’osservatorio, Claudio Bardazzi, «in cinque anni, dal 2019 a oggi, il mercato è salito di quasi 10 miliardi di euro. I volumi non sono ancora tornati ai livelli pre-Covid, ma si spende di più e questo è dovuto, in gran parte, all’inflazione e, in piccola parte, al maggiore orientamento delle famiglie ad acquistare beni di qualità più elevata. L’incremento degli ultimi dodici mesi beneficia della spinta degli incentivi statali, pur con effetti limitati dal clima di incertezza economica che colpisce gli italiani, come evidenziano le nostre rilevazioni mensili: per oltre il 60% dei nuclei l’inflazione è ancora in testa ai motivi di preoccupazione; il 55% non riesce a risparmiare nulla a fine mese e più di 4 famiglie su 10 lamentano una situazione economica molto, o abbastanza, problematica. Così tutti restano prudenti e orientati al rinvio delle spese più importanti». 

Per categoria le auto nuove, a fine anno, arriveranno a 18,1 miliardi, in accelerazione di un ulteriore 5,7%, dopo un incremento del 20% nel 2023. Un risultato che consente al mercato di portarsi quasi (-1,1%) al livello 2019, anche se le immatricolazioni, con la variazione stimata del 4,1%, si manterranno a -16% dal pre-Covid.

Auto usate in corsia di sorpasso

In sostanza il settore pare vicino alla saturazione, mentre, al tempo stesso, l’onda dell’usato si allunga sulla domanda del nuovo, esprimendo 24,3 miliardi di ricavi, frutto di un aumento del 7,9% dei volumi e del 9,6% in valore, numeri, che una volta ‘composti’ danno un +23,9% sul 2019. 

Crescono anche moto e bici, con una forbice positiva, sotto il profilo del valore, del 3,9%, un fatturato di 2,8 miliardi e un delta, sull’anno 2019, che addirittura tocca il +55,7 per cento.

Battono la fiacca le auto elettriche e, nel complesso, dopo i primi 10 mesi dell’anno, le immatricolazioni di vetture con ‘alimentazioni alternative’ aumentano di 3 punti percentuali rispetto al 2023 in termini di quota, passando dal 53,6% al 56,7% (l’elettrico, appunto, rappresenta l’83% dell’immatricolato, percentuale quasi invariata in confronto al 2023).

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Secondo Findomestic ciò sarebbe dovuto a una scarsa efficacia della politica di incentivi. Ma il punto è anche un altro.

Per quanto l’installazione di colonnine proceda a ritmo serrato, Motus-E, associazione che raggruppa gli operatori interessati alla mobilità elettrica, spiega che il parco installato, al 30 settembre, era, per le strutture a uso pubblico, di 60.339 impianti, in crescita di 13.111 unità nei 12 mesi, contro un parco veicoli circolante che Unrae stimava, nel 2023, in 40 milioni di unità. Per avere un termine di confronto basta dire che le stazioni di carburanti ‘classici’ sono quasi 23 mila sul territorio nazionale…

Piccoli elettrodomestici crescono

Tornando all’Osservatorio Findomestic, i dati inerenti al mondo della casa denotano una stabilità per i mobili, i quali totalizzano, nel nostro Paese, 17 miliardi di euro (-0,2%).

Per i grandi elettrodomestici, la crescita dei volumi di vendita, a dispetto del calo dei prezzi, consente al mercato di registrare un incremento dell’1,6% con un consolidamento su livelli elevati, superiori ai 4,1 miliardi.

A livello di prodotti i risultati migliori riguardano le lavastoviglie (+4,1%), i piani cottura (+1,2%) e le asciugatrici (+1%). 

I piccoli elettrodomestici, dopo il calo del 2023, recuperano la tendenza favorevole (+6,5%) e sfiorano i 2,1 miliardi di euro. Rilevante si conferma, per segmento, il contributo di friggitrici (+30,2%), robot da cucina (+25,5%), mini-aspirapolvere (+16,6%), macchine per il caffè (+9%) e articoli per la cura dei capelli (+7,8%).

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L’elettronica di consumo, mercato rappresentato per l’84% dalle Tv, chiuderà il 2024 con un ulteriore calo del giro d’affari: la perdita del 4,1% stimata dall’Osservatorio Findomestic fa scivolare il dato a valore a 1,65 miliardi. Tra i prodotti spiccano, per crescita, gli amplificatori (+15,9%) e i ricevitori (+17,5%), segnalando l’attenzione delle famiglie verso i sistemi home theater.

Tecnologia: qui, ovviamente, i cellulari tengono banco, ma mantenendosi su livelli stabili: nel 2024, in base alle proiezioni dell’osservatorio, il fatturato rimane sopra i 6 miliardi, ma con uno slittamento verso il basso nell’ordine dello 0,6 per cento.

L’evoluzione è condizionata dalla contrazione dell’1,4% della performance degli smartphone, che rappresentano circa l’84% del giro d’affari Tlc; la riduzione dei prezzi (-3,9%) sta comunque sostenendo una progressiva ripresa dei volumi, ripresa per la quale sarà però decisiva la svolta verso l’intelligenza artificiale.

L’information technology continua a far registrare un netto calo, dopo il boom del 2020-21: la spesa delle famiglie retrocede a 2,15 miliardi con un -4,4 per cento. «La pesante perdita dell’8,4% nelle vendite di pc, segmento che vale il 36% del mercato, spinge al ribasso la traiettoria dell’IT – commenta Bardazzi -. Riprendono quota, al contrario, gli acquisiti di tablet (+3,6%) e monitor (+5,3%), mentre prosegue la volata di alcuni prodotti di nicchia, come le visual cam (+4,6%) e soprattutto gli assistenti vocali (+15,4%)».

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